Boom di malattie legate al sesso: “Calata l’attenzione, serve parlarne”

ANCHE IN ITALIA CASI RADDOPPIATI IN POCHI ANNI: 10 MALATI DI HIV AL GIORNO, PAROLA AGLI ESPERTI

ULove and Sexna media di crescita dell’oltre 23% ogni anno, da 17 a questa parte. Le statistiche di cui si sta parlando sono allarmanti perchè riguardano l’incremento delle malattie sessualmente trasmissibili. Dal 2000 ad oggi si è verificato un aumento del 400% dei casi di sifilide: questo è solo uno dei tanti dati emersi dal 56esimo Congresso dell’Adoi, l’associazione dei dermatologi ospedalieri, tenutosi a Roma tra il 18 e il 21 ottobre. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, se per un certo periodo si è riusciti a tenere sotto controllo le malattie sessualmente trasmissibili, le cosiddette Mst, negli ultimi anni si è verificata una diffusione tanto considerevole da poter parlare di un vero e proprio “boom”. Ogni anno, secondo l’Oms, si registrano circa 489,9 milioni di nuovi casi di malattie sessualmente trasmissibili solo tra quelle ormai più diffuse: si parla di un milione e mezzo di persone al giorno. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia nel 2013 si è passati a 6500 casi, contro i 3500 del 2006. Il calo di attenzione dell’opinione pubblica rispetto a questo argomento, quindi, sta aprendo la strada a scenari preoccupanti.

BOOM HIV TRA GLI OVER 50 – Quali sono le cause di questo incremento? Internet e le applicazioni di incontri giocano sicuramente un ruolo chiave nella pratica, sempre più diffusa, di incontri sessuali occasionali, spesso non protetti. Le campagne di sensibilizzazione sono dunque solitamente rivolte alla fascia di popolazione più giovane e ‘inesperta’, dimenticando che il rischio, però, colpisce anche i più ‘anziani’ che, nonostante tra gli anni Ottanta e Novanta siano stati bombardati da pubblicità progresso spesso molto forti, sembrano adesso aver abbassato la guardia.  L’infezione da Hiv sta infatti avendo un incremento tra gli over 50 che, nel 63% dei casi ricevono una diagnosi tardiva della malattia, contro il 47% dei giovani. In questi casi il sistema immunitario, che ha già iniziato a essere debilitato, risponderà in maniera meno efficace alle terapie che oggi, se intraprese tempestivamente, possono portare alla soppressione virologica, ovvero all’impossibilità di trasmettere il virus per via sessuale ad altre persone. Se da una parte si ha una certa stabilità per quel che riguarda il contagio tra i più giovani, tra gli over 50 si riscontra una crescita del 2% delle nuove infezioni di anno in anno. In Italia sono circa 3500 i nuovi casi di contagio da Hiv registrati ogni anno: in media quasi 10 al giorno. 

LE INSIDIE DEL PIACERE – Virus, batteri, funghi: si stima che siano più di 20 gli agenti patogeni che mettono a rischio ogni rapporto non protetto. Oltre l’Hiv, che per conseguenze cliniche e peso economico sul sistema sanitario è da considerarsi una tra le più gravi malattie Préservatif et virusa trasmissione sessuale, anche i casi di gonorrea che, come la sifilide, sembrava essere scomparsa, negli ultimi cinque anni sono raddoppiati. Questa patologia sta inoltre diventando resistente agli antibiotici, dimostrandosi sempre più difficile da curare. C’è poi la Chlamydia trachomatis, un’infezione batterica, oltre alle numerose infezioni provocate da virus, come le epatiti A e C. Le Mst sono insidiose e spesso asintomatiche, così sono in molti ad esserne portatori inconsapevoli: ciò aumenta il rischio di complicazioni. La gonorrea, per esempio, se contratta in gravidanza, può causare problemi quali cecità e infiammazioni di vario tipo al neonato. Da qui, l’importanza della prevenzione e dei controlli periodici, soprattutto dopo aver avuto comportamenti a rischio: sifilide e Hiv possono oggi essere diagnosticati analizzando una goccia di sangue prelevata da un dito. Recandosi nel consultorio della propria città, comunque, si potranno ottenere utili informazioni per affrontare in modo più sereno e consapevole la propria vita sessuale.

PARLARNE, SEMPRE – “Uno degli obiettivi è quello di agire sulla prevenzione, soprattutto negli adolescenti. Credo che sia questo la chiave di svolta. Il fatto di parlare costantemente della presenza di queste malattie e di informare i ragazzi, renderli maggiormente consapevoli del problema e soprattutto dar loro gli strumenti per effettuare una corretta prevenzione”. Così esordisce la dottoressa Barbara Galanti, referente medico dello Spazio Giovani, il consultorio dell’Azienda Usl di Parma. Attraverso incontri organizzati nelle scuole superiori, affrontano il tema della sessualità informando anche dei rischi a cui si può andare incontro. Questo tipo di progetti va avanti da molti anni in tutta Italia, ma guardando agli ultimi dati resi pubblici, sembra che qualcosa sia venuto a mancare. “Quello che abbiamo visto nell’ultimo periodo è che forse si è abbassata la soglia di attenzione anche da parte dei ragazzi. Il fatto di utilizzare dei metodi contraccettivi arawpixel-com-196464nche di tipo protettivo non è così scontato“, spiega la dottoressa Galanti. “C’è sicuramente una componente di superficialità che è un po’ insista all’età adolescenziale – continua – per cui è ovvio che in quanto adolescenti sono un po’ superficiali nel valutare quello a cui si va incontro quando si decide di avere dei rapporti sessuali”. Si è sì insicuri a causa della poca esperienza, ma anche più curiosi o audaci. Della stessa opinione è la dottoressa Giorgia Morini, psicologa che lavora nei progetti di prevenzione allo Spazio Giovani: “Normalmente sono ragazzi che hanno un’età in cui ci si sente un po’ onnipotenti. Da qui il discorso di allontanare l’idea che ci possa essere un pericolo imminente che li possa riguardare in prima persona”.

CORPO E MENTE – Il problema non riguarda però solo gli adolescenti. “Si parla di corpo in maniera superficiale. Si vive il corpo solo in relazione all’apparenza, ma in realtà è una società in cui le persone sono senza corpo. È difficile a maggior ragione per i ragazzi integrare l’aspetto mentale all’aspetto corporeo”, sostiene Morini. In un periodo così delicato della crescita, non avere coscienza di sé e del proprio corpo può portare a dei comportamenti pericolosi in età adulta. “L’aspetto mentale è slegato da quello che è il vissuto. Questo è un problema e forse i ragazzi in questo senso vanno accompagnati sempre di più ad esprimere le loro opinioni sull’utilizzo del corpo e a farlo anche fuori dal contesto della scuola”, sottolinea la dottoressa Morini. Discuterne senza filtri e con continuità diventa fondamentale al fine di non abbassare l’attenzione su malattie che possono avere serie ripercussioni anche da adulti. E questi ultimi sono stati al centro di serie campagne di informazioni sulle Mts, eppure non sembra esserci abbastanza consapevolezza né uno scambio intergenerazionale. Secondo la dottoressa Galanti infatti “si sottovaluta il problema anche tra gli adulti, ma penso proprio per una mancanza di informazione”. “È stata fatta una grossa campagna e si sono accese grosse spie d’allarme – sottolinea – ma poi se non se ne parla più. Non dico quotidianamente, ma se il problema non viene riportato alla luce, come tutte le cose, il livello di attenzione progressivamente si abbassa“. Bisognerebbe forse cambiare strategia per affrontare il problema? “Sicuramente l’unico modo che ha l’Istituto Superiore di Sanità per arrivare alla gente è proprio quello di parlare: non per un anno, ma deve essere una cosa costante nel tempo. In occasione della giornata mondiale contro l’Aids, ai primi di dicembre, un po’ tutte  le istituzioni lo riprendono in mano, però sono sempre iniziative sporadiche”, prosegue Galanti.

rawpixel-com-411167SOCIAL NETWORK E RELAZIONI LIQUIDE – Alcuni imputano alle nuove piattaforme di incontri un ruolo primario nell’aumento dei contagi. La libertà sessuale come causa scatenante del ritorno preponderante delle Mts? “Mi sembra di semplificare troppo legando solo a questo aspetto. Sicuramente il fatto di agevolare gli incontri tra le persone potrebbe favorirlo implicitamente, ma ad ogni modo non credo che sia semplicemente legato a questo”, risponde la dottoressa Galanti. Se si è consapevoli del proprio corpo e di ciò che implica il rapporto sessuale, i possibili pericoli possono essere di altra natura. Ci sono diversi fattori da valutare. “Il discorso non credo che sia molto legato al fatto di quanto uno può facilitare la frequenza dei rapporti, bensì a quello di agire preventivamente su una serie di informazioni, se no si ritorna alla libertà sessuale degli anni ’60, torniamo indietro invece di andare avanti“, prosegue. Anche per la psicologa Morini il nesso scontato tra web e ‘rapporti facili’ sembra riduttivo: “Forse c’è l’esposizione a pericoli differenti a cui non sappiamo ancora far fronte e dare risposte. Non credo sia giusto che venga vista come una causa. Non possiamo parlare di causa ed effetto“. Sarebbe troppo semplicistico e allontanerebbe dal vero problema. “Dobbiamo conoscere e non possiamo solo puntare il dito contro”, continua Morini. Guardando ai giovani e al loro rapporto con i nuovi mezzi di comunicazione, “chiedere loro come vivono questi luoghi potrebbe essere un buon appiglio per intavolare un discorso da proseguire in un’altra direzione: quali sono i pericoli reali, quali le situazioni, quanta consapevolezza c’è”, suggerisce la psicologa.

L’informazione è il passo fondamentale: in questo devono esserne protagonisti tutti, dalle istituzioni ai mass media. La scuola è il luogo più facile da cui partire, abbassando anche il target d’età a cui ci si rivolge. Forse le semplici campagne di grande impatto ma limitate nel tempo non sono state sufficienti. E “più se ne parla e meglio è“, ribadisce la dottoressa Galanti.

 

di Stefania Piscitello e Carlotta Pervilli

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