Un Erasmus per due, la storia di Olga: “Io e la mia amica sedia a rotelle”

CON UNA SUPER MAMMA SEMPRE AL SUO FIANCO

download“Oggi è stato davvero un giorno speciale. Quando due mesi fa sono venuta in Italia per l’Erasmus, non avrei mai immaginato che qualcuno avrebbe bussato alla porta per ascoltare la mia storia”. Inizia così il racconto di Olga, una ragazza polacca di 23 anni con un entusiasmo travolgente che frequenta la Facoltà di Scienze umanistiche e sociali a Varsavia e che, nonostante la sua disabilità, ha deciso di venire in Italia grazie allo storico programma di mobilità internazionale. “Alla mia età, tra i tanti interessi, la passione per la letteratura inglese e per la lingua italiana mi hanno spinta a viaggiare, a scegliere di partire per l’Erasmus affascinata dalla possibilità di studiare nuove lingue e conoscere altre culture. Vi starete chiedendo cosa abbia questa storia di diverso da tante altre. Di diverso nulla. Mentre di unico, forse, c’è il fatto che siamo partite in due. Io e la mia sedia a rotelle.  Avere un’amica a quattro ruote da cui non mi separo mai, non mi ha costretto a rinunciare ai miei sogni. E grazie ad una mamma speciale, che ha messo in pausa la sua vita per accompagnarmi, oggi sono qui felice di poter condividere con gli altri il mio sogno che si è realizzato“.

“Non è stato un sacrificio per me accompagnare e sostenere Olga in questa esperienza – racconta la super mamma -, perchè ho avuto la possibilità di prendere un congedo dal lavoro per qualche mese. E poi l’Italia, che  già avevo avuto il piacere di visitare, è un Paese culturalmente, artisticamente e paesaggisticamente meraviglioso, anche se la vita qui è molto più cara rispetto alla Polonia“. Forse, non è comune che una ragazza diversamente abile decida di fare un Erasmus, ma di sicuro non è impossibile. E chissà che la sua avventura non ispiri qualche altro ragazzo a fare la stessa esperienza e a non rinunciare mai alle proprie aspirazioni.

 

events_bambini_disabili_rdax_260x192IL VIAGGIO – “Ero indecisa su diverse mete: Spagna, Finlandia, Inghilterra e Italia. Ma dopo un’accurata valutazione dei pro e dei contro di ogni destinazione, ho preso la mia decisione. Fai le valigie mamma, andiamo in Italia! Come resistere al fascino e alla musicalità della lingua italiana, alle sue canzoni meravigliose. Certo, quando sono venuti Albano e Romina in concerto in Polonia…‘Oh my God’. Ma che dire di cantanti come Cesare Cremonini, Eros Ramazzotti e De Gregori con la sua ‘Buonanotte fiorellino’? Poi, ho una grande passione per il cinema italiano, un capolavoro invidiato in tutto il mondo. Ricordo ancora quando alle superiori ho visto ‘Ladri di biciclette’, un classico realizzato da Vittorio de Sica. Sarebbe bello se organizzassero corsi di cinematografia italiana per i ragazzi stranieri che, come me, arrivano qui per studiare. E poi, inutile negarlo, ci sono ancora due motivi per cui una ragazza può desiderare di vivere in Italia: il cibo e i ragazzi. ‘So wonderfull’”.

 

LE DIFFICOLTÀ – Sognare è semplice, è realizzare i sogni la parte complicata. Le difficoltà per Olga sono state tante, a partire dal marasma di documenti, la burocrazia, i problemi con il Learning Agreement per frequentare la Facoltà di Lingue qui a Parma e poi tutta la questione legata all’alloggio. “Credevo che non saremmo mai riuscite a trovarlo, ma poi grazie all’aiuto di Lia Simonetti, responsabile delle residenze della Er.go, ho trovato una sistemazione adeguata alle mie esigenze: un piccolo ma accogliente appartamentino alla Volturno”. Dopo tanti problemi e tanta attesa, Olga ce l’ha fatta, anche se i primi tempi in Italia non sono stati facili. Si parte per l’Erasmus con la convinzione di vivere un’esperienza leggera: divertirsi, bere una buona birra con i nuovi amici, partecipare a feste ed eventi culturali mentre poi la realtà della cose si rivela ben diversa. Integrarsi non è facile. Gli italiani sono molto accoglienti, è vero, ma instaurare rapporti e amicizie più profonde, al di fuori dell’ambiente universitario, è la parte più difficile. Olga conosce l’Esn e alcuni eventi fissi organizzati dall’associazione per i ragazzi Erasmus. Ad esempio l’aperitivo del martedì. Ma, come racconta lei stessa, spesso accade che per i ragazzi sia più facile fare gruppo con i propri connazionali che con gli studenti provenienti  da altre parti.

Eppure, Olga non si arrende. Ci sono ancora tantissime cose che vuole fare qui a Parma. A cominciare dall’iscrizione al gruppo Facebook della Civetta, dove poter conversare con altri studenti Erasmus in inglese e magari anche in italiano. Magari quando si sentirà più sicura del suo livello di conoscenza della lingua. Per lei, essere qui oggi è già un traguardo, ma il viaggio è solo all’inizio.

 

20141114_182317FOTO RICORDO- “Oggi è stato davvero un giorno speciale, perché ho avuto il piacere di raccontare la mia storia, di condividere la mia esperienza unica nel suo genere e di ricordare a me stessa che non ci sono limiti impossibili da superare con coraggio e determinazione. Oggi è stato un giorno speciale, di quelli da immortalare in una istantanea. La porterò in Polonia e la mostrerò ai miei amici. In fondo, non capita tutti i giorni di essere intervistati! ‘Cześć’ Parmateneo!

Quella di Olga, con la sua forza e il suo sorriso contagioso, in grado di far dimenticare a chiunque le parli che sotto quel tavolo che ti separa da lei, c’è una sedia a rotelle, è un’avventura particolare e unica resa possibile sia dal sostegno della sua famiglia, sia dall’impegno delle istituzioni e degli enti preposti come Er.go.

 

IL RUOLO DI ER.GO- Il sostegno da parte di Er.go, Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori, va riconosciuto e sottolineato. La sua missione istituzionale è quella di trovare alloggi a ragazzi idonei da graduatoria, ragazzi Erasmus e ragazzi diversamente abili. Quando arrivano studenti con esigenze particolari come quelle di Olga, Er.go si impegna a trovare la sistemazione più idonea ai loro bisogni, cercando di ridurre al minimo i disagi che i ragazzi possono incontrare e offrendo aiuti su molteplici fronti. Er.go mette a disposizione il supporto di una cooperativa che fornisce assistenza specializzata retribuita dalla famiglia del ragazzo disabile e poi, dove necessario, l’assistenza 24 ore su 24 alla quale provvede lo studente interessato. In alcune residenze, inoltre, viene offerto un ulteriore aiuto attraverso il volontariato di alcuni studenti ospitati ai quali è riconosciuto uno sconto sulla retta mensile se decidono di aiutare nelle pulizie i ragazzi diversamente abili con i quali, ovviamente, si creano anche rapporti di amicizia.

L’impegno dell’azienda mira a garantire il diritto allo studio anche ai ragazzi ‘speciali’ in mobilità internazionale proprio come Olga. Ragazzi davvero unici che non permettono a una sedia a rotelle di frenare le loro vite, di spiegare le ali, di credere nel loro futuro, di conoscere e di scoprire il mondo confrontandosi con realtà, stili di vita, persone diversi.

 

di Letizia Cicchitto, Alessia Tavarone e Alessandro Aguzzi

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