E se fosse ancora lì?

25 ANNI DALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO

Muro di BerlinoQuando hanno cominciato a portarselo via pezzo per pezzo, a venderne i mattoni come souvenir e ad abbatterlo con mezzi di grossa cilindrata; io non ero neppure nata. Eppure il muro di Berlino è qualcosa che ti rimane impresso, anche se non l’hai visto. E’ quel qualcosa che fa la storia e che cambia la vita delle persone per sempre.

Sono venticinque anni che la Germania non è più divisa tra l’America e la Russia, eppure a volte sembra che in questa nostra Europa sia cambiato poco e niente. O forse è cambiato tutto e continua a cambiare talmente velocemente che nemmeno riusciamo a rendercene conto, e a farcene una ragione. Ma come sarebbe tutto ciò, come saremmo tutti noi, se questo muro non fosse mai caduto?

Con la caduta del Muro, ad Ovest si è pensato immediatamente alla fine del comunismo: il pericolo della grande Russia era finalmente finito. Eppure, a pensarci bene, la Russia fa ancora oggi molta paura: ai più l’idea di Putin pare quella di riconquistare i territori dell’ex URSS e pare anche che abbia la forza ele armi necessarie per farlo. Aspetta solo il momento più propizio. Ad una prima visione viene da pensare che – muro o non muro – la Russia mantiene le stesse mire espansionistiche e lo stesso trattamento di sottomissione per i Paesi a lei vicini.

Il muro era il simbolo della divisione del mondo tra l’America e la Russia. Eppure anche adesso Obama e Putin non perdono l’occasione per lanciarsi dardi gelati. Last but not least la tensione percepita e percepibile da chiunque all’incontro dell’Apec, peraltro confermata anche da Rhodes – vice consigliere per la sicurezza di Obama – che ha dichiarato: “Vogliamo che la Russia svolga un ruolo diverso. Vogliamo che la Russia sia una forza stabilizzatrice su questioni che ci stanno a cuore. Ma loro non saranno capaci di farlo se violeranno la sovranità di un Paese vicino”. 

Mentre con l’imponente presenza del muro di Berlino, la lotta era tra due sistemi socio-politici ideologicamente contrapposti (il blocco occidentale e quello orientale); ora il conflitto si è frantumanti in mille diramazioni, complice il fanatismo religioso che si pensava da secoli morto e sepolto. Insomma all’epoca le muro le mosse degli avversari erano deducibili e in gran parte prevedibili; oggi ogni tipo di razionalità sembra scomparso e la lotta si basa su pulsioni (a volte credo pure inconsce, perché tante cose non me le spiegherò mai) che non riusciamo a riconoscere e quindi nemmeno a contrastare.

Muro di BerlinoQuel crollo ha ridato fiato alle grandi ambizioni della Germania, di cui – volenti o nolenti – oggi ci ritroviamo tutti succubi. Un grave errore, riconosciuto – per tempo – ma caduto inascoltato da Giulio Andreotti, il quale ha sempre sostenuto di “amare così tanto la Germania da preferirne due divise invece di una sola unificata”.

Nel 1989 l’Italia ha visto diminuire (e poi perdere) il suo ruolo di cerniera tra i due blocchi, perdendo così di importanza nel panorama mondiale.

Poi c’è l’economia e questo Euro, tanto amato quanto odiato, che sicuramente non ci sarebbe. Inoltre le nazioni dell’ex blocco sovietico sono in grado di fare una concorrenza spietata al nostro commercio, perché riescono a produrre con sistemi più agili e con un costo del lavoro di molto minore del nostro.

Quante cose sarebbero state diverse se il Muro ci fosse ancora? E quante sono rimaste uguali anche se non c’è più?

 

 

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