Alberto Chiesi: “La curiosità è la molla più potente per lo sviluppo”
LAUREA HONORIS CAUSA IN AMMINISTRAZIONE E DIREZIONE AZIENDALE PER IL PRESIDENTE DI CHIESI FARMACEUTICI
“Le persone sono state, e saranno anche in futuro, la principale risorsa della nostra azienda”. E’ il ringraziamento di Alberto Chiesi ai suoi collaboratori e dipendenti fatto durante la cerimonia di conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Amministrazione e Direzione Aziendale che l’Università degli Studi di Parma gli ha attribuito venerdì 25 novembre. Presidente e amministratore delegato di Chiesi Farmaceutici, azienda leader a livello mondiale nel settore farmaceutico e della ricerca, Alberto Chiesi ha preso il timone dell’azienda nel 1966 insieme al fratello Paolo, quando era poco più di un laboratorio con aspirazioni internazionali.
Ad aprire la cerimonia è stato l’intervento del rettore Loris Borghi a cui è seguita la lettura delle motivazioni da parte del prof. Luca Di Nella, direttore del Dipartimento di Economia, e la ‘Laudatio’ per il candidato tenuta dal prof. Guido Cristini, Ordinario di Economia e Gestione delle imprese.
“Mi piace ricordare come nel corso degli anni – ha affermto Borghi – il gruppo Chiesi abbia supportato l’Università di Parma e i suoi progetti. Sono particolarmente felice di celebrare questa laurea ad honorem, in quanto rappresenta un giusto riconoscimento per quanto realizzato da lei e dalla sua famiglia in questi ultimi quarantanni di intenso e produttivo lavoro”.
Durante la cerimonia l’imprenditore ha lasciato posto all’uomo, alla persona che dopo anni di impegno si è visto riconoscere dalla sua città un’onoreficienza che dimosta il legame con Parma e il suo Ateneo. La poltrona sembrava quasi abbracciarlo mentre con lo sguardo passava in rassegna le toghe rosse che lo circondavano, sempre attento al discorso. Un paio di sorrisi e in alcuni momenti lo sgurdo lucido hanno fatto da sfondo ad una sala piena di persone arrivate per condividere con il momento.
“Alberto Chiesi ha contribuito in modo significativo allo sviluppo del gruppo da lui guidato per il rilevante apporto fornito nella definizione di strategie di sviluppo di successo che si sono tradotte in una straordinaria opera di innovazione di prodotto e di processo nel settore farmaceutico, realizzata mediante un costante impegno in tema di sostenibilità ambientale e sociale”. Questa è solo una delle motivazioni, esposte da Luca di Nella, che ha spinto il Dipartimento di Economia a consegnare a Chiesi la laurea honoris causa. Il prof. Cristini ha pronunciato la sua lua ‘laudatio’ esaltando quelli che sono stati i successi della Chiesi Farmaceutici sia in campo farmaceutico che in ambito economico sottolinendo l’importanza che l’innovazione, l’intenazionalizzazione e l’organizzazione e gestione delle risorre umane ha avuto sotto la guida di A. Chiesi.
La cerimonia è poi proseguita con la vestizione del candidato e con il conferimento ufficiale della pergamena. In conclusione il neo dottore Chiesi, in toga rossa, ha pronunciato la sua ‘lectio doctoralis’ esponendo la sua tesi dal titolo ‘Un’industria farmaceutica italiana’: “Molte persone in azienda – ha affermato Chiesi – erano, e sono tuttora, molto più esperte di me in determinate attività, importanti per la competitività nel settore; il compito dell’imprenditore è quello di mantenere unite nel modo più effecace queste capacità e indirizzarle verso obiettivi di crescita e di creazione di valore.” La grandezza della azienda si regge soprattutto sul rapporto tra i due fratelli Alberto e Paolo Chiesi che nella loro diversità si completano: “Lo sviluppo si è fondato sulla felice simbiosi fra il continuo e fruttuoso approfondimento scientifico di Paolo e un crescente convincimento imprenditoriale da parte mia. La fertile curiosità scientifica, di uno dei due, si è sposata con l’apertura a considerare, e progettare iniziative di ricerca, produzione e crescita aziendale da parte dell’altro.” Una sinergia vincente alla guida che ha portato l’azienda da essere una piccola realtà italiana a colosso internzionale.
di Rocco Lapenta
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