Discoteca, cinema, pizza, teatro, aperitivo: ok il prezzo è giusto?

DIVERTIRSI E' UN LUSSO? SONDAGGIO TRA GIOVANI (SQUATTRINATI E NON)

Mercoledì, tardo pomeriggio. Stasera ho proprio voglia di uscire, di rilassarmi e di allontanarmi dai polverosi libri di studio. Prendo il giubbotto, esco di casa, assetata mi fermo al bar per una birra. Mi chiama Fabio e mi propone un film al cinema. Ogni secondo mercoledì del mese è un giorno perfetto: il biglietto costa solo 2 euro. Accetto e, dopo esserci riuniti, ci dirigiamo verso l’affollata biglietteria del Barilla Center. Tempo di vedere quali film sono in proiezione che la cifra sui posti disponibili nelle sale è sempre la stessa. Zero. Un desolante, sconfortante zero. Eccetto per ‘Juventus Story’, ma tant’è. I ticket sono finiti. Così, abbattuti davanti alla ressa di gente in coda alla biglietteria, speranzosi di trovare un bagarino usuraio, giriamo i tacchi e ce andiamo.

Sondaggio ASPETTATIVE E REALTA’ – Si sa che la vita di uno studente è fatta di spese su spese. Libri di testo, abbigliamento, compere al supermercato. E poi c’è la voce ‘divertimento’, che rimane sempre la preferita ma anche quella più costosa. Infatti andare al cinema oppure prendersi un aperitivo o una birra in compagnia al mercoledì sera, richiedono un ‘budget’ da gestire sapientemente nel corso della settimana con i soldi arrivati come manna dal cielo dalla borsetta di mamma. Ciascuno studente è dunque disposto a spendere cifre diverse per svagarsi, o per comprare ciò che gli serve. È anche vero però che quando il cinema viene offerto a 2 euro, si vedono fiumane di ragazzi arrivare da ogni dove, manco ci fosse un concerto dei Coldplay in Italia. La portata di un fenomeno come quello appena descritto porta dunque a chiedersi: è colpa di chi propone offerte ad un prezzo stracciato oppure di una diversa percezione della spesa nella vita universitaria? 

A rispondere è stato un campione di 98 persone tra studenti e lavoratori dell’area di Parma, chiamato a esprimersi sul tema tramite un sondaggio la cui composizione ha visto una percentuale di partecipazione femminile del 68,3%, dimostrando ancora una volta che a noi donne piace esprimere il nostro parere, anche quando è richiesto! La fascia di età che si è più sentita coinvolta è compresa tra 24 e 26 anni (36,7%) e questo significa semplicemente che abbiamo per lo più diffuso il sondaggio tra i nostri coetanei. Maggioranza netta degli studenti (70,1%) sui lavoratori, forse anche dovuta al fatto che i primi hanno più tempo da investire in click socialmente utili. Inoltre, a conferma del fatto che Parma è città universitaria, grande affluenza dei fuori sede (60,2%) contro un timido 39,8% dei rappresentanti in sede.serata con amici parma università

INTRATTENIMENTO PER TUTTI I PREZZI– Sembra che per andare al cinema il prezzo medio ritenuto accettabile dal campione sia 6,50 € consentendo ai botteghini un certo margine di manovra, anche se il 37% degli intervistati sostiene che il prezzo giusto sia 5 euro (cari cinema, siete avvisati!). Una cifra tutto sommato democratica. Per chi invece vuole un’esperienza di maggiore spessore culturale, come al museo, bisogna spendere in media 10 euro, con picchi fino a 30. Proposte molto eterogenee invece per il teatroda 0 a 50 euro, risultando 16,50€ il prezzo medio accettabile. Onesti.

Nell’intrattenimento di ‘massa’ben il 31% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di non essere disposto a pagare nemmeno un centesimo per andare allo stadio. Sarà la Serie D, sarà che quando gioca il Parma bloccano la città, sarà che la Juve fa sempre più adepti, fatto sta che 9,50 € è risultato comunque un prezzo adeguato per i più. Qualcuno si è poi voluto rovinare, puntando nostalgicamente un 50 euro. Maggior successo per la voce ‘andare a un concerto’: escluso qualche sognatore dalle aspettative estremamente irrealistiche, la maggior parte degli intervistati si è detta disposta a pagare 50 euro, con picchi fino a 80 in qualche caso. Spesa media accettata: 35,50€. Piuttosto ragionevole.

E ancora, va sempre di moda andare in discoteca? Per il 15% dei nostri intervistati no: non sarebbero infatti disposti a sborsare nulla per questo tipo di intrattenimento; 10 euro è invece ciò che ha risposto la maggior parte di chi ancora ritiene la discoteca un buon terreno di caccia. Alla fine, il gioco vale la candela. Tra i tipi di intrattenimento più di nicchia, il secondo sport più amato dagli italiani spacca a metà i votanti. Quasi il 50% degli intervistati ha grandemente snobbato il calcetto5 euro la cifra che la rimanente porzione di votanti ha ritenuto per lo più di poter pagare. Possiamo definirci sportivi a metà, insomma; 18 euro è invece la spesa destinata in media a una serata poker. La popolazione del sondaggio è stata poi riunita dal simbolo dell’italianità: 6,50€ quasi all’unanimità per una pizza da asporto.

aperitivoPer quanto riguarda l’apericena, pratica molto diffusa specialmente tra gli universitari squattrinati, qui realtà e aspettative sono venute  a coincidere quasi perfettamente. Emerge così che quasi il 40% dei partecipanti si è trovato d’accordo nell’assegnare all’aperitivo i 5 euro canonici, da bravi tradizionalisti. Scendendo nel dettaglio, la domanda riguardo il costo di una birra ha fatto emergere il piccolo risparmiatore seriale che è in noi: l’amara verità è che siamo disposti a spendere in media 3,50€. Sono pochi gli estimatori della bionda artigianale tra la popolazione intervistata. Simile sorte è toccata al cocktail: 5,25€ è quanto siamo disposti a spendere in media per un bel bicchierone di acqua sporca. Forse a causa degli eccessivi prezzi imposti dalle discoteche, sembra che gli studenti soprattutto abbiano imparato a conoscere il reale valore dei liquidi colorati che vengono loro somministrati e abbiano votato di conseguenza. In altre parole, consapevoli delle spese.

Infine, una rassegna degli ambiti più vicini alla vita universitaria quotidiana. Sorprendentemente, nell’era dello streaming, oltre il 20%  si è dichiarato disposto a spendere 3 euro per noleggiare un film e ben 10 per acquistare un cd di musica.  Il primato di simbolo della cultura rimane però al libro, che ha ricevuto puntate fino a 50 euro, con una spesa media accettabile di 16 euro. Se la spesa per l’acquisto di una maglietta incontra ampi consensi in modo trasversale intorno ai 20€, l’acquisto di un paio di scarpe spalanca una voragine tra uomini e donne, confermandosi queste ultime ‘maniche larghe’ per eccellenza in questo ambito con sbilanciamenti fino a 200 euro. Spendaccione. Riequilibrano la situazione gli uomini, che portano la spesa media a 62 euro.

COSA FARESTI CON 15 EURO? – Ma alla prova del nove, ci siamo un po’ traditi, forse perché il libro in effetti non è fatto per essere condiviso Alla domanda ‘hai 15 euro per la serata, come li spendi?’ domina il sociale. Il cinema è il signore incontrastato, con il 42,2% delle preferenze; cultura sì, ma snella. Secondo al fotofinish l’aperitivo (41%), momento di socializzazione per eccellenza perché ammettiamolo: siamo da sempre animali sociali e poi all’apericena si mangia gratis! Terza classificata al 27,7%, ma con grande dignità, la pizza da asporto, iniziatrice di tante serate morte sul divano un’ora dopo.

Testo di Ludovica Salvatori e Jacopo Orlo

Video di Ilenia Vannutelli, Marta Bruzzichelli, Marco Rossi e Fabio Manis

(Music from: www.bensound.com)

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