Tatuaggi bizzarri e richieste assurde secondo i tatuatori di Parma

CHI SI FA MARCHIARE COME UN PROSCIUTTO E CHI E' MEGLIO CHE NON CAMBI MAI RAGAZZO

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Una signora di 41 anni si è fatta tatuare delle ali d’angelo, partendo dalle grandi labbra (hai presente, no?) per tutto l’interno coscia.”
Comincia così il viaggio tra i tatuaggi a Parma, all’Inkside Tattoo, dove a parlare è Antonio. L’obiettivo è stilare una lista delle bizzarrie in ambito permanente. “E non le avete detto nulla?” “E cosa le vuoi dire? È una sua decisione. Pensa che una volta è venuto un tizio a chiedere il ritratto di Saddam.” Sconcerto. “Quello l’abbiamo rifiutato e spedito a casa!”
Ma non tutti i tatuaggi insoliti sono così “prepotenti” e altri scelgono la via della surreale ironia: un amico di Debora, esperta di piercing, ha chiesto il marchio del prosciutto di Parma “sulla chiappa; gliel’ha fatto Jack. E’ una richiesta alquanto insolita ma… ci sta. Quella che non ci sta, invece, è la fetta di pizza sotto la pianta del piede: bell’idea, per carità, ma si cancella subito!”

OVINI, FORZE DEL MALE E MONTE DI VENERE – “Vorrei fare un tatuaggio con una frase.” “Va benissimo, che frase facciamo?” “Non è che hai un libro di citazioni che la scelgo?” Non è un dialogo alla Tarantino ma un’esperienza vissuta realmente da Giovanni di Planet Tattoo: “A volte rimango basito! Un ragazzo di vent’anni mi ha chiesto di fargli sulla mano un tatuaggio che aveva visto su Joker nel film Suicide Squad: un’enorme bocca che ride. Ho cercato di farlo desistere perché so come gira il mondo e con un tatuaggio del genere e un contratto a tempo determinato il datore di lavoro avrebbe potuto mandarlo presto a casa. Lui ha insistito e io ho rifiutato, c’è sempre un’etica. Morale della favola? Ha cancellato i sette appuntamenti che aveva da noi.”

Quella dei tatuaggi bizzarri non è una mania solo dei ventenni: “Un signore un po’ in là con gli anni mi chiede un Maori: va bene, senza alcun problema. Ma mentre gli spiegavo il significato di ogni singolo Maori mi interrompe: aveva scelto semplicemente quello più bello. Il fatto è che le persone spesso sono spinte dal ‘flusso ovino’, come lo chiamo io, ovvero si fanno i tatuaggi in serie.” Infiniti, citazioni, piume che diventano rondini, nelle loro variazioni sul tema sono un ottimo esempio di questi tipi di tatuaggi, ormai stancanti per i maestri dell’arte permanente, perchè già visti e spesso privi di particolari significati per il cliente, che tenta solo di ‘seguire la massa’.
Poi – prosegue Giovanni – tra i tanti del gregge salta fuori il cliente che chiede un’allegoria della propria vita sulla schiena. Io l’ho chiamato ‘Il tatuaggio del tormento esistenziale’. Lui che combatte contro le forze del male come fosse un guerriero epico, dei teschi a raffigurare il memento mori e da un lato sua figlia. Ne sono molto orgoglioso”.
L’ultima categoria dei bizzarri? I tattoo maliziosi: “Al contrario di come si crede, sono più le donne a chiederlo: ad esempio una ragazza s’è fatta tatuare il nome del suo ragazzo sul monte di Venere: non oso immaginare se abbia cambiato ragazzo...”

IDEE BELLICOSE E VUOTI DI MEMORIA– “Vuoi sapere il colmo?- aggiunge Giovanni-” Un collega di non so quale studio nel mentre di un tatuaggio si alza si rolla una canna, se le fuma e continua. E il cliente scappa a gambe levate: Parma non è mica Amsterdam!”

Franck  tatua da 36 anni, dal 2003 ha il suo studio in via dei Farnese e ne ha viste di cose nella sua vita: “Arrivano qua con idee bellicose: spetta noi dargli il giusto consiglio, in fondo è anche questo il nostro ruolo. Mi hanno chiesto mezzi busti di Mussolini, Hitler, svastiche a mai finire.” Il limite tra un bel tatuaggio uno scarabocchio per Franck è labile: “Se il cliente esce dallo studio soddisfatto e poi torna dopo 3 giorni dicendo che è una gran schifezza per noi tatuatori è un fallimento”. Il mercato richiede pure adattarsi alle mode: “Non parlarmi di infiniti, di codici a barre e di citazioni che i tatuaggi che danno soddisfazione artistica sono altri; ad esempio un maori a mezzo corpo per cui ho impiegato un anno di lavorazione.”
Una soddisfazione provata anche da Max di Mendoza Ink Tatto: “Un ragazzo mi ha chiesto una testa con naso e orecchie tutte da un lato, tratto da un fumetto tedesco e con una prospettiva difficilissima da rendere! Nella sua irregolarità, era molto bello”.
“Ogni tatuaggio è particolare a suo modo!” spiega Simone, tatuatore dello studio Free Style Tattoo: “Però il più bello che mi ricordo proprio perchè fuori da ogni schema è stato quello di un amico: per non dimenticare la sua Partita Iva se l’è fatta tatuare sull’avambraccio.” Geniale.

 

di Stefano Frungillo e Vittorio Signifredi

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