Ottant’anni di bellezza nel cuore della Puglia

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA CELEBRA L'ANNIVERSARIO DELLA SCOPERTA DELLE GROTTE DI CASTELLANA

“E’ impossibile non emozionarsi di fronte a tanta bellezza”. Queste le parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita questa mattina a Castellana, in Puglia, in occasione dell’ottantesimo anniversario della scoperta delle grotte.

La giornata ha avuto inizio con la visita delle grotte, ad oltre 60 metri di profondità, insieme a Franco Anelli, figlio dello speleologo che il 23 gennaio 1938 per primo le scoprì. Una sorta di passaggio tra generazioni perché nel 1958 il papà di Mattarella, Bernardo, allora ministro dell’istruzione, visitò le grotte in compagnia proprio dello scopritore Franco Anelli.

Subito dopo la visita il Presidente della Repubblica ha presenziato la cerimonia commemorativa presso il palazzetto dello sport della città, insieme al sindaco, alle autorità, al presidente della Regione Michele Emiliano e a 300 ragazzi di due scuole medie ed elementari.

L’incanto delle grotte, l’invito ad affrontare le difficoltà senza paura e i complimenti per il contributo del territorio pugliese alla soluzione dei problemi nazionali. Sono stati questi i temi principali dell’intervento del Capo dello Stato. Un intervento breve ma sentito ed apprezzato dal pubblico in occasione di questo anniversario.

“Le grotte sono uno spettacolo straordinario. Non sono soltanto meraviglia di Puglia ma meraviglia d’Italia”.

Sergio Mattarella ha esaltato così uno dei punti di forza del patrimonio paesaggistico pugliese.

Nel suo discorso ha ricordato come la scoperta di una tale meraviglia abbia rappresentato un’ulteriore opportunità per l’economia della Puglia e per il suo ruolo in Italia e in Europa.

“Il turismo è una delle componenti fondamentali per lo sviluppo – ha ribadito il Presidente – ma è necessario affrontare le difficoltà con lo stesso spirito con cui Anelli ha scoperto le grotte. La volontà di sfidare l’ignoto, la volontà di costruire il futuro con una seria e approfondita e responsabile capacità di studio. Questo è il modo in cui si affrontano e superano i problemi. E il contributo che i comuni del territorio pugliese e l’intera Puglia danno al nostro Paese è un contributo protagonista.”

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Una visita ricca di entusiasmo dunque quella del Capo dello Stato, che ha così celebrato gli ottant’anni di una delle bellezze pugliesi più conosciute al mondo. Il fascino e la bellezza dei solchi di ghiaccio infatti ha incantato e continua ad incantare turisti e visitatori. Il labirinto di alabastri e quarzi naturali dai colori e dalle forme singolari da sempre affascina chi si avventura lungo la scalinata della Grave e nei cunicoli che per chilometri si insinuano in questo percorso sotterraneo fino ad arrivare alla stupefacente grotta bianca, definita la più bella grotta del mondo, luminosa e splendente.

Le grotte di Castellana sono uno straordinario complesso di cavità sotterranee scavate dall’acqua nel corso degli anni. L’acqua ha scavato i cunicoli e creato grosse sale naturali con stalattiti e stalagmiti, oltre che laghetti ancora oggi alimentati dall’acqua che filtra dal soffitto. Un complesso che si sviluppa per circa tre chilometri ad una profondità massima di 122 metri nel sottosuolo, costituito da splendidi elementi stalattitici e stalagmitici e da gallerie intercalate dall’aprirsi improvviso di stupende caverne.

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Un contesto che da anni viene scelto come scenario per il cinema, il teatro, la danza e la musica. I primi lungometraggi sugli eroi del mito girati in queste viscere della terra risalgono infatti agli anni ‘50 e ‘60, insieme a pellicole d’autore come “Casanova 70” di Mario Monicelli, il più famoso film girato nelle grotte con Marcello Mastroianni e Virna Lisi. All’interno della Grave inoltre ha trovato ideale collocazione lo spettacolo di teatro danza “Hell in the cave” ispirato all’inferno dantesco, e ancora presentazioni di libri e volumi con saggisti, romanzieri e filosofi, oltre che concerti di musicisti della migliore tradizione canora italiana come Claudio Baglioni. Insomma, uno spettacolo naturale che a ottant’anni dalla sua scoperta resta ancora uno dei più apprezzati a livello nazionale e non solo.

 

di Michela Pagano

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