Da Facebook a Hatebook, il social dell’odio 2.0

Zuckerberg si prepara a rendere Facebook un posto migliore (forse)

Il leader, nonché fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg in questi giorni ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un lungo messaggio rivolto a tutti gli utenti del social network più famoso del mondo riconoscendo che non tutto va come dovrebbe e promettendo di adoperarsi nella lotta contro fake news, violenze online e strumentalizzazioni.

zuckerberg

Più di due miliardi di persone ogni giorno utilizzano Facebook, la piattaforma digitale fondata ad Harvard nel 2004, continuando a riversare pillole della propria vita privata, ma anche idee politiche, religiose ed ideologie. Il social network ha raggiunto dimensioni così spropositate che è diventato sempre più difficile, se non impossibile, controllare tutti i contenuti pubblicati quotidianamente.

Su Facebook è possibile trovare tutte le sfaccettature dei comportamenti umani riversate davanti agli occhi di chiunque: ed ecco che immagini comuni e semplici opinioni, si accostano così a fotografie macabre, riferimenti sessuali e comportamenti violenti. Nonostante la possibilità di segnalare i contenuti inappropriati, interi gruppi e singoli utenti rimangono liberi di pubblicare qualsiasi cosa.

segnalazione fb

In tutto il mondo sono sempre più frequenti sono i casi di cyberbullismo, di fake news, cioè di notizie create ad hoc per instillare il panico generale, e di revenge porn, ovvero la pubblicazione di materiale pornografico del proprio ex partner postato sul social per vendetta. Tali atti, non solo ignobili già di per sé, causano frequentemente diverse vittime.

Un caso made in Italy che destò molto scalpore è quello di Tiziana Cantone, la giovane napoletana di 31 anni suicidatasi dopo aver provato inutilmente quel mondo incontrollabile che è il web e, in particolare, Facebook. Un altro nome è sicuramente quello di Carolina Picchio, la ragazza di 14 anni che nel Gennaio del 2013 si tolse la vita spinta da una persecuzione via internet.

tiziana cantone

La linea tra ciò che è lecito rimanga pubblico sulle bacheche degli utenti e cosa invece è necessario rimuovere, è talmente sottile e complessa, che lo stesso Zuckerberg si è sentito di intervenire con un lungo messaggio  in cui annuncia come l’algoritmo di Facebook cambierà ancora, dando più spazio ai contenuti pubblicati dai nostri amici e familiari e meno dalle pagine che seguiamo, come video, notizie o meme.

Alla base di tutto c’è la volontà di spronare gli utenti ad essere meno passivi e di, conseguenza, meno soggetti ad assorbire tutti i contenuti della rete, privilegiando la condivisione e i commenti di contenuti personali. Le prime vittime di questo cambiamento saranno le pagine pubbliche, la cui esistenza è in crisi già da qualche anno.

«Nel 2018 vogliamo che il tempo che il tempo che trascorriamo su Facebook sia ben speso» scrive il fondatore, e ancora: «Il rafforzamento delle nostre relazioni migliora il nostro benessere e la nostra felicità, mentre leggere passivamente articoli o guardare video – anche se sono divertenti o informativi – potrebbe non essere altrettanto valido. Lo facciamo per il bene della comunità.»

Già lo scorso Ottobre, in occasione dello Yom Kippur, Zuckerberg, che è di religione ebraica, aveva ammesso pubblicamente che Facebook non funzionasse correttamente, avendo contribuito a rendere il mondo un posto peggiore, più disunito e in conflitto. Il 2018 sarà davvero un anno di cambiamento?

Brenda Herrera

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