#GrandTourists: alla ri-scoperta dei musei e degli archivi di Parma
4 RESIDENZE DI INTELLETTUALI INTERNAZIONALI PER VALORIZZAZIONE IL PATRIMONIO CULTURALE CITTADINO
E’ iniziato a Parma sabato 18 marzo e proseguirà con altri 3 incontri, fino al 12 maggio, #GrandTourists, il progetto che riformula in senso contemporaneo la tradizione settecentesca del viaggio culturale attraverso quattro residenze di personalità d’eccellenza a livello internazionale. Organizzato e coordinato dal Sistema Museale dell’Università di Parma con il Centro Studi e Archivio della Comunicazione, e insieme a partner come il Museo Guatelli, il Museo Glauco Lombardi e l’Archivio di Stato di Parma, è un progetto che, attraverso il contributo di diversi intellettuali, vuole valorizzare in maniera innovativa la rete di musei e istituzioni parmigiane dedicate alla conservazione del patrimonio culturale del territoritorio. Il nome scelto, #GrandTourists, è stato pensato nell’ottica di valorizzare lo sguardo esterno e qualificato degli ospiti chiamati ad intervenire: artisti, curatori e intellettuali temporaneamente in città come turisti d’eccezione.
È stato Michele Lanzinger, direttore del Muse (Museo delle Scienze di Trento), il protagonista del primo incontro pubblico tenutosi sabato 18 marzo nel Salone delle Feste del Museo Glauco Lombardi.
Lanzinger è stato presidente dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (Anms), componente del direttivo Icom Italy e del board di Ecsite, il network dei centri della scienza europei. La sua residenza sul territorio si è svolta nei giorni 9/10 e 17/18 marzo tra l’Orto Botanico, il Museo di Storia Naturale (situato nel Palazzo centrale dell’Università) e il Museo Glauco Lombardi, per terminare con una conferenza aperta al pubblico. La relazione tra le tre entità museali riscoperte dallo studioso, è stata fondamentale per l’avvio di una ricerca di conservazione intelligente del patrimonio naturalistico. L’Orto botanico, istituito per volontà di Gianbattista Guatteri e ultimato nel 1793, conserva nella parte centrale antistante le serre l’aspetto di giardino all’italiana come nel progetto settecentesco. Tra le collezioni presenti, oltre alle piante succulente, insettivore e acquatiche, si sono aggiunte in tempi più recenti le collezioni di Bonsai, Pelargonium, Rose botaniche e antiche. Il Museo di Storia Naturale, che conserva ancora l’impostazione che volle Angelo Andres, a cui si deve la realizzazione dell’esposizione che occupa un intero lato del palazzo universitario, dà accesso al Museo Zoologico Eritreo Bottego, alla Sala Piola e alla Galleria della Sistematica, un’amplissima collezione di vertebrati provenienti da varie parti del mondo. Lanziger ha pertanto spronato gli studiosi dell’università e i ricercatori del Csac a reinventare la conservazione di tali apparati espositivi, testimonianza di una ricerca eccellente da rivalorizzare. “Bisogna entrare in un’ottica di rispetto delle opere del passato e conservazione, senza dimenticarsi di guardare alla contemporaneità – ha sottolineato lo studioso durante l’incontro – . Lo scopo che l’università deve perseguire è quello di ideare tipologie innovative di allestimento di questi luoghi: organizzare visite notturne, rinominare alcune gallerie in modo da renderle più ‘invitanti’ (con riferimento ad esempio alla galleria Sistematica il cui nome risulta poco immediato) o organizzare diversamente l’esposizione dei materiali per rendere più visibili le collezioni di cui Parma è ricca. Visitare un museo equivale a leggere l’essenza del territorio in cui ci si trova.”
Durante l’incontro è intervenuto anche il professor Luca Trentadue, delegato del rettore al settore Musei dell’Ateneo, che ha sottolineato l’importanza di questo genere di iniziative culturali che l’Università è ben felice di organizzare e supportare, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e i giovani alla valorizzazione dell’importantissimo patrimonio culturale che Parma offre. “L’Ateneo si è proposto come capofila per la promozione dei beni culturali della città”, ha aggiunto subito dopo il dottor Stefano Andreoli, vice presidente della Fondazione Cariparma, finanziatrice del progetto nell’ambito del bando ‘Reti d’Arte 2016’.
Le tre prossime residenze vedranno il 7 aprile allo Csac l’artista visivo Luca Vitone, attivo dalla seconda metà degli anni Ottanta, mentre l’8 maggio, di nuovo nell’Abbazia di Valserena, sarà il turno di Martino Stierli, The Philip Johnson Chief Curator of Architecture and Design presso il MoMA di New York. A chiudere il ciclo, il 12 maggio, sarà lo storico Kurt Forster che, insieme all’architetto Elisabetta Terragni, terrà un incontro presso la Biblioteca monumentale dell’abbazia di San Giovanni Evangelista dal titolo ‘Itinerari, visitatori, turisti: dai frammenti alle immagini’.
Al termine del progetto, #GrandTourists sarà documentato tramite una pubblicazione che restituirà gli esiti delle residenze per iniziare un’ampia riflessione dedicata alla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso progetti espositivi e di divulgazione scientifica, in coerenza con quella che è la missione dell’Università.
di Fiorella Di Cillo
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