Capitale della cultura 2020: ecco cosa ha in serbo Parma

PRESENTATI I PRIMI PROGETTI CHE COMPONGONO IL DOSSIER

IMG_20171026_172410Per il prestigioso titolo di Capitale italiana della cultura 2020, Parma c’è. Il progetto di candidatura, della durata di tre anni, è partito dalla Crociera dell’Ospedale Vecchio dove, il 26 ottobre, l’assessore alla Cultura Michele Guerra e parte del comitato scientifico Parma 2020 hanno presentato un dossier ai cittadini, accorsi numerosi per scoprire come cambierà il volto culturale della città nel corso del tempo, quest’ultima vera parola chiave di tutto il progetto. Il dossier, la cui composizione è stata affidata alle istituzioni culturali del territorio, si divide in cinque capitoli di cui uno, il terzo, dedicato interamente ai progetti che modificheranno il volto culturale della città. Saranno 32 e si suddivideranno, a loro volta, in quattro ambiti: produzioni, esposizioni, cantieri e rassegne. Sarà coinvolto tutto il vasto universo culturale, spaziando dalla musica a spettacoli teatrali.

Lo spirito dell’iniziativa è incarnato nello slogan ‘La cultura batte il tempo’: i centri culturali cittadini devono rimanere vivi, pulsanti, e non finire dimenticati con il passare degli anni. Un generale “impegno per l’abbattimento delle barriere alla fruizione culturale”, come sottolineato dall’assessore Guerra, poichè “la cultura è come un autobus, e deve perciò raggiungere tutte le zone della città”.
Due saranno i quesiti che animeranno l’esperienza: com’è Parma per chi la guarda da fuori? Ma soprattutto, la stiamo valorizzando abbastanza?

5PARTECIPAZIONE, PER COMINCIARE – Le risposte muoveranno i primi passi con il progetto pilota che avrà come fulcro proprio la Crociera dell’Ospedale Vecchio, un luogo di straordinaria importanza in meriti di memoria artistica e culturale. Intitolato ‘Il futuro della nostra memoria’, il progetto prevede una rievocazione della memoria della città, ulteriormente approfondita attraverso una rete di biblioteche e archivi e tramite l’utilizzo di strumenti multimediali. L’iniziativa vedrà inoltre l’integrazione di un altro percorso basato sulle ‘Open Call’; quattro iniziative per favorire ’integrazione di elementi culturali diversi attraverso l’apertura a spazi esterni e artisti. Il progetto, che si impreziosirà con la collaborazione del Gai (circuito Giovani artisti italiani), sarà strutturato su vari livelli. La prima chiamata si intitolerà ‘Cultura per tutti, cultura di tutti’, un’occasione per avvicinare sempre più persone alla cultura. La seconda, ‘Industrie creative driven’, vedrà imprese chiamate in prima persona per l’integrazione di artisti, mentre la terza, ‘Temporary Signs‘, si baserà sulla partecipazione di giovani artisti per l’installazione di sculture e opere creative dislocate nei vari luoghi della città. L’ultima si intitolerà invece ‘Creativity Sustainability’ e sarà rivolta alle città creative Unesco per un dialogo sul territorio. È stata inoltre anticipata la realizzazione della mostra ‘Timelapse’ che, come da titolo, verterà sulla cultura legata allo scorrere del tempo.

6BATTERE (NON SOLO) IL TEMPO – Ma questo è solo l’inizio di quella che sarà Parma 2020, poiché tante sono le istituzioni che si sono messe in gioco con progetti ed esposizioni, tutte legate da un unico obiettivo: parlare e riflettere sull’inestimabile eredità culturale che è stata lasciata ai cittadini di Parma e di come questa si sia resa immortale nonostante il passare dei secoli, come testimoniano la partecipazione di CSACFondazione Magnani Rocca. Ma non è tutto: il ‘tempo’ è anche quello della realtà di Parma ai giorni nostri, con i suoi mutamenti soprattutto sociali. Ed è così che nascono le due iniziative del Complesso monumentale della Pilotta: se la prima si interroga su quella che è diventata l’identità parmigiana, la seconda si propone di rileggere la storia globale dell’arte includendo anche quelli che consideriamo ‘altri’ da noi, riscoprendo le loro radici culturali già presenti nel nostro territorio da tempi lontanissimi. Anche Forum Solidarietà vuole riflettere sul valore dell’integrazione con il progetto ‘Diversità e convivenza‘, con l’obiettivo di intrecciare in modo innovativo tutti i saperi presenti in quel crocevia di mondi differenti che è diventata Parma. Tra chi vuole abbattere le barriere c’è anche BDC, associazione che si occupa di arte contemporanea e che propone una festa culturale in Borgo delle Colonne con l’obiettivo di coinvolgere le attività commerciali della zona e, soprattutto, le persone.
A voler favorire uno scambio di idee fra la gente è anche il Museo Ettore Guatelli con il progetto ‘Il tempo lascia tracce‘, che prevede l’allestimento di un’installazione collettiva nata dai racconti di tutti coloro che vorranno partecipare. L’idea della città in metamorfosi verrà ripresa anche dal Teatro delle Briciole con una nuova tappa del viaggio teatrale intitolato ‘Schiusi‘ tra i negozi che hanno chiuso per crisi. Le organizzatrici di Parma 360 Festival propongono un progetto riguardante le professionalità del parmigiani nel passato e nel presente, cercando di vivere la contemporaneità attraverso una serie di immagini multimediali con ‘Viaggio nei mestieri di Parma‘. Infine, chi vuole mettere in relazione il tempo della città e il tempo della musica, premurandosi di organizzare esibizioni accessibili a tutti in vari punti di Parma, è la Fondazione Arturo Toscanini con il progetto ‘Modern Times‘. Questo è quello che bisogna aspettarsi da Parma 2020: una fitta rete di relazioni indissolubili per un viaggio nella storia e nell’attualità di Parma con un’unica bussola, la cultura.

“Cercate di sentire l’energia che ognuno ha portato in questa stanza” chiede il sindaco Federico Pizzarotti nel suo intervento conclusivo,10 invitando i cittadini a pensare con orgoglio a Parma e alle sue infinite risorse e conquiste nel corso degli anni. “Nella mia interpretazione, ‘la cultura batte il tempo’ significa che c’è un setaccio che seleziona le nostre fatiche terrene: quello che poi rimane lascia un solco all’interno della nostra storia ” continua, affermando che l’anno 2020 dovrà porsi come momento storico per la crescita e il futuro di Parma, il risultato di uno sforzo collettivo dato dal contributo di ogni singolo. “Quando ognuno fa bene il proprio lavoro, piccolo o grande che sia, quando ognuno porta a casa il suo risultato, piccolo o grande che sia, noi costruiamo un’immagine collettiva che è l’immagine della nostra città“. Discorso sentito, seguito da un applauso altrettanto sentito del pubblico. Ora non resta che augurare il meglio alla nostra città, con la promessa di una maggior partecipazione dei cittadini a quello che è il prezioso lascito degli artisti di Parma.

 

di Andrea Ferri e Chiara Micari

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