Don Alemanno ospite di Leo Ortolani: “Gesù? Il protagonista perfetto”

PRESENTAZIONE TUTTA DA RIDERE AL BARILLA CENTER CON GLI AUTORI DI RAT-MAN E JENUS

Don Alemanno è un nome che può incuriosire la prima volta che lo si sente, soprattutto se associato ad un autore di fumetti. Venuto in città per presentare ‘Jenus Redux’, nessun’altra persona poteva guidarlo meglio di Leo Ortolani, il quale sia di Parma che fumetti si intende egregiamente. Ed è così che lo scorso 25 novembre hanno tenuto insieme un incontro, alla Feltrinelli del Barilla Center, per parlare di questa nuova pubblicazione, uscita anche con una copertina ‘variant’ illustrata, appunto, da nientedimeno che Leo Ortolani.

Jenus_reduxUNA COPPIA VINCENTE – “Quella con Leo non è stata una collaborazione, ma per me un vero onore” racconta Don Alemanno (al secolo Alessandro Mereu) poco prima della presentazione. Lui, che ha quasi mezzo milione di fan su Facebook. “Se quattro anni fa mi avessero detto che avremmo lavorato insieme, non ci avrei creduto”: Leo Ortolani ricambia gli elogi, dietro un mare di modestia. Alla vista di una telecamera, subito, si gira dall’altra parte per non farsi vedere. E’ emerso con Rat-Man nel mondo del fumetto più di 25 anni fa, mentre Jenus è nato da ‘appena’ quattro. Quando gli viene chiesto se ai suoi tempi fosse più difficile farsi pubblicare, Leo risponde così: “Ai miei tempi tutto sommato poteva essere anche più semplice, perché la concorrenza era minima. Io sono spuntato fuori in un periodo ‘di mezzo’, riempiendo proprio un vuoto. Non so se Rat-Man se la sarebbe cavata bene come Jenus sui social”. Al che, alla domanda inversa, risponde anche Don Alemanno: “Senza i social, Jenus non sarebbe quello che è ora, questo è sicuro. Eppure la rapidità con cui si è sviluppato ha anche degli svantaggi. Ho fatto molti errori dovuti all’inesperienza. Errori che non avrei fatto se avessi seguito il percorso sì più lungo, ma anche più completo di Leo. Questo è anche uno dei motivi per i quali sono qui a presentare Jenus Redux”.

UNA STORIA GIA’ RACCONTATA, MA IN UN FORMATO NUOVO – Redux, appunto, perché si tratta della riedizione di ciò che Don Alemanno aveva già pubblicato con la prima uscita di Jenus. Ora non solo è ridisegnata, ma contiene anche scene e dialoghi rielaborati per rendere al massimo la storia che l’autore aveva concepito, senza i difetti dovuti all’inesperienza. Iniziato l’incontro con il pubblico, dichiara: “Il problema del primo volume era a tratti l’assenza di senso tra una vignetta e l’altra. Quando disegnavo facevo ancora il tecnico informatico. Ideavo le storie praticamente pagato dall’azienda, perché erano concepite e realizzate nei vuoti di mezz’ora in cui mi capitava di non far nulla. Ma poi una chiamata o altro arrivava. E qualche volta poteva succedermi di perdere il filo”. Aggiunge Leo: “Per me, che apprezzo molto Jenus, è stato un vero piacere ricevere l’invito a disegnare per Don Alemanno la copertina ‘variant’ per questa nuova edizione. E’ capitato in uno di quei rari momenti in cui avevo uno spazio vuoto e gliel’ho dedicato. E ora eccoci qua”.

UN’IRONIA CHE NON RISPARMIA NESSUNO – Leo Ortolani, in tutti gli interventi dell’incontro, non risparmia battute ironiche senza perdere però il suo fare contenuto, mite, piacevole. Quando il mediatore dell’incontro gli chiede quante ore dedica all’attività e quante alla vita personale, lui risponde senza pensare: “Quale vita personale?” O ancora, quando gli chiede come si gestisce tra le consegne delle tavole e il divertimento, lui subito dice: “Esiste un divertimento? Io faccio come i culturisti. Loro tendono i muscoli, fanno una fatica enorme. Però sorridono sempre, mentre lo fanno“. Don Alemanno invece a queste domande rimane sempre fedele alla sua autoconferita nomina di Don. “Io mi ispiro sempre a Gesù. Quando credi fortemente in qualcosa, queste vengono come desideri, a volte anche meglio. E’ questione di fede. Tutto torna”.

CRISTIANITA’, ELEMENTO USATO DA ENTRAMBI – Gesù appare nel lavoro dei due fumettisti a più riprese. Quando gli viene chiesto come si rapportano con questa figura, loro rispondono: “Gesù è il protagonista dei miei fumetti. Ma, a parte satira e scherzi, io sono un vero fan di Gesù” dice Don Alemanno, che del figlio di Dio ha fatto il protagonista delle sue strisce. “Quando vedo i film Marvel -continua-, mi immagino lì Gesù. Tony Stark potrebbe iniziare a scrivere parabole, ma… non credo che andrebbe molto lontano. Gesù invece? Duemila anni e ortolani jenus rat-man parmaha ancora un miliardo e trecento milioni di followers. Rimane potentissimo, il protagonista perfetto. Non si può dire di no a Gesù”. Leo risponde invece così: “Io l’ho usato come personaggio in una mia storia in particolare, quella con gli ‘Expendables’, perché Gesù è un personaggio forte. Con un messaggio altrettanto forte, che allora diventa proprio fortissimo. Ogni tanto qualcuno mi chiede perché non lo faccio vedere mai in volto però. Il fatto è che non credo a come viene rappresentato. Vivendo in Medio Oriente, probabilmente somigliava di più a quelli che fermano negli aeroporti. Io disegno i personaggi con il muso da scimmia. Non sarebbe rispettoso. E le scimmie poi fanno troppo evoluzionismo”.

UN INCONTRO CHE CI VOLEVA – Quando a Don Alemanno viene chiesto di descrivere Rat-Man in poche parole ad un pubblico che non lo conosce, lui senza esitazioni lo definisce “la storia di un supereroe che va a trans senza saperlo”. Leo Ortolani, dal canto suo, descrive Jenus come “la storia di un figlio di papà”. I due insomma rispondono alle domande per tutto il tempo dell’incontro con ironia e autoironia continua, facendo ridere il pubblico e senza offendere (quasi) nessuno. E’ questa estrema simpatia sia nelle storie che come persone che li condanna, presentazione finita, ad una fila quasi interminabile di richieste di autografi e schizzi con dedica. E loro, senza mai perdere il sorriso, si dedicano anima e penna al loro pubblico.

di Nicolà Barbuti e Jacopo Orlo 

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