L’aeroporto ‘decolla’ (?): piano futuro, intanto -2 rotte e cassa integrazione

INVESTIMENTI PER L'ALLUNGAMENTO DELLA PISTA IN FUNZIONE DI VOLI CARGO

 

Acquisizione a schermo intero 11102016 19.53.12Dire aeroporto, per la maggior parte delle persone, vuol dire vacanze, viaggi di lavoro o al massimo il ritorno a casa per le feste. Eppure per il futuro dell’aeroporto Giuseppe Verdi di Parma sono altre le parole chiave: logistica, spedizioni e merci. Una specializzazione nella gestione dei voli cargo: è questa la vocazione che lo scalo cittadino avrà se il piano strategico 2016-2020 di Sogeap, la società misto pubblico provata che controlla l’aeroporto, presentato lunedì 10 ottobre sarà realizzato. Come ha spiegato il direttore generale Friedrich Wender, gli interventi principali riguarderanno l’ampliamento della pista, che passerà dai 2.124 metri a 2.960, la creazione di nuovi magazzini, hangar e parcheggi e il collegamento con le altre infrastrutture. “Dalla pista oggi possono partire aerei che vanno a massimo 4 ore di volo di distanza da Parma – spiega il direttore – allungandola potremmo finalmente eliminare questo limite”. Quella che sorgerà sarà una vera e propria ‘cargo city’ composta da magazzini che serviranno per lo stoccaggio e la preparazione dei bancali da imbarcare, ma anche di un centro di manutenzione all’avanguardia. È invece il presidente di Sogeap, Guido Dalla Rosa Prati a spiegare l’importanza della cargo city: “Ora le merci vengono preparate a Parma e poi portate a Malpensa per essere spedite, ma Ethiad, il terzo operatore cargo al mondo, ha già firmato un contratto ed è interessato a spedire direttamente da Parma”.

BONACCINI AEROPORTOUNA POSIZIONE STRATEGICA- Attualmente il 40% delle merci che vengono spedite da Malpensa, infatti, provengono da un’area per la quale Parma sarebbe logisticamente più attrattiva dello scalo milanese: “Se riuscissimo ad intercettare anche solo il 10% di questo 40%, avremmo un risultato eccezionale”, ha precisato Dalla Rosa Prati. Su questo punto è intervenuto anche il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: “Nel raggio di 250km da Parma si produce il 59% del Pil italiano e il 74% delle merci destinate all’export”. Parma si trova infatti alla congiunzione della A15 (che arriverà fino al Brennero con il progetto Tibre) e della A1, e su un importante snodo ferroviario. Nelle vicinanze si trova poi il Cepim, un importantissimo centro logistico, e i magazzini centrali di Amazon ed Ikea a Piacenza. Acquisizione a schermo intero 12102016 10.10.34 Nell’ambito di un progetto coerente che a livello regionale assegni al Marconi di Bologna il ruolo preminente, a Rimini una specializzazione turistica e a Parma una commerciale, il presidente Bonaccini ha promesso: “Sosterremo il progetto strategico con 12 milioni di euro e quel che prometto, mantengo”. A questa cifra andranno poi aggiunti 2,5 milioni di euro che secondo le parole del sindaco Federico Pizzarotti il Comune incasserà come oneri per opere compensative. Chi fosse poi preoccupato per la sopravvivenza delle tratte turisticheAcquisizione.a.schermo.intero.15102016.15.38.53.bmp può essere rassicurato dalle parole di Raffaele Donini, assessore alle infrastrutture e trasporti Regione Emilia Romagna, in quanto, al di là delle specializzazioni, ogni aeroporto manterrà attivi sia voli di linea che voli cargo: “Proprio in questa ottica nel progetto è previsto un collegamento ferroviario diretto con la stazione ferroviaria e un secondo terminal con ingresso diretto alle Fiere e a pochi passi dal Mall, il nuovo centro commerciale da 75.000 metri quadrati che presto sorgerà alle porte di Parma. Inoltre l’idea è quella di favorire un turismo ‘executive’ grazie a un terminal ad hoc abbinato a 10 nuovi posti per jet privati.

L’AEROPORTO OGGI – Le quattro tratte attualmente operative – Cagliari, Chisinau, Londra Stansted, Trapani- possono sembrare ridotte per essere le uniche con scalo a Parma, eppure sono più di 180.000 le persone servite l’anno scorso dai voli a disposizione. Questo numero, tuttavia, già calante rispetto agli anni precedenti, è destinato a diminuire ulteriormente: causa principale il taglio della rotta per Londra previsto il prossimo Novembre e Trapani dopo la stagione invernale.

PIZZAROTTI AEROPORTOL’aeroporto gioiello ha infatti paventato per anni il rischio di una chiusura. Secondo i piani avrebbe dovuto avere un milione di passeggeri l’anno, tuttavia i dati dimostrano che  il numero è ben al di sotto delle stime. Oltre ai piccoli aerei dell’Aeroclub e gli executive degli aerotaxi, anche in piena stagione turistica, i voli si riducono spesso a soli due al giorno. La folla, il movimento, il via vai di persone e trolley pesanti che sfilano sulle rotelline è un’utopia. Tuttavia sono diverse le figure professionali che lavorano nell’aeroporto semi-deserto. Per 30 di loro, però, nonostante i nuovi piano per il futuro, sarebbe stata la richiesta di Cassa integrazione, come denunciato dalla Filt Cgil. Diversi gli investimenti per “comprare tempo”, come quella del giugno dell’anno scorso, in cui l’Unione Parmense degli industriali, attraverso la Società aeroporto di Parma, ha stanziato 5 milioni di euro, garantendo la sopravvivenza fino alla fine del febbraio 2017. Una liquidità che invece parrebbe sufficiente solo fino a fine anno, da qui la necessità di ridurre le ore di apertura dello scalo, riducendo il personale.
Agli investimenti concreti negli anni sono seguiti anche quelli fantasma: celebre la proposta dell’ottobre 2014 da parte di un gruppo cinese, che prometteva un investimento di 250 milioni di dollari per trasformare l’Aeroporto Internazionale Giuseppe Verdi in un hub per le merci, il tutto dissolto nel febbraio dello scorso anno.

 

La presentazione del piano industriale nel dettaglio:

 

di Adriano Arganini, Nicolà Barbuti, Chiara Scollo

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