Aemilia 187 A.C., un nuovo Ponte (Romano) tra passato e futuro

FIRMATO IL PROTOCOLLO PER LA CREAZIONE DI UN HUB UNIVERSITARIO E DI UN MUSEO

“Mancava un altro punto d’incontro, una risposta del centro storico al progetto Mastercampus”. Così l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Michele Alinovi, spiega come da un’idea si sia passati all’azione. Lo scorso 25 novembre, infatti, nella sala di rappresentanza del Palazzo municipale, Università, Comune, Regione e Sovrintendenza per i Beni Archelogici e Architettonici hanno sottoscritto il ‘Protocollo Ponte romano’ per avviare la restaurazione e la riqualificazione del sottopasso adiacente a Piazza Ghiaia, da tempo in condizioni di degrado.

 

PROGETTO PARTECIPATO – Il Comune, in vista del concorso di progettazione, ha stanziato un milione e 100 mila euro; la prima fase dei lavori, già cominciata, ha previsto un risanamento e soprattutto una messa in sicurezza delle strutture portanti minacciate dalle infiltrazioni dell’acqua. L’amministrazione ha inoltre dichiarato di puntare a tagliare il nastro di fine lavori entro il mandato corrente, ovvero nel 2017. Quindi, questo nuovo progetto, che dovrebbe essere terminato proprio nell’anno in cui si festeggeranno i 2200 anni della fondazione della città di Parma (da qui il nome Aemilia 187 A.C.), punta sulla valorizzazione del passato ma contemporaneamente sul futuro e sui giovani, giocando nuove e promettenti carte.

Punto fondamentale dell’accordo, infatti, è che gli studenti  dovranno essere i gestori finali della nuova area; quando si tratterà di elaborare il progetto definitivo, l’Università sarà presente con una sua rappresentanza che potrà e dovrà dire su cosa preferirebbe puntare.
Secondo l’assessore si farà di tutto affinché “la progettazione possa coinvolgere anche giovani architetti e ad artisti e (anche se non è ancora ufficiale, ma opportuno) affinché si preveda la presenza di un artista all’interno del gruppo di progettazione per esprimere quella sensibilità di cui i giovani sono capaci se inseriti  in un luogo dove socialità, cultura e informazione convivono alla perfezione”.

 

UN LUOGO PER TUTTI – Il progetto prevede la creazione di un hub studentesco, un luogo di aggregazione, “un caffè letterario – suggerisce l’assessore Alinovi – o un punto Erasmus, dal momento che gli studenti stranieri sono i migliori ambasciatori della città all’estero”. In questo scenario, i reperti archeologici dovranno fare da sfondo al luogo di aggregazione ed essere così sottratti all’abbandono nei magazzini.

La cosiddetta ‘Ghiaia piccola’, inoltre, diventerà un’area attrezzata per il mercato, possibilmente caratterizzata da produttori agricoli locali che possano accogliere gli stranieri in visita a Parma; allo stesso tempo, quando non ricoprirà questa funzione, l’area potrebbe diventare uno spazio espositivo all’aperto, animato da un continuo via vai di persone colpite dall’atmosfera del luogo.

“L’altra possibilità – continua Alinovi –  è quella che, all’interno della progettazione generale, anche il piano inferiore possa ritrovare vita: fin’ora le balconate guardavano il ponte solo dall’alto. Si potrebbe riuscire a guardare sotto le arcate del ponte attraverso un percorso didattico”.

 

firma okNON SOLO GHIAIA – L’intero progetto permetterebbe anche di valorizzare la Galleria Polidoro, ovvero quella serie di negozi sul fianco di via Mazzini che oggi è colpita da fenomeni importanti quali le ‘baby gang’ che hanno duramente colpito i commercianti e la vitalità di una via che viene sempre più evitata dai cittadini. Michele Alinovi e i suoi collaboratori stanno pensando anche ad un progetto preliminare per ottenere un piccolo ponticello pedonale che colleghi il Lungoparma alla galleria Polidori.
Per quanto riguarda Borgo Romagnosi, verrà  “abbassato” nell’area attualmente adibita al transito dei veicoli, fino a raggiungere la quota del sottopasso; in questo modo si creerebbe un’unica struttura continua che potrebbe tutelare anche la vegetazione già presente.

Già in passato, il Ponte Romano è stato un punto di riferimento importante per il commercio, per un caffè, per l’incontro e per accedere, attraverso questo suggestivo sottopassaggio all’Oltretorrente. Ma negli anni (e soprattutto di notte) l’area è diventata luogo di decadimento, ‘terra di nessuno’ e persino pericolosa.
“L’apporto dell’ Università credo che possa essere significativo rispetto a un’ iniziativa del Comune assolutamente lodevole; lodevole perché il Ponte romano rappresenta un monumento che richiama la via Emilia, ovvero l’asse che ha generato tutto il sistema insediativo della regione. È la riscoperta di una centralità, di un luogo simbolico veramente formidabile” ha sottolineato Carlo Quintelli, Pro Rettore all’Edilizia dell’Università di Parma, in occasione della firma in municipio.

Il Comune di Parma, l’Università degli Studi di Parma, la Direzione regionale per i per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna, la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Parma e Piacenza sono pronte a mettere a disposizione dei giovani un luogo ricco di opportunità,  versatile e suggestivo per far sì che il Ponte Romano  possa tornare ad avere una propria centralità nel tessuto urbano.

 

 

di Alice Caro, Silvia Feliziani, Silvia Palmieri

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