Soft skills e flessibilità: come adeguarsi ai lavori del futuro

ALL'UNIVERSITA' DI PARMA PAROLA A GLI ESPERTI DI ADECCO

AdeccoLa ricerca di lavoro è parte integrante del percorso da studenti a professionisti, pressante in quest’epoca più delle precedenti. Per prendere appieno coscienza di come funziona questa ‘impresa’, Adecco, agenzia del lavoro più grande in Italia, ha portato la sua esperienza in un seminario organizzato dal Servizio Job Placement dell’Università di Parma il 15 marzo al Dipartimento di Economia. Intitolato ‘The jobs of the future: le skill necessarie per adeguarsi al cambiamento dei lavori del futuro’, l’incontro è stato dedicato a tutti gli studenti e laureati per analizzare ed approfondire i principali cambiamenti del mondo del lavoro e le competenze più richieste per le professioni del futuro.

COSTRUIRE IL PROPRIO DOMANI – Portavoce di Adecco Group sono stati Lorenzo Biffi, coordinatore delle attività di Adecco in relazione ad università e istituti superiori, e Stefano Camerini, coordinatore del personale di sei province tra cui quella di Parma. E proprio Lorenzo Biffi, introducendo il tema del lavoro, ha sottolineato l’importanza che la tecnologia sta avendo su questa realtà nei nostri giorni: “Per capire le metacompetenze necessarie al mondo del lavoro, bisogna capire le esigenze stesse della nostra generazione, anzi della vostra ancora più che nostra. Avrete forse sentito di ‘industry 4.0’, ovvero tutto ciò che di tecnologico ci condiziona ogni giorno, la mole di dati in cui viviamo. Siamo condizionati dai ‘big data’, i dati complessi, e poi dal ‘machine learning’, ovvero da quelle macchine che leggono, interpretano questi dati e ci danno nuovi modi per interagire con essi. Una vostra stessa ricerca su Facebook si traduce in macchine che in background analizzano le parole chiave di ciò che state cercando, le incrociano con altre ricerche e generano pubblicità su misura per voi. Una cosa inconcepibile per la pubblicità di vent’anni fa. E naturalmente ciò richiede un set di competenze, per arrivare a questo risultato, completamente diverso da quello che un pubblicitario aveva vent’anni fa”.

QUATTRO GENERAZIONI AL LAVORO – Riprende poi ancora Lorenzo Biffi: “Oggi per la prima volta nella storia dell’uomo abbiamo quattro generazioni lavorative tutte insieme. Quelli che noi chiamiamo ‘traditional‘, coloro che hanno iniziato quando c’era la macchina da scrivere, i ‘tech generation‘, quelli entrati nel mondo del lavoro subito dopo, quando faceva la sua apparizione il telefono cellulare, la ‘net generation‘, che si muove tramite internet, e ora, recentissima, la ‘app generation‘. Questo crea un insieme di competenze, di esigenze ma anche di offerta non comparabile al panorama lavorativo di soli pochi anni fa”. I due esperti non si sono risparmiati un momento dall’evidenziare quanto le competenze trasversali, le cosiddette ‘soft skill’, sono quelle che, per tutta questa serie di motivi sociali, dominano oggi il mercato del lavoro e lo faranno ancora di più in futuro.

AdeccoFLESSIBILITA’, LA COMPETENZA DEL FUTURO –  Altra parola chiave del seminario è stata flessibilità. “Essere flessibili – continua Biffi – non riguarda neppure la stessa flessibilità a cui si poteva pensare vent’anni fa. Flessibilità oraria forse? Niente affatto. Quello che le aziende richiedono oggi è flessibilità di competenze, di idee, di campi formativi. E’ il tempo in cui le aziende tradizionali si scontrano con il crowdsourcing, è il tempo della sharing economy. L’interazione tra realtà diverse è sempre più essenziale, tutto in rapporto ovviamente alla volatilità economica. Oggi giovani professionisti decidono di non lavorare in uffici ma in coworking, come i talent garden: posti in cui dividono spazi con altri professionisti con capacità e obiettivi diversi, ma in cui lasciare che contaminazioni avvengano, che mischiandosi aiutino a superare i problemi. Come cambieranno i lavori? Un domani ci sarà ancora l’impiegato amministrativo nelle banche? Dando per scontato che esisteranno ancora, le banche – risata leggera dall’aula che, per gran parte, è occupata da futuri economisti – beh, per sapere questo, possiamo perlomeno basarci su dati reali.”

AdeccoLAVORI CHE SPARIRANNO, LAVORI CHE NASCERANNO – Gli esperti di Adecco hanno poi illustrato con una serie di dati qual è la tendenza dei lavori ad oggi, nel mondo e in Italia. Dai trend mondiali, ricavati dall’analisi dei dati delle agenzie di statistica, si deduce in maniera evidente che mansioni come quelle legate all’attività da ufficio e amministrazione sono crollate a seguito della crisi, mentre altre come la ricerca nell’ambito di informatica, finanza e vendita diretta aumentano. Dati successivi rilevano che l’Italia segue questi trend senza troppe variazioni. Alcune differenze esistono, certo: nella Penisola, per esempio, lavori relativi all’installazione e manutenzione di impianti e attrezzature continuano a crescere a differenza della media mondiale, mentre la vendita diretta subisce un duro colpo. “La tecnologia sta facendo passi talmente grandi – aggiunge Stefano Camerini – che in tempi rapidi tutto, anche quello che ora non lo è e che forse non ci sogniamo, sarà digitalizzato. Dal lato opposto emergerà una richiesta di competenze trasversali, quelle più tipicamente umane, che saranno sempre più ricercate per sopperire questo cambiamento”. Questo perché le ‘hard skill’, o competenze principali, saranno trasmesse direttamente dall’azienda tramite stage o tirocinio per specializzare direttamente il neoassunto, essendo il campo del lavoro, per via di digitalizzazione e nuove tecnologie, sempre più dinamico. Ma sarà grazie alle soft skill date dalle nostre esperienze, dall’università e dalle nostre capacità personali, che sapremo risolvere appieno i problemi in modi trasversali. Competenze che andranno a incrementare il valore della ‘hard skill’ e che ci assicureranno, nel modo più professionale possibile, l’ingresso al mondo del lavoro che sogniamo. O semplicemente nel mondo del lavoro.

 

di Nicolà Barbuti

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