Linkedin, istruzioni per l’uso: parola a chi è più in vista tra le aziende

LA PROF. NEGRI: "A CHI SUPERA IL MIO ESAME CON 28, DO IL MIO ENDORSEMENT SUI SOCIAL"

Luca Torresan LinkedIn: Istruzioni per l'usoGiovedì 16 febbraio si è tenuto alla Facoltà di economia di Parma un incontro organizzato dagli studenti dell’associazione Oikosmos. Tema? LinkedIn e come utilizzarlo al meglio nel mondo del lavoro. Il preambolo per un incontro su questo tema era chiaro non solo agli studenti di economia: il mondo lavorativo sta affrontando grossi cambiamenti, e gli studenti di oggi sono chiamati a contribuire al cambiamento e al tempo stesso sfruttarlo al meglio. La conferenza, introdotta dalla professoressa Francesca Negri, esperta in digital marketing, ha visto come protagonista Luca Torresan, possessore di uno dei 10 profili più in vista di Linkedin in Italia.

NON UNA SEMPLICE CLASSIFICA – “Essere tra i ‘top ten LinkedIn most engaged marketers’ non vuol dire solamente avere un buon profilo, ma averlo il più completo possibile e, soprattutto, interessante”. E’ con queste parole che Francesca Negri introduce l’ospite dell’incontro. “Si tratta – continua – di usare i nuovi media ad un livello superiore, saperli adoperare al meglio. Altrimenti è come avere un profilo Facebook in cui non ci sono altro che foto di gatti: la gente si insospettisce, non le sembra di conoscervi veramente. Avere un profilo completo su LinkedIn oggi è un requisito fondamentale nel mondo del lavoro“. Poi aggiunge: “Io, per incentivare i miei studenti, garantisco a chiunque al mio esame prenda un voto da 28 in su, il mio endorsement su LinkedIn. Cosa significa? Che visito il suo profilo e garantisco la competenza acquisita durante il mio corso. Ci metto la faccia, capite. Questa è una cosa importante al giorno d’oggi perché possiate trovare efficacemente lavoro”. La professoressa poi volge più volte i ringraziamenti all’associazione Oikosmos per aver organizzato un’attività come questa mai tenutasi ancora all’Università di Parma. Attività ben recepita, essendo l’aula gremita di persone, provenienti non solo da economia. E lascia così la parola al protagonista dell’incontro.

Luca TorresanLA PIATTAFORMA DEI GIOVANI IN CERCA DI OCCUPAZIONE – Luca Torresan, prima di illustrare le sue esperienze, chiede chi dei presenti possieda un profilo su LinkedIn. Uno stuolo di mani si alza, si può dire che solo una manciata dei presenti fosse senza. Poi ancora, chiede chi ha avuto esperienze lavorative, di qualsiasi tipo. E questa volta, solo un quarto delle mani si alzano. LinkedIn dunque appare subito come un sito che carpisce utenza non solo tra chi cerca lavoro nell’immediato, ma tra chi ancora persegue gli studi, e ne farà un uso più completo successivamente. “Fino a cinque anni – esordisce – fa ero studente come voi. Ho iniziato presto a lavorare, organizzando eventi a sedici anni. Da un’attività ingenua come quella, oggi sono arrivato ad essere responsabile marketing e comunicazione per una multinazionale tedesca. Ho iniziato ad aggiungere amici su Facebook, poi amici di amici e via discorrendo. Quando poi inviavo inviti arrivavo ad organizzare feste da duemila o tremila persone. Pian piano iniziavo ad usare i social sempre più professionalmente, tagliando i costi soliti di organizzazione. I guadagni erano tanto notevoli che questo mi spinse ad aprire un’attività mia”.

DA ORGANIZZATORE DI EVENTI A MARKETING MANAGER – “Aprii un’attività di consulenza per piccole e medie imprese – continua – fino a che un’azienda per cui lavoravo, nel settore delle palestre, fu acquistata da una multinazionale. La multinazionale vide in me la figura orientata al digitale che faceva per loro, e così passai a lavorare lì. Ora sono ‘marketing and communication manager’ a Mcfit Italia. Questo senza mai trascurare la mia figura sui digital media. E’ così che nel 2015 vengo contattato dal responsabile Linkedin che mi dice che sono tra i dieci profili più visti d’Italia, su otto milioni di iscritti. Questo significava essere contattato da aziende un giorno dopo l’altro, ed essere il primo influencer nell’area del fitness. Ed eccomi qui oggi”. Al che, Luca Torresan prende in mano la tastiera e fa login al suo account Linkedin. “Vi mostrerò di cosa si compone il mio profilo”.

Luca Torresan e Francesca NegriLINKEDIN COME RACCOGLITORE DI PASSIONI – Il profilo Linkedin che si pone davanti al pubblico lascia quasi sorpresi. Dalla carriera di Luca Torresan ci si aspettava forse qualcosa di più lungo, o complesso, o forse altro ancora. Eppure quello che appare è un profilo semplice, pulito, nei canoni di lunghezza comuni alla maggior parte dei profili. “La lezione più grande che ho imparato questi anni è quella di far trasparire le vostre passioni in un campo, specializzarvi. Alle aziende piace vedere che vi offrite non solo per necessità, ma perché è ciò che più vi si addice. Lavorate su voi stessi. Aggiungete quello che fate di ispirante”. E quando si parte con un profilo parzialmente vuoto, aggiunge, il segreto è non dire mai no alle occasioni.

Luca TorresanDISCORSI GIUSTI, MA NON SODDISFACENTI – Luca Torresan finisce il suo discorso in modo inaspettatamente veloce. Non che quello che avesse da dire non fosse interessante, ma molte delle informazioni fornite sono generiche, teoriche, più motivazionali che professionalizzanti. E’ forse per questo che quando chiede se ci sono domande, dal pubblico si alzano subito mani in gran numero, comportamento quasi insolito per incontri studenteschi di questo tipo. Una delle domande si rifà a come organizzare efficacemente un evento. Luca Torresan risponde: “Per un evento è importante utilizzare tanti mezzi diversi: Instagram, influencer, altri social. Io per esempio uso tanti fitness influencers. Una concorrente dell’Isola dei Famosi, per dire, si allena tutti i giorni in una nostra palestra, quando posta foto su Instagram il carico di pubblicità è enorme”. L’interlocutore che ha posto la domanda ringrazia, ma con tono non del tutto soddisfatto, è papabile: oltre al dato di usare media diversi, semplice da indovinare anche da soli, il discorso degli influencers non è applicabile da semplici studenti universitari. Si alza un’altra mano. “Come aprire un profilo Linkedin da zero?” Ancora una volta la risposta è rapida: “La foto è molto importante,come anche inserire lingue straniere, e le vostre esperienze. Poi per il resto cercate consigli su Google, e troverete tantissime dritte, cercate di usarle tutte“. Si alza un leggero brusio dalla sala. Il ragionamento, per quanto giusto, è tremendamente generico, non è quello che ci si aspettava dall’ospite esperto di LinkedIn. E così le altre domande si risolvono in modo simile, lasciando sì una voglia rinnovata di mettersi in gioco e migliorare il proprio curriculum online per chi già lo ha, o crearlo per chi ancora ne è sprovvisto, ma anche un senso generale di insoddisfazione, come se ci si fosse aspettato di diventare depositari di segreti digitali che però non sono mai venuti a galla.

di Nicolà Barbuti

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