Il business della bara: quanto costa morire a Parma?

FUNERALI SOCIALI, SCELTE ECCENTRICHE E PREZZI PROIBITIVI IN UN SETTORE SENZA CRISI

Funerale baraPeperoncini, corna e toccata di ferro. Eppure, nonostante tutta la scaramanzia possibile, prima o poi bisogna avere a che fare con il mondo delle pompe funebri. Secondo i dati Istat, nel 2015 i decessi sono stati 653 mila, 54 mila in più rispetto al 2014. A incidere è purtroppo il tasso di mortalità del 10,7 per mille, il più alto dal secondo dopoguerra. In Italia poi, secondo i dati resi noti da Sefit (Servizi Funerari Italiani ndr), le cremazioni sono aumentate del 16.3%, una scelta adottata per più di un salma su cinque.
Di fatto, un settore che non conosce crisi, additato da molti come un vero e proprio business in cui la morte è tutta una questione di portafoglio. Ma a Parma, quanto costa morire? Tra richieste assurde, prezzi proibitivi ed esperienze al limite, ecco quali sono le tendenze post vitam predilette.

FUNERALI LOW COST? A PARMA, MORIRE COSTA PARECCHIO – Da tempo circola in rete una finta pubblicità che ironizza sul noto marchio di mobili Ikea: la bara più costosa arriverebbe a 68.99€, ma per i meno esigenti c’è anche in cartone riciclato a soli 4.99€. Un’offerta da afferrare al volo, vedendo i tempi che corrono, che si è rivelata una bufala a tutti gli effetti: non c’è speranza, i funerali completi costano e pure parecchio.
Secondo una stima di alcuni operatori di Ade srl, “è necessario un budget di partenza di almeno 1000€ per spese fisse, diritti, tasse comunali e marche da bollo.” In generale, il range di prezzo entro il quale si assesta un funerale è di circa 3800€, ma secondo il titolare di Barilli Onoranze Funebri “può variare da 2000€ a massimo 5000€ tutto compreso, anche se cambia notevolmente tra sepoltura o cremazione.”
Per Sauro Ferrari del Consorzio Onoranze Funebri Parmensi, “il primo step nel prezzo del funerale lo fa la bara: i prezzi variano dai 1000€ ai 4000/5000€, anche se indicativamente si prediligono modelli tra i 1500/1700€; il costo dipende soprattutto dall’essenza del legno, dal tipo di lavorazione, di rivestimento interno e dalla destinazione, ovvero se è da loculo o da cremazione. “Per i più esigenti e attenti al look “esistono bare bianche con swaroski a 3850€ o bara all’americana a 4000€” confida l’addetto di Ade srl. Le più costose? Quelle in mogano, noce nazionale, noce americana e frassino, mentre l’abete è più economico. “Per una corravelli_funeralietta sepoltura in loculo, è obbligatoria per legge  una controcassa metallica in zinco e una valvola specifica per la chiusura della bara che fa aumentare il prezzo di altri 250€” sottolinea il responsabile di Cof.
Non più economica è la sepoltura in loculo: “Per la seconda fila, che è la più cara perché è accessibile ad altezza uomo, si spendono circa 3000€, seguono terza fila e prima fila, mentre con ‘soli’ 1000€ si ha la nona fila. ” dice Sauro Ferrari. Anche la durata della concessione non è eterna: per la sepoltura a terra sono tra i 10 ai 15 anni, l’avello dura 40 anni con cassa intera all’interno delle mura del cimitero, nella celletta per le ceneri o le ossa la concessione non supera i 50 anni.

Altra scelta che incide è quella dei fiori: “Un mazzo singolo costa meno di una corona o di un copricassa di rose; perfino il necrologio sul giornale più è lungo più costa, quindi evitarli entrambi permette un risparmio di circa 700€ sul prezzo di funerale” aggiunge il responsabile di Cof.
Sulle spese funebri incidono molto anche le tasse comunali: il Comune di Parma è infatti tra i più cari, con 129€ di ‘diritto fisso di autorizzazione al trasporto’, una sorta di imposta di morte sul suolo comunale che deve essere pagata anche qualora il defunto sia morto da un’altra parte ma abbia espresso la volontà di essere sepolto nei cimiteri parmigiani.
“Oltre a questo, il Comune impone diverse marche da bollo da 16 ciascuna: per la dispersione delle ceneri ne servono 5 per un totale di 80€, per la cremazione con destinazione delle ceneri al cimitero ne sono necessarie tre spendendo 48€,mentre per un funerale normale a terra o avello bastano due marche da bollo” afferma Ade srl.
L’unica certezza però, come ricorda l’addetto di Ade srl, è che “bisogna diffidare da quelle pubblicità che offrono funerali a 1800€ tutto compreso, a volte sono solo strategie di marketing. Il nostro è un ambiente un po’ strano, soprattutto per chi ci lavora.”

LE NUOVE FRONTIERE DELLA CREMAZIONE – Meglio sepoltura o cremazione? Il luogo comune è credere che la seconda costi meno. In realtà non è proprio così: “La bara meno costosa – prosegue il titolare di Barili Onoranze Funebri – si aggira intorno ai 1300€, ma si compensa con il costo della cremazione.” Eppure, soprattutto a Parma, la cremazione si è rapidamente diffusa: “È scelta da oltre il 40% dei parmigiani. Forse – continua –  si risparmia perchè si può collocare l’urna nelle piccole celle, anzichè nell’avello.”
Oltre a questi, non bisogna dimenticare che si aggiungono altri costi, primo tra tutti la tariffa fissa di 608.83€urne_funebri per per l’utilizzo dei forni crematori gestita da Ser-Cim. La fase di post cremazione può essere di tre tipi: la tumulazione delle ceneri al cimitero con conservazione in avello o cella in base al posizionamento,  l’affido delle ceneri a casa (100€) o la dispersione in natura (120€), con vincoli di essere distanti almeno a 200 metri da ogni manufatto (strada, ponte, casa).
Il prezzo complessivo di un servizio che prevede la cremazione “si aggira intorno ai 2000/2500€; a Parma è scelta soprattutto per non lasciare alla famiglia l’incombenza di dover tornare a pagare dopo la scadenza per la concessione dell’avello. Oggi – aggiunge il proprietario delle pompe funebri in via D’Azeglio – le persone prediligono la cremazione anche perchè la Chiesa è diventata più tollerante, ma soprattutto si è meno legati alle tradizioni: in passato, la salma si teneva in casa, oggi si prediligono le sale del commiato e successiva cremazione con dispersione delle ceneri nei Giardini della Memoria, all’interno dei cimiteri.”

FUNERALE SOCIALE PER CHI NON PUO’ PERMETTERSELO – Come fa chi non può ha le possibilità economiche per una degna sepoltura? Ci pensa il Comune con i funerali sociali. “Se il defunto non ha parenti, la salma rimane tre mesi in ospedale, poi intervengono i servizi sociali che affidano il servizio ad Ade spa e, tramite il Comune, viene fatto tutto d’ufficio senza possibilità di scegliere, sono i servizi sociali a decidere tutto. Il funerale è ‘gratuito’, poi pagherà il Comune e le salme sono sempre sepolte a terra perchè costa meno” spiega il responsabile di Cof.
Esistono casi in cui l’estinto non abbia disponibilità economica per poter pagare il funerale, ma abbia parenti: “In questo caso, noi accettiamo pagamenti rateali e dilazionati, si cerca di andare incontro alle singole esigenze” sottolinea Sauro Ferrari.
Sul fronte opposto, una nuova frontiera del business della bara riguarda i funerali internazionali, in crescente aumento perché permettono l’espatrio della salma in ogni parte del mondo, con l’Albania e l’Ecuador ultime destinazioni in ordine di tempo.

Un lavoro impegnativo e delicato, che lascia spazio a momenti di difficoltà: “Noi siamo totalmente diversi da come ci vedete. Io faccio questo lavoro da dieci anni, da quando avevo solo 18 anni, e all’inizio forse l’ho preso con troppa leggerezza, ma poi mi sono reso conto che diamo un servizio necessario, a volte è proprio una missione: c’è chi lo fa solo per soldi – racconta un operatore – ma io penso che per soldi si possa far tutto, però non ciò che a che fare con il dolore. Il contatto diretto con la famiglia nei primi momenti rende tutto molto più pesante psicologicamente.”

RISPARMI VS STRANEZZE – I parmigiani sembrano avere le idee chiare su cosa risparmiare: “C’è un netto calo dei fiori, è un’usanza dimenticata che capita raramente. Si sceglie un solo pezzo principale sulla bara, raramente ne chiedono più di due, che siano mazzi o corone” afferma Sauro Ferrari di Cof.  Anche il necrologio sui giornali sembra essere una tradizione superata: per sole 100 parole e la foto in bianco e nero si spendono oltre 300€.
Nonostante questo, anche in quest’ambiente le scelte eccentriche non mancano: “Oggi ci sono urne a forma di libro o di quadro che contengono un piccolo contenitore sul retro in cui conservare le ceneri” racconta il proprietario di Barili Onoranze funebri. Ce n’è per tutti i gusti, dall’immagine di Papa Francesco a stampe floreali, da urne a forma di vaso o simili a soprammobile per conservare le ceneri in casa.
A Parma, non mancano anche le esperienze più strane: “Le più assurde riguardano la fase di preparazione della salma soprattutto quando ci chiedono di tagliaUrna_Pallone_Adere le unghie o i baffi a una donna” confida l’addetto responsabile di Cof. Numerose anche le esperienze al limite dell’eccesso e dello sfarzo: “Il funerale più particolare – racconta un operatore – è stato quello di un giostraio del luna park; c’era moltissima gente e la famiglia ha ordinato 4 furgoni pieni di fiori, che poi abbiamo sparso per strada.” Esperienze eccentriche e richieste funebri stravaganti a parte, le scelte più originali riguardano le bare e le urne: “I veri tifosi di calcio  – cotinua – commissionano i fiori,  la cassa esterna e l’imbottitura con i colori della propria squadra del cuore, ma esistono anche urne per le ceneri a forma di pallone da calcio.” Le più acquistate? Ovviamente quelli con i colori della Juventus e del Parma perchè si sa, le passioni sono dure a morire.

 

di Francesca Bottarelli ed Elena Brozzetti

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