De Bortoli e Pontremoli: la rinascita industriale passa dai giovani

SEMINARIO SULLE NUOVE POLITICHE PER IL SETTORE MANIFATTURIERO

IMG_2234Umanesimo economico. Ecco come sintetizzare l’argomento del seminario tenuto nei giorni scorsi, al nuovo polo didattico di via Kennedy, dal titolo: ‘Una nuova politica industriale per il rinascimento manifatturiero’. All’incontro, oltre al rettore Loris Borghi e a Laura Pineschi, presidente del Centro Studi e Affari Europei Internazionali, hanno preso parte il professor Franco Mosconi, docente di Economia applicata, il quale ha recentemente pubblicato un nuovo libro proprio sull’argomento, ‘The new European industrial policy’, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, e Andrea Pontremoli, amministratore delegato della Dallara Automobili. A moderare l’incontro, l’inviata dell’Emilia Romagna del Sole24-Ore Ilaria Vesentini.

SOLO QUESTIONE DI PROSPETTIVA- “Mio padre mi racconta sempre che quando si trovava sulla nave con gli altri emigrati dall’Italia per andare negli States, c’erano due gruppi: chi stava a poppa e chi a prua. I primi, piangevano e si rammaricavano per ciò che lasciavano in Italia, gli altri erano entusiasti, perché pensavano a tutte le cose grandiose che avrebbero potuto fare una volta sbarcati in America”. Così ha esordito Pontremoli nel suo intervento sul nuovo ‘umanesimo economico’. Figlio di un mugnaio, assunto da Ibm come manifatturiero, diventandone nel giro di 15/20 anni amministratore delegato, Andrea Pontremoli sembra l’espressione del perfetto imprenditore e fuoriclasse del Made in Italy. “Ho utilizzato la metafora dei migranti- continua- per farvi comprendere quale atteggiamento sia giusto utilizzare: cosa possiamo fare per creare, e cambiare, il nostro futuro? La crisi e l’onda di protezionismo che sta invadendo sopratutto i Paesi anglosassoni, è dovuto ad uno sguardo rivolto al passato.” IMG_2252

INNOVAZIONE MADE IN ITALY- Pontremoli ha poi portato alcuni esempi tratti dalle sua ultima visita negli Stati Uniti. Watson è un’intelligenza artificiale, l’ultima trovata di Ibm. L’utilizzo migliore di questo computer è nella sanità, col sistema italiano riconosciuto come uno dei più avanzati. Ma dove potrebbe aiutare Watson? In pronto soccorso: raccogliendo tutti i dati, questo pc cognitivo ha la capacità di portare l’esperienza di tutti i medici del mondo, in modo da consigliare cosa fare. Potrebbe quindi migliorare la capacità di diagnosticare la prima cura, ma differenza di tutti i pc, è l’uomo che pone le domande e decide cosa fare. Italy in the box è invece una startup ideata da un ragazzo italiano che ha lavorato per anni per il gruppo L’Orèal. Avendo quindi esperienza con profumi e cosmetici, ha inventato un nuovo modo di far conoscere i prodotti italiani, soprattutto nel food: tramite campioncini, infatti, con 25 dollari, è possibile ricevere a casa una scatola di prodotti italiani, come olio, pasta e vino. “Quando parliamo di capitalismo della manifattura, il Made in Italy è completamente diverso -riprende Pontremoli- . Ma è lo stesso tipo di ricerca che è diverso: c’è una grande differenza tra invenzione e innovazione. La prima è qualcosa che non esisteva ed è stata prodotta a tavolino da poche persone e molti finanziamenti; la seconda è semplicemente far sapere come si può utilizzare quella invenzione e noi siamo bravissimi a farlo. Si parla quindi di ‘rinascimento’ perché è necessario riportare l’uomo al centro della nostra attenzione“.

IMG_2265“COLPA DI UNA POLITICA ANZIANA”– Allo stesso modo è necessario portare al centro della politica italiana la situazione della disoccupazione giovanile. Camicia inamidata e cravatta rossoblu, il direttore del Corriere De Bortoli torna all’Università di Parma, dopo essere stato ospite di Maurizio Chierici nel 2014, insieme a Bernardo Valli. “Il lavoro dei giovani -dice- non è stato al centro della politica, perché tutt’oggi è una politica anziana. Credo che se ci fossero state maggiori proteste, cioè le voci di disagio, e ci si facesse sentire di più, forse cambierebbe qualcosa. Ma la voce di protesta, benché silenziosa, potrebbe essere ad oggi l’emigrazione giovanile, che coglie opportunità altrove”. Un’amara verità che sembra ormai difficile da annientare.

di Francesca Iannello

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