Legame fraterno

LA RECENSIONE DEL FILM "LEGEND"

legend.nuovo.trailer.italiano.e.locandina.del.biopic.crime.con.tom.hardy.2Due sono le ragioni che spiegherebbero un probabile successo di questa pellicola. Prima: vedere uno degli attori più in forma di Hollywood che ha la possibilità di cimentarsi in una prestazione difficilissima, ovvero recitare due ruoli contemporaneamente. Una situazione che stuzzica ovviamente l’ego di ogni interprete. La seconda: l’inusuale ambientazione di una classica storia di gangster, ovvero nella Londra degli anni Sessanta, vista da un’altra prospettiva rispetto a quella che si è soliti aspettarsi dal genere. E quindi rivelarsi una piacevole sorpresa.

Si è detto dei due ruoli ricoperti da Tom Hardy. Non sbaglia nell’impresa: sono due persone completamente diverse; come a dire che uno dei due Kray potrebbe essere davvero il fratello reale disperso di Hardy. Merito anche di una sceneggiatura che esprime le potenzialità di personaggi così distanti tra loro eppure già indimenticabili. Infatti il punto cruciale del film sta proprio nel cosa quest’ultimo vuole offrire al pubblico in sala. Una storia crudele di mafia, oppure un ritratto in salsa blues di due consanguinei? Ecco la prospettiva originale della pellicola. È il racconto di un legame tra fratelli, che diventa il metro su cui basare il giudizio dei fatti presentati nel corso della pellicola. Una storia di gangster quasi assurda, sviluppata e narrata con tempi… d’altri tempi. Se fosse stato pure girato in bianco e nero, l’effetto sarebbe stato un viaggio indietro nel passato.D’altronde il racconto si avvicina ad un rapporto simile alla realtà, e dunque non può che avere tratti umani. Così vicini ai modi di vivere quotidiani.
Una vita di sacrifici e di regole da seguire, nel buon nome del rispetto che si deve dare ed avere. E se questo viene a mancare in famiglia, tra fratelli o sorelle, basta un epico litigio, qualche vaffanculo qua e là e la disputa si risolve con l’avvedutezza di essere importanti l’uno per l’altro. Avendo conferma che, alla fine, puoi diventare perfino una leggenda. Puoi veramente fare qualsiasi cosa. Grazie a chi ti è sempre stato vicino. In definitiva vengono proposte allo spettatore due offerte «che non può rifiutare», come direbbe don Vito Corleone. Respingere e condannare una pellicola che non rispetta i tradizionali cliché del genere. Oppure accogliere, con un pizzico di empatia, un noir leggero ma gradevole ed il suo modo alquanto singolare di raccontare una figura controversa come quella di un criminale.

di Jacopo Orlo

(Recensione tratta dal sito https://wootmockmovie.wordpress.com/)

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