Sir Richard Peto entra nell’albo dei professori ad honorem dell’Unipr
ALL'AUDITORIUM PAGANINI IL TITOLO CONFERITO AL LUMINARE DI FAMA MONDIALE NEL CAMPO DELLE MALATTIE POLMONARI
L’Università di Parma ha aggiunto un nuovo nome all’Albo dei professori ad honorem: si tratta di Sir Richard Peto, illustre epidemiologo britannico a cui l’Ateneo ha conferito il titolo in malattie respiratorie in virtù dei suoi meriti scientifici nel campo delle malattie polmonari. La cerimonia si è tenuta venerdì 26 maggio all’Auditorium Paganini nell’ambito del Respiration Day 2017, iniziativa dedicata interamente alla salute polmonare.
Nato nel 1943 a Reading, nel Regno Unito, e attualmente professore di Statistica Medica all’Università di Oxford, Sir Richard Peto (nominato Sir per meriti scientifici) ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, oltre ad aver tenuto letture magistrali e svolto attività didattica sia in Gran Bretagna che nel resto del mondo. Con centinaia di pubblicazioni, lavori originali e rassegne sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali, è attualmente tra i più citati ricercatori al mondo in campo medico, oltre ad essere uno dei più importanti epidemiologi di fama mondiale. Tra queste pubblicazioni appaiono ‘The natural history of chronic airflow obstruction’ e ‘The causes of cancer’, di grandissimo rilievo all’interno della comunità medica internazionale.
Durante la cerimonia all’Università di Parma, il professor Peto ha aperto la sua lezione magistrale parlando proprio dei rischi del fumo, suo principale ambito di ricerca, e illustrando alla platea le statistiche più aggiornate in materia: “Mi è stato chiesto di iniziare questa conferenza in ordine, partendo con i risultati della mia ricerca di oltre quarant’anni fa sui rischi di chi fuma. Ebbene questa ricerca è qualcosa che stiamo portando avanti anche oggi, quindi è il mio esordio, ma anche il mio attuale campo di ricerca e quello di diversi colleghi. Abbiamo appurato che chi fuma per vent’anni inizia a sviluppare inesorabilmente problemi di salute. Eppure, abbiamo scoperto che chi smette di fumare, entro e non oltre questo lasso di tempo, ha percentuali estremamente incoraggianti di uscirne senza malattie permanenti ai polmoni. Dunque chi inizia a fumare a vent’anni e smette entro i quaranta fa un regalo immenso alla sua salute; chi insiste va incontro alla quasi certezza di toccare i sessanta con problemi invece irrisolvibili”. Oltre agli effetti del fumo sulle funzioni polmonari, il professor Peto ha accennato ai numerosi studi condotti sulle cause del cancro, di cui è ancora uno dei massimi esponenti nonostante i quarant’anni già trascorsi dalla sua prima pubblicazione in materia. Le sue indagini sugli effetti del fumo e sui benefici conseguiti alla sua disassuefazione hanno contribuito a cambiare le politiche dei governi nei confronti del tabagismo e hanno aiutato molto fumatori a smettere di fumare.
di Nicolà Barbuti
Scrivi un commento