Teatro Due e Cut: studenti universitari sempre più in scena

GIOVANI SUL PALCO: "IL NOSTRO OBIETTIVO? DIVERTIRCI"

Giovani e teatro formano da sempre un’accoppiata infallibile. E l’assioma è stato confermato anche durante la rappresentazione teatrale dello scorso 10 novembre ‘Breve viaggio nell’infinito. Paradossi fra Scienza e Teatro’, a cura del Cut (Centro Universitario Teatrale) in collaborazione con Fondazione Teatro Due. Lo spettacolo, organizzato dall’Università di Parma per la ‘Notte dei ricercatori’ dello scorso 30 settembre, è stato dunque riproposto per permettere la conoscenza delle attività laboratoriali (e non solo) della stessa fondazione.

LA SERATA –Infinities‘, testo riadattato dall’omonima opera di John D. Barrow, ha visto la collaborazione di 13 studenti universitari, guidati da Giacomo Giuntini e Paola Donati. L’opera, magistralmente reinterpretata, intende indurre a riflessioni non solo sull’infinito, ma anche (e inesorabilmente) sul senso della vita. L’infinito non contempla al suo interno la parola ‘morte’, ma se davvero avessimo a disposizione l’eternità, potremmo ritenerci realmente fortunati? La conclusione alla quale si giunge durante la rappresentazione, come ricordano gli attori stessi 20161112_144936durante la messa in scena, è che “l’unico modo per vivere seriamente è morire”.

IMMENSITÀ E INFINITO – Il termine infinito viene ripetuto più e più volte durante la rappresentazione, affinchè lo spettatore si senta sempre più perso nel vortice dell’ignoto e della ripetitività. Prima che questo accada, l’opera, con toni leggeri, affronta alcune funzioni proprie di varie discipline, dalla fisica alla filosofia, dalla matematica alla musica, dall’economia alla retorica, permettendo di non cadere nel baratro e portando il pubblico ad accorgersi, dopotutto, che il solco fra di esse è molto meno profondo di quanto si è voluto far credere e di quanto il linguaggio riesca a mascherare.

UN PO’ DI CUT –  Il Centro Universitario Teatrale permette l’incontro tra i giovani universitari appassionati di teatro dagli anni ’70 dello scorso secolo. “Durante questi anni non sempre c’è stata la continuità di questo progetto” racconta Serena Varrucciu, aggiungendo: “Dopo una iniziale ripresa dei lavori teatrali nel 2010, il centro era stato nuovamente abbandonato, fino alla sua ripresa avvenuta nella scorsa primavera. Siamo supportati dai responsabili del Teatro Due in quanto loro stessi un tempo appartenevano al progetto universitario. Ci aiutano dandoci dei consigli, noi non abbiamo un vero e proprio regista né figure professionali. Il nostro primo obiettivo -continua- è divertirci attraverso varie attività e laboratori”. Divertimento legato all’apprendimento confermato anche da altri attori, come Giulio Landini: “Il teatro è vita, più si scopre il teatro più si scopre la vita”.

SpettacoloPROGETTI PRESENTI E FUTURI – L’attività teatrale della Fondazione è in continuo fermento, le rappresentazioni per la stagione 2016/2017 permettono di soddisfare i più disparati ed esigenti gusti, mentre le collaborazioni con le scuole superiori e con l’Università degli Studi di Parma non hanno intenzione di fermarsi. La palestra del Teatro Due sicuramente migliora le relazioni tra tutti coloro che la vivono, motivo per il quale l’affluenza dei giovani aumenta di anno in anno. I laboratori prendono luogo sia nelle classi che nel teatro. Due spettacoli sono già pronti per essere messi in scena. ‘Prof, cosa significa essere vivi?’ è il primo, curato da Vincenzo Picone. E come ha egli stesso raccontato, “ha a che fare con  gli umori degli adolescenti, sempre più convinti che i problemi della vita passino dalla giovinezza”. Il secondo spettacolo, a cura invece di Giacomo Giuntini, si intitola ‘Nadia’ e racconta dell’attuale rapporto tra giovani islamici e ragazzi che si arruolano nell’Isis. I giovani universitari, come sottolineato durante la serata, possono usufruire di questi servizi a prezzi vantaggiosi: il biglietto singolo ha un costo di 12 euro, la carta di 5 ingressi è a 50 euro. Il laboratorio specifico, invece, costa 130 euro e comprende 10 titoli a scelta tra gli spettacoli in cartellone.

  di Federico Faraci, Andrea Prandini e Sonia Tondolo

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