Quale Europa? Prodi all’Unipr: “Serve tempo ma l’alternativa è scomparire”

L'EX PREMIER OSPITE A PARMA, "LONTANO DAI GIOCHI POLITICI" MA FIDUCIOSO PER IL PROGETTO UE

imageUn ospite d’eccezione per l’Universitá di Parma che martedì 7 novembre ha accolto l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi in occasione di un convegno sull’Europa promosso dal circolo il Borgo all’interno delle iniziative per il 40esimo anniversario dalla sua nascita.

PD E BERLUSCONI – Ad attenderlo, prima dell’incontro, i giornalisti che gli hanno chiesto della situazione del Partito democratico. “Il Pd in Sicilia? Io non c’ero e se c’ero dormivo“, ha risposto ironicamente il professore per svincolarsi dall’attualità politica, per poi proseguire dicendo “Ormai sono lontano dai giochi politici, mi sono chiamato fuori e quando uno è fuori lo è per davvero. Ho 78 anni e quando le candeline cominciano a costare più della torta bisogna star tranquilli.” E Berlusconi che di anni ne ha 82 invece? “Lui è tornato in campo sul serio! Ma probabilmente ha sempre avuto una torta di compleanno più grande della mia”.

Successivamente ha preso avvio l’incontro dal titolo provocatorio ‘Quale Europa’, durante il quale è stato discusso il destino della tanta chiacchierata Unione Europea: da tempo, infatti, sembra essersi sbriciolata l’idea di un’Europa solida, unita e duratura. Oggi in (quasi) tutto lo scenario europeo stanno emergendo movimenti indipendentisti e nazionalisti che affondano le tracce di una comunità europea affiatata e compatta. Ne sono prova i recenti sviluppi in Spagna, dove la Catalogna decide l’indipendenza dalla Spagna stessa, o la Brexit della Gran Bretagna uscita dall’Ue.
Ad affiancare l’ex premier al tavolo dei relatori – nonché ad averlo intervistato durante l’incontro – il rettore Paolo Andrei, il direttore del dipartimento di Economia Luca di Nella e il docente in Economia industriale Franco Mosconi.

Romano Prodi all'Università di ParmaFin dall’inizio dell’incontro Prodi intende chiarire che “ci sono prospettive bellissime, ma non si muove niente“. Le basi per un rilancio dell’identità europea ci sarebbero, dunque, ma i programmi sono fermi, con riferimento alla Francia di Macron e alla Germania della Merkel. “L’importante è che l’Europa ci sia, poi ci sarà anche la politica“, aggiunge il professore, che ribadisce come consideri l’Unione Europea fondamentale non solo dal punto di vista economico – favorisce, difatti, un mercato unico e un’unione monetaria e bancaria (apparentamente) solida -, ma anche sociale, tutelando i diritti umani e le libertà fondamentali.
Ma su quali basi concrete far maturare il progetto europeo? “Adesso è ancora un po’ in letargo – risponde Prodi – perché si aspetta il governo tedesco”. Secondo l’ex premier si smuoverà qualcosa verso gennaio/febbraio; tuttavia si dice ottimista nel settore della difesa comune: “E’ importante che si facciano dei passi in avanti visto che è un settore vitale per le politiche di un Paese”.

Esiste ancora un’identità europea nonostante siano nati e diffusi movimenti populisti e nazionalisti? “L’identità europea c’è davvero! – risponde fermamente Prodi, aggiungendo – Naturalmente quando un progetto come questo è da mettere in atto senza la forza delle armi, ci vogliono decenni e decenni, proprio per questo io non mi illudo che il progetto europeo vada avanti in fretta”. Prodi sottolinea come dal punto di vista storico sia indispensabile costruire un’idea di identità europea forte, “altrimenti – dichiara – l’alternativa è scomparire. Di fronte alla Cina e di fronte agli Stati Uniti, che cos’è l’Italia o che cos’è la Germania? Non esiste”.

Romano Prodi all'Università di ParmaRomano Prodi all'Università di Parma

 

di Rim Bouayad e Valentina Perroni

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