Smart drugs, il mercato grigio del potenziamento cognitivo

COSA SONO, QUALI EFFETTI E CHE MERCATO HANNO

Smart drugsLe chiamano così, droghe ‘furbe’. Perché più ‘furbe’ della legge in quanto non inserite negli elenchi delle sostanze vietate. E perché più furbo diventa anche chi le assume, in quanto capaci di alterare le attività cerebrali e potenziare il livello di concentrazione, accompagnando le vite intense di studenti universitari o lavoratori. Sconfiggere l’ansia o sentirsi più attivi e dinamici possono essere alcune delle ragioni che spingono a farne uso: dopo la cocaina dei broker di Wall Street, le anfetamine assunte dagli aviatori in guerra, il microdosing di allucinogeni usato per aumentare la creatività dei programmatori della Silicon Valley, si affacciano sul mercato nuove sostanze naturali che aprono una nuova frontiera per le droghe 2.0. Con quali ricadute e a che prezzo? Legali sì, ma comunque pericolose?  

Il termine ha origini statunitensi e si è diffuso in particolare negli anni ’90 indicando principalmente dei farmaci utili ad attenuare malattie come l’alzheimer o il parkinson. Successivamente ha avuto ampia diffusione e ha ampliato il suo significato, ancora oggi molto ricco e abbastanza confuso, basti pensare che qualcuno vi include anche bevande energetiche e integratori alimentari.
Secondo le definizioni più diffuse, si tratta di ‘medicinali’ di origine naturale o sintetica contenenti principi attivi con particolari caratteristiche stupefacenti, molto spesso derivati da estratti vegetali. Nootropi, dal greco noos (mente) e tropein (sorvegliare), la loro azione è principalmente legata al rilascio di precursori per la produzione di neurotrasmettitori quali serotonina e dopamina. La loro massiccia presenza nel cervello migliora la concentrazione, l’attenzione, l’umore, attenua la fame e la stanchezza.

Prima che una sostanza diventi illegale, c’è tutto un processo di ricerca che ne favorisce la fruizione: al momento sono ‘smart’ perché non sottoposte a restrizioni particolari e perché i principi attivi che contengono non sono indicati nelle Tabelle legislative che proibiscono l’uso di stupefacenti. Molti nootropi sono nati come farmaci per contrastare determinate malattie e il fatto che si possano trovare, con il limite della prescrizione medica o no, in farmacia in un contesto legale ha determinato la diffusione del loro uso ‘ricreativo’, nettamente in contrasto con le reali intenzioni per cui erano stati creati. Ne è nato un mercato amorfo, al limite della legalità: è il mercato grigio. Farmaci come l’Adderall o il Ritalin si sono diffusi negli ambienti universitari statunitensi proprio per la facilità con cui potevano essere acquistati. Basta infatti ottenere una ricetta medica, spesso con l’inganno o attraverso particolari ‘conoscenze’, per poterli acquistare e successivamente rivendere illegalmente. L’Adderall è un farmaco a base di sali di anfetamine prescritto negli Stati Uniti per la cura dell’ AHDH (disturbo da deficit d’attenzione e iperattività), oltre ad aumentare il livello di attenzione e concentrazione presenta gravi effetti collaterali come insonnia, aggressività, anoressia, inoltre causa una forte dipendenza. Il Ritalin pare essere il fratello minore dell’Adderall, commercializzato anche in Italia, è composto da una molecola chiamata Metilfenidato che non è un’anfetamina ma è chimicamente molto simile a essa e presenta i medesimi effetti.Modafinil

 

 In alcuni stati (non in Italia), farmaci come il Modafinil, commercializzato col nome di Provagil, non necessitano neppure della prescrizione. Facilissimo diventa quindi procedere all’acquisto. Alcuni siti internet commercializzano interi stock del farmaco promuovendo sconti in base alle quantità. Il Modafinil nasce come farmaco stimolante per contrastare la narcolessia e la depressione. Alcuni studi hanno dimostrato che soggetti che ne fanno un uso ripetuto vanno incontro a una progressiva perdita di peso. Pericolosa risulta essere l’assunzione di Modafinil in concomitanza ad altri eccitanti come un banale caffè, provocando spiacevoli tachicardie. Non ci sono notizie circa l’instaurarsi di una dipendenza fisica, forte è invece quella psicologica.

Ma il caso più emblematico legato al dilagare del mercato grigio è quello degli SmartShop, e-commerce che si dedicano alla Screenshot_2016.04.16.16.03.30commercializzazione di pillole ed estratti di piante rigorosamente suddivisi per categorie in base agli effetti che provocano. In siti come Zamnesia.com, oltre ai prodotti che cercano di imitare gli effetti delle classiche droghe, come le ‘party pills’, sotto la voce ‘integratori’ si possono trovare sostanze che promettono instancabili performance lavorative o lunghissime sessioni di studio. Aprendo la descrizione del prodotto sono elencati dosaggi, effetti provocati, ingredienti e, in fondo alla pagina, gli effetti collaterali. La natura di questi siti non è di per sé illegale.

Oltre alla questione della legalità, l’uso di ‘cognitive enhancers’ ha spinto la comunità medico scientifica a domandarsi quanto sia eticamente corretto, al di là delle poco chiare implicazioni salutari, l’uso di tali sostanze. Ne sono nate due linee di pensiero diametralmente opposte. Una è a favore dell’utilizzo di potenzianti cognitivi in quanto, in una società che sembra premiare chi ha un maggiore rendimento intellettuale, è legittimo per un individuo avvalersi dei mezzi che più ritiene adatti a raggiungere i propri obbiettivi pur non recando danni ad altri. Di una posizione più moderata sono invece alcuni studiosi che in un articolo su Nature affermano che tali sostanze possano avere un “uso terapeutico” in persone che soffrono di stress derivante dalle forti pressioni sociali imposte dal mondo del lavoro, aiutandoli a superare ansie da prestazione e prevenire disturbi psichici. Dall’altro lato invece, c’è chi sostiene che ricorrere all’utilizzo delle smart drugs possa portare a una perdita di dignità dell’uomo che non accetta i limiti della natura, e a creare fenomeni di ingiustizia sociale, disuguaglianza e disparità nel mondo lavorativo.  

 

di Vincenzo Alessandro e Felicia Vinciguerra

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