Spin-off ‘made in Parma’: dai nasi elettronici alle case intelligenti

ALLA SCOPERTA DEI 20 TEAM DI PROFESSORI, LAUREATI E RICERCATORI

imagesNo, non stiamo parlando del prossimo appuntamento al cinema o dell’ultima serie tv in uscita. Anche se in un certo senso il concetto è simile: se pronunciassimo la parola ‘spin-off a proposito di società o start-up, il termine starebbe ad indicare la creazione di una nuova entità all’interno di un’istituzione, in grado poi sia distaccarsi dalla stessa, al fine di rendersi indipendente e più efficiente. Lo stesso meccanismo che viene utilizzato per lo spin-off di un film che, partendo da un’opera principale e mantenendone l’ambientazione, narra storie parallele o parla di personaggi secondari. In particolare, per spin-off accademico si intende una società finalizzata all’utilizzazione economica dei risultati della ricerca universitaria, a favore della quale l’università in questione autorizzi la partecipazione del proprio personale di ruolo e non di ruolo e inoltre renda disponibili alcuni servizi per facilitarne l’avvio e il primo sviluppo.

NASI ELETTRONICI E CASE INTELLIGENTI – Attualmente l’Università di Parma conta 20 spin-off, la maggior parte dei quali ancora in attività anche dopo diversi anni dalla loro costituzione. Un panorama variegato di esperienze e competenze che spaziano dalla ricerca chimica a quella medica, dalle nuove tecnologie all’ingegneria, contribuendo al progresso e all’innovazione. Come nel caso di Soatec S.r.l., nato nel 2003 e ancora in attività: si tratta di una società che produce sistemi olfattivi artificiali per il controllo qualità del packaging. “I nostri prodotti vengono chiamati anche ‘nasi elettronici’, simulano l’olfatto umano – spiega Roberta Pinalli, uno dei soci-. Non riconoscono le molecole particolari, ma l’odore generale della sostanza analizzata”.

Obiettivi diversi ma sempre massima attenzione all’innovazione quelli che si prefigge invece lo spin-off I-Cubo S.r.l., che si occupa di domotica: automazione domestica e di edificio. In sostanza si tratta di sistemi sofisticati per migliorare, tramite la tecnologia, la vita nelle abitazioni, come precisa Ferdinando Grossi, tra gli ideatori della società. “In particolare il nostro lavoro è finalizzato all’assistenza delle persone anziane o con disabilità. Con i nostri sistemi vogliamo garantire che non solo la persona venga aiutata nella sua vita domestica quotidiana, ma che possano anche essere monitorate le attività che si svolgono all’interno dell’abitazione, in modo tale che sia possibile controllarla a distanza”. Dalla domotica si passa a parlare di supporto alla produzione industriale con F.M.B. S.r.l. – Engineering Innovation for Enterprise, società di cui fa parte Roberto Montanari, professore alla Facoltà di Ingegneria, che descrive il lavoro di questo spin-off come finalizzato allo sviluppo di strumenti per il supporto alla progettazione di macchine ed impianti industriali.

IL RUOLO DELL’UNIVERSITA’ – L’ateneo è senza dubbio la culla dei progetti di questo tipo, in tutti i sensi. Studenti, ricercatori, professori fanno parte di uno stesso team che prende forma proprio all’interno delle strutture universitarie. “Lo spin-off non può nascere dal nulla: la possibilità di avere strutture e luoghi attrezzati è fondamentale per cominciare”. A parlare è ancora il professor Montanari, la cui affermazione è condivisa anche da Roberta Pinalli, che poi si sofferma sul fatto di aver avuto una sede a costo zero e su come questo sia di primaria importanza per chi vuole gettare le fondamenta di una nuova società. L’Università di Parma quindi si impegna in particolare ad offrire locali, strumenti e laboratori per poter sviluppare l’idea ed arrivare al prodotto finale. Trampolino di lancio privilegiato, il fatto di poter avere accesso a luoghi veri e propri di lavoro permette lo scambio di idee necessario a sostenere il progetto, concetto sottolineato da Grossi: “È importante continuare a innovarsi ed essere sempre in contatto con il gruppo di ricerca”.

21930889.Businessman.and.businesswoman.with.cog.wheel.elements.Organization.concept.Stock.PhotoVANTAGGI E PROSPETTIVE FUTURE – L’avvio di spin-off si pone come strumento di valorizzazione del patrimonio conoscitivo dell’ateneo, un modo di trasferire nuove competenze al sistema produttivo in campo scientifico e tecnologico. L’obiettivo primario si concretizza nel fatto di favorire il contatto tra le strutture di ricerca universitarie, il mondo produttivo e le istituzioni territoriali, per sostenere la ricerca e diffondere nuove tecnologie, con ricadute positive sulla produzione industriale e il benessere sociale del territorio. “È un’esperienza formativa molto importante per noi ex studenti. In particolare per chi, come me, è riuscito attraverso lo spin-off a dare compimento al proprio dottorato di ricerca – dice Grossi de I-Cubo-. Anche se il momento è critico in ambito lavorativo e non abbiamo ancora creato veri e propri posti di lavoro, tuttavia è stato importante fare esperienza del primo approccio all’attività di impresa. Abbiamo imparato cosa significa entrare in un mercato, avere rapporto con i clienti e i fornitori”.

La realtà di Soatec S.r.l. è un po’ diversa in quanto la società si è già resa indipendente dall’università e in questo caso ci sono state già diverse collaborazioni con studenti appena laureati: di certo un buon modo di inserirsi nel mondo del lavoro. Ma cosa ne pensano le aziende esterne al panorama universitario? Il professor Montanari spiega come queste ultime siano contente di aver a che fare con un interlocutore che unisca in se stesso il lato accademico e quello imprenditoriale. “Viene del tutto eliminata quella diffidenza di fondo verso i meccanismi antiquati degli atenei; le imprese sono ben orientate ad interfacciarsi con un modo più snello di concepire la ricerca universitaria“. Poi conclude: “Nel nostro spin-off i ragazzi che lavorano sono anche soci, non solo semplici dipendenti: lo spin-off deve essere creato per dare uno sbocco lavorativo, Non un mezzo per far arricchire i professori, ma per creare occupazione tra gli studenti”.

LE ALTRE REALTA’ – All’interno del contesto parmigiano operano dunque un buon numero di spin-off, con competenze specifiche, in settori diversi. A cticertS.r.l., ad esempio, si occupa di ideare nuovi ingredienti e supplementi dietetici e dispositivi medici e farmacologici. Sempre nel campo della ricerca sugli alimenti troviamo R.& D.-Food S.r.l. che ha come obiettivi quelli di sviluppare progetti ad alto contenuto tecnologico, da applicare al settore agroalimentare e agli alimenti umani ed animali. Hgn Mat Innovations S.r.l. invece sviluppa, produce e vende sistemi innovativi per il miglioramento delle proprietà di materiali nell’ambito alimentare, cosmetico e ambientale. Per quanto riguarda i progetti di educazione alimentare troviamo in prima linea il team di Madegus S.r.l., con programmi dedicati ad adulti e bambini. Anche lo spin-off F.S.T.T. S.r.l. si propone di sviluppare, produrre e commercializzare prodotti e servizi ad alto contenuto innovativo nel campo del food, mentre diverse, poi, sono le realtà che gravitano intorno all’ambito ingegneristico come Aida S.r.l., che offre soluzioni per problemi acustici e di vibrazioni, o Eenef Research S.r.l., che ha la mission di proporre soluzioni energetiche personalizzate specificamente pensate per i processi industriali. Soluzioni innovative per l’industria vengono ricercate anche all’interno di TP Engineering S.r.l. che offre consulenza in tutte le fasi dello sviluppo di un nuovo prodotto con particolare riferimento ai prodotti metallici. NET Integra Consulting S.r.l. è uno spin-off specializzato nell’integrazione di sistemi di telecomunicazioni e nella gestione di problematiche di impatto elettromagnetico. Il know-how di ID-Solution S.r.l., invece, consente all’azienda di essere specialista nei processi di acquisizione automatica di dati dal campo e della loro trasformazione in informazioni a valore aggiunto. Lo studio e la progettazione di sistemi microelettronici, sia analogici che digitali, è il marchio di fabbrica di Silis S.r.l. Diametralmente opposto il lavoro di Ase S.r.l. che si occupa di nuove tecnologie per il monitoraggio di fenomeni naturali con opere di consolidamento e bonifica. Obiettivi diversi ma sempre legati all’ambiente se li propone Gen-Tech S.r.l. che conduce ricerche e offre servizi nel campo della biologia animale e in quello biomedico. Geneprobio S.r.l. invece è specializzata nell’ambito delle bioscienze, in particolare nello sviluppo di batteri probiotici di nuova generazione e di alimenti funzionali. Infine, ricopre un ruolo importante anche il settore matematico e informatico con Buseng S.r.l. e la sua progettazione, sviluppo e commercializzazione di software e hardware.Alberto Broggi

CHI CE L’HA FATTA – Non mancano, infine, le storie di successo. Uno dei più prestigiosi riguarda VisLab, spin-off dell’Università di Parma che ha sviluppato un veicolo automatizzato. Un’auto capace di arrivare in Cina senza nessuno alla guida e di percorrere le vie della città in condizioni di traffico normali una mattina del 2013, tanto da essere rilevata a giugno 2015, per 30 milioni di dollari, dall’americana Ambarella, azienda quotata al Nasdaq. E’ stata una delle exit più ricche del 2015 per uno spin-off in Italia. Il team del professor Alberto Broggi ha però continuato a preferire Parma come base operativa.

Infine, proprio all’inizio del 2016, sono arrivate buone notizie anche da un altro spin-off ‘made in Parma’: Sia spa, società storica dell’Ict italiano, ha rilevato il 69% di Ubiq S.rl., spin-off nato nel 2012 e specializzato nella progettazione e sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, in particolare nell’ambito delle promozioni commerciali, che ha inventato T-Frutta. Si tratta di un’applicazione che permette ai consumatori di fare la spesa online usando cash-back di denaro. Il management di Ubiq è fomato da Ivan Pastorini, Ceo e innovation manager in ambito Itc e servizi digitali ed ideatore di T-Frutta, Davide Pellegrini, professore di Marketing alla Facoltà di Economia dell’Università di Parma ed esperto di Ggo, Massimo Ferriani, manager con significative esperienze in multinazionali ed esperto di digital transformation, e Davide Mari, Cto che ha sviluppato la piattaforma tecnologica. La società occupa oltre 20 persone e unisce risorse altamente specializzate nel campo del marketing, dell’ingegneria informatica e della sicurezza dei sistemi informativi.

di Filippo De Fabrizio

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