Giornalista e scrittore, Erri De Luca: “No, sono abbastanza un impostore”

OSPITE AL PALAZZO DEL GOVERNATORE DI PARMA, LO SCRITTORE SI RACCONTA, TRA SACRO E PROFANO

Erri De LucaLe poltrone rosse dell’Auditorium del Palazzo del Governatore di Parma venerdì 16 dicembre si sono riempite per ascoltare lo scrittore napoletano Erri De Luca. È stato lui il protagonista del primo appuntamento della rassegna ‘Altri Racconti’ promossa dall’assessorato alla Cultura e dal servizio Biblioteche del Comune di Parma nell’ambito dell’iniziativa ‘Racconti di Natale’. Giornalista, scrittore, poeta. “No – interrompe subito De Luca con il piglio diretto che lo contraddistingue mentre parla a margine dell’incontro – non sono un giornalista, non ne ho il titolo. Non ho nessuna obiettività e nessuna distanza neutra dalle cose. Scrivo sui giornali ma da impressionista.” Non si ritiene un giornalista, o meglio non appartiene a quella categoria di chi scrive dietro commissione o dei dipendenti del potere. Lui invece, da scrittore, racconta storie, che siano inventate o reali, e ci mette tutta la sua qualità: “Banalmente lo scrittore scrive per qualcuno che compra il suo prodotto – afferma -. È un’attività piuttosto buffa, io non dico tanto volentieri di essere uno scrittore, sono abbastanza un impostore. Non scrivo quando non ho nulla da raccontare. È sempre un accidente che mi capita ad ispirarmi o una cosa che ho sentito oppure un ricordo. Quello che mi piace delle storie del mio passato, quando me le ricordo, è che scrivendole le faccio durare.”

IMG_20161216_185918

UNO SGUARDO ALL’ATTUALITÀ – Diretto e coinvolto, si diceva, senza quella neutralità che lo distacchi da ciò di cui parla. De Luca è infatti uno che ha preso posizione con decisione e fermezza anche sui temi legati all’attualità politica. In merito al referendum, ad esempio, si era espressamente dichiarato per il no, ardente difensore della Carta Costituzionale: “Questo referendum ha creato tanto rumore per nulla – commenta -. Abbiamo solo perso un sacco di tempo e questo governo non è altro che il seguito di quello precedente”. In merito a Renzi “non avrebbe dovuto dimettersi, invece ha voluto drammatizzare, rendere apocalittica questa normale consultazione popolare fino a rimanerne intrappolato”. Nessuno ha vinto niente, insomma, ma è stato lasciato in pace un bel documento politico. Vicino anche a varie tematiche del sociale, con posizioni che spesso hanno fatto discutere come nel caso delle dichiarazioni contro i cantiere della Tav, lo scrittore negli anni si è soffermato anche sul fenomeno dell’emigrazione: “L’Italia sta facendo un buon servizio in mare, pessimo in terra. In mare raccoglie, che è diverso da ‘accoglie’; in terra non sa che fare, non riesce a buttare a gambe all’aria il Trattato di Dublino che costringe un immigrato a trattenersi nel luogo dove sbarca.” Quella di cui parla De Luca è un’Italia che non riesce a dare accoglienza reale e assistenza ai rifugiati, ormai intrappolati e senza meta; come accade a Roma per esempio, dove “vivono accampati e vengono continuamente spostati, come gli zingari”. Tornando sul terreno della letteratura, lo scrittore commenta anche l’assegnazione del premio Nobel a Bob Dylan: “Se parliamo di poesia e di testi, avrei preferito Leonard Cohen, ma in ogni caso per me il Nobel dovrebbe rappresentare una scoperta, un suggerimento di lettura, come è successo nel 96′ con la Szymborska, poetessa polacca. Lì è stata una scoperta per me e un colpo di mano per la sua vita. E’ inutile che mi premi, che so, Rockefeller, non ha senso, no?”.

Pizzarotti- De Luca

IL RACCONTO DEL SACRO – Aperto dai saluti del sindaco Federico Pizzarotti e introdotto dalla presentazione della curatrice Gloria Bianchino, l’incontro che ha ospitato lo scrittore fa parte di un ciclo di tre appuntamenti legati al racconto interpretato nelle sue varie forme a partire da quello narrativo, ma anche fotografico, iconografico e cinematografico. Prossimi ospiti della rassegna saranno infatti Gianrico Carofiglio e Sara Martin il 13 gennaio e Marcello Fois e il fotoreporter Uliano Lucas il 14 gennaio. Partendo dal titolo dell’appuntamento, ‘Il racconto del sacro’, De Luca ha dialogato con il medioevalista Arturo Carlo Quintavalle tracciando un filo che lega letteratura e immagini, analizzando le figure del mito e delle religioni e ponendo l’attenzione sull’iconografia del mondo cristiano. De Luca infatti ha appreso da autodidatta l’ebraico antico, dal quale ha tradotto alcuni testi della Bibbia.

de luca“Da lettore – ha osservato De Luca durante la conferenza di fronte ad un’affollata platea – mi sono chiesto come sia riuscita questa novità (cioè il monoteismo) a soppiantare le altre. La divinità per saldare la sua novità decide di sfruttare la più potente energia fisica presente nell’uomo: l’amore. Non dipende da noi stessi la capacità di erogarla, sta dentro di noi, ma è sempre qualcun altro che la innesca e che permette che venga fuori. La divinità chiede proprio questo: ‘Amerai in tutto il tuo cuore, in tutto il tuo fiato, in tutte le tue forze’. Si tratta di un progetto. Il giacimento dell’amore sta dentro il fiato, il cuore e le forze. È la più estremista delle richieste amorose. Solo quando hai completamente svuotato le riserve questa energia amorosa si riforma e aumenta la capacità di amare. Da lettore di quelle pagine senza essere credente mi rendo conto di come quella divinità è riuscita a soppiantare tutte le altre. Perchè l’amore è un sentimento che esclude, la divinità dice che è gelosa, vuole essere unica, come unico è il suo interlocutore. Il monoteismo è stato così intenso che ha deciso di moltiplicarsi e diventare monoteismi.”

 

di Felicia Vinciguerra 

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*