Capas come “casa discografica di un tempo” tra musica pop e rock

CON ENZO MICELI: INCONTRI CON PROFESSIONISTI, SALA PROVE, EVENTI E PRODUZIONI DEMO

Si è aperto parlando di musica e chiuso dando ‘voce’ agli strumenti l’incontro di presentazione del nuovo laboratorio musicale del Capas, la ‘casa’ delle attività creative e culturali rivolte agli studenti dell’Università di Parma. Con progetti già avviati di teatro, coro, orchestra, attività radiofoniche e di giornalismo, non poteva mancarne uno dedicato alla musica pop e rock. E’ così che Luigi Allegri, direttore del Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo, ha presentato il nuovo laboratorio, giovedì 2 febbraio in una sala tanto affollata di giovani da non esser sufficienti le sedie. Il progetto, infatti, nasce come punto di riferimento per tutti gli studenti che sono anche cantanti, musicisti, cantautori, band, autori, compositori ad ogni livello e che vogliono approfondire il loro rapporto con la musica rock e pop. Ai partecipanti viene messa a disposizione l’ampia sala prove del Capas dotata di strumenti e apparecchiature musicali. Sul lungo periodo il progetto prevede inoltre la formazione di band, la creazione di eventi, la produzione di demo e, nel caso dovesse manifestarsi un vero talento, la possibilità di mettere in contatto gli studenti con rappresentanti dell’industria musicale.

Enzo MiceliUNA CASA DISCOGRAFICA MADE IN PARMA – Aprendo l’incontro nella sede di Vicolo Grossardi 4, il direttore Allegri presenta il primo protagonista di questa attività. Si tratta di Enzo Miceli, musicista e produttore discografico che ha lanciato nomi come quello di Daniele Silvestri e che ha deciso ora di dedicare il suo impegno ai giovani parmigiani. Non si perde a lungo nelle presentazioni, ma si concentra su ciò che lo motiva ad essere oggi in mezzo a tutti gli studenti: denuncia subito la mancanza di legami tra musicisti, l’assenza di un luogo e un mezzo che permetta a tutti di confrontarsi. Ed ecco dunque il perché di questo progetto, quello di “uno spazio in cui parlare, suonare e creare insieme”.

TALENT E TALENTO NON SONO LA STESSA COSA – Enzo Miceli non risparmia critiche alla logica del talent che, a suo dire, “mette in ombra il vero talento musicale di chi vi partecipa e il proprio percorso musicale per mettere al primo posto lo show, che non sempre sfocia in altro finita la performance”. Descrive il modo di operare delle case discografiche prima che questo genere di spettacoli comparisse in TV citando percorsi artistici e fasi della produzione musicale che molti dei presenti sentono per la prima volta. Ma poi rassicura: il progetto sarà orientato non a “tentare come vuole il talent televisivo in un’ottica oggi arida, ma a “fare musica nel vero senso del termine”, prima di tutto creando un proprio percorso musicale. “Chi fa musica non deve cercare di imitare chi ha già avuto successo prima di lui e sperare che gli vada bene allo stesso modo – sottolinea Miceli – ma porsi sempre un po’ più avanti e, con una buona capacità di critica, lavorare per la qualità, non per l’ambizione. E questo farà di lui un buon musicista”.

capasUNA SCUOLA MUSICALE PARMIGIANA – “Alla fine degli anni ’70 – continua Miceli – si identificavano nella musica le scuole: romana, bolognese, milanese… E alla base di tutte queste c’era l’incontro. Oggi, anche per via dei nuovi supporti informatici per creare musica, si tende ad andare verso un isolamento musicale. Questo, insieme alla ricerca sistematica del successo, distoglie dal crescere davvero come musicisti. Voglio dare uno schiaffo a questi talent che masticano persone e ogni tanto sputano fuori qualcuno che verrà dimenticato tra un anno“. Passeggia avanti e indietro nella sala prove del Capas e si percepisce la passione per ciò che dice, ricambiata dalla voglia di mettersi in gioco dei ragazzi. E’ nell’aria. “La musica è il collante di tutte le arti. Voglio fare in modo che noi, con questo progetto, possiamo mettere insieme i talenti artistici e culturali del Capas, similmente a come poteva succedere un tempo in una casa discografica“.

Capas laboratorio musicaleUN CONFRONTO POSITIVO – L’esperienza nel mondo della produzione musicale di Enzo Miceli e la sua schiettezza critica sollecitano domande e interventi del pubblico, anticipando quello che sarà fatto negli incontri successivi. Tra i partecipanti si stimola il confronto, come quando dal pubblico si alza una mano. E’ quella di Sara Felline che grazie al talent è salita su un palcoscenico che le ha dato visibilità nazionale, arrivando fino alla semifinale di The Voice. Ne difende il valore e le opportunità che offre ai giovani artisti: la dimestichezza con il palco o la possibilità di conoscere nuove persone. “E l’importante – dice – è divertirsi”. Miceli però insiste a non confondere lo spettacolo dello show businness con il lavoro personale che un musicista deve intraprendere. “Tu potrai essere cresciuta come persona – risponde – ma il percorso da cantante, quello è un’altra cosa. Non si tratta solo di vocalità, è tutto quello che c’è dietro. Io voglio permettervi di imparare questo percorso e voi, a vostra volta, permetterete a me di imparare sempre qualcosa di nuovo sulla musica”.

Laboratorio musicaleIL PROGETTO IN PILLOLE – La presentazione raccoglie buone reazioni, si percepisce la voglia dei partecipanti di condividere una passione che li accomuna. Tutti i presenti, infatti, finiscono per iscriversi agli incontri successivi durante i quali, una o due volte a settimana, si metteranno a fuoco varie tematiche: la composizione musicale, la costruzione del brano dal testo alla melodia, le tecniche di suono e canto e molte altre, anticipa Miceli, oltre a ricevere apporti da professionisti. Ma questo non basta. Ed ecco che alcuni, prima di lasciare la sala, si esibiscono brevemente suonando, cantando, sfoggiando propri brani e improvvisando quasi una jam session.
Si parte dunque, ma il progetto, come per altre attività del Capas, rimane aperto a tutti gli studenti dell’Università di Parma che vorranno aggiungersi dopo questa prima giornata di presentazione.

 

di Nicolà Barbuti

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*