Hackitalia: le proposte politiche per l’Italia di 50 under30

DALL'IMMIGRAZIONE ALLA FINANZA, LE IDEE DEI RAGAZZI PER IL FUTURO DEL PAESE

Ventiquattro ore e cinquanta giovani per presentare le nuove proposte politiche del Paese. Hackitalia è la prima maratona politica italiana in cui a parlare sono solamente i ragazzi e le ragazze under 30, nella speranza che le loro idee possano arrivare in Parlamento. Organizzato da Tortuga – un think tank di giovani che si occupa di temi di politica ed economia – l’evento si è svolto tra il 22 e il 23 febbraio a Milano, presso la sede de il Sole 24 Ore. Immigrazione, cambiamento tecnologico, finanza pubblica e formazione: queste le tematiche su cui si sono scontrati otto team di giovani provenienti da diverse città italiane e con diversi curriculum.

L’EVENTO – Selezionati tra più di centoventi candidati, i ragazzi sono stati divisi in otto team, due per ogni tema. Ad ognuno è stato assegnato un policy case specifico, da cui partire per delineare una nuova proposta politica in meno di 24 ore. In questo tempo le squadre sono state affiancate da otto mentor esperti sul tema, tra cui Tito Boeri (presidente dell’INPS), Irene Tinagli (economista e deputata) e Carlo Devillanova (professore di economia politica alla Bocconi). Squadre eterogenee, formate da economisti, giuristi, matematici, ingegneri, esperti di politica, ma anche umanisti. Tutti insieme per mettere sul tavolo le proprie idee e le proprie competenze e costruire così una nuova proposta che vada a colmare le lacune politiche attualmente presenti. “Penso sia stata una buona iniziativa e spero che continui anche in futuro, perché è un modo per coinvolgere i giovani nella politica” racconta Sana, una delle ragazze che ha partecipato all’iniziativa. “Ho imparato che le politiche di qualsiasi tipo non sono semplici da creare – continua – servono persone molto competenti, open mind e con un’ampia visuale, in modo da far combaciare gli interessi di un’intera società”. Ogni squadra ha presentato una proposta politica sul tema che le è stato assegnato. Le quattro idee migliori sono state poi valutate da tre giudici: Marco Leonardi (consigliere economico di Palazzo Chigi), Stefano Sacchi (presidente dell’INAPP) e Carlo Altomonte (docente di politica economica alla Bocconi).

PROPOSTA TEAM IMMIGRAZIONE –  Combattere la segregazione residenziale degli immigrati, favorendo l’integrazione tra questi e i cittadini italiani. Come? Con una nuova politica di welfare che favorisca l’offerta di immobili da parte dei privati per tutte le famiglie sotto una determinata soglia di ricchezza. I vantaggi per i proprietari di alloggi privati? I locatori che parteciperanno all’iniziativa potranno affittare le case sfitte o quelle normalmente affittate con alcuni importanti vantaggi: innanzitutto il canone sarebbe pagato in parte dallo Stato, non dovrebbe pagare più l’IRPEF per il secondo immobile sfitto, sarebbe garantita una durata minima del contratto d’affitto, e un’assicurazione per danni e insolvenza del locatario. I requisiti che devono avere gli affittuari per partecipare? Avere una certa soglia ISEE e l’obbligo di partecipare ad attività di pubblica utilità. L’obiettivo? Favorire l’interazione tra i cittadini italiani e gli immigrati, evitare la ghettizzazione in case popolari (che spesso sono insufficienti) favorendo la dispersione dei richiedenti in diverse zone delle città.

PROPOSTA TEAM FINANZA – Semplificare i sistemi dell’IRPEF, allo scopo di ottenere un’uguaglianza nel sistema tributario. Come? Abbassando le aliquote e riformulando le fasce di reddito degli scaglioni per i giovani e per i pensionati, che hanno un reddito inferiore rispetto alla fascia d’età media dei lavoratori. I requisiti per partecipare? Avere meno di 35 o sopra i 65 anni e una bassa fascia di reddito. Lo scopo della proposta? Proteggere le fasce di popolazione più svantaggiate, tra cui anche i lavoratori autonomi che sono esposti a più rischi vista l’incertezza delle entrate. L’idea dunque è anche quella di introdurre un credito di imposta per i lavoratori autonomi con redditi inferiori a 15.000 euro. Un ulteriore scopo è quello di combattere l’evasione fiscale, tramite: un controllo preventivo, un sistema che permetta maggiore tracciabilità e l’aumento della digitalizzazione dei sistemi di fatturazione.

PROPOSTA TEAM FORMAZIONE – Migliorare il percorso di orientamento universitario per combattere l’abbandono scolastico. Come? In primo luogo creando un portale di accesso universitario (PAU), che offra una maggiore trasparenza sui programmi di studio e sui percorsi professionali dei laureati. In secondo luogo anticipando le immatricolazioni di un anno, per favorire l’orientamento fin dal quarto anno degli studenti. Ed infine istituendo uno o più consiglieri dell’orientamento presso le scuole secondarie, allo scopo di introdurre un’assistenza obbligatoria per ogni studente che gli permetta di conoscere tutte le opportunità accademiche e il PAU. Il consigliere scolastico dovrà essere adeguatamente formato con corsi organizzati dalle diverse università. Lo scopo della proposta? Combattere l’asimmetria informativa e aumentare le immatricolazioni in Italia, che risultano essere tra le più basse d’Europa.

PROPOSTA TEAM CAMBIAMENTO TECNOLOGICO – Combattere la scarsa produttività presente in Italia e così diminuire il debito pubblico. Come? In primo luogo favorendo le fusioni e semplificando il processo di acquisizione da parte delle aziende più virtuose di quelle meno produttive sul piano dell’innovazione. In secondo luogo proponendo in seguito all’acquisizione forti incentivi per rinnovare l’impresa acquisita. Requisiti dell’azienda acquirente? Deve essere un’impresa che ha beneficiato del piano Calenda o che ha investito negli ultimi 4 anni nelle classi di beni il cui acquisto è incentivato dal medesimo piano. E quelli dell’azienda acquisita? Deve essere un’impresa sotto i 50 dipendenti, con almeno 10 anni di attività, un basso debt coverage ratio e non deve aver usufruito del piano Calenda. L’obiettivo? Sfruttare la quarta rivoluzione industriale per aumentare la produttività delle industrie italiane – che è rimasta invariata dal 1995 ad oggi. Investire nell’innovazione 4.0 e favorire le aggregazioni aziendali è infatti l’unico modo che permette un aumento della produttività e un sollevamento dell’economia italiana.

L’IDEA VINCITRICE? – Quella del team che ha presentato una policy sul tema cambiamento tecnologico, formato da Ivan Lagrosa, Guido Bongioanni, Francesco Beraldi, Cedomir Malgieri, Luca Zerba Pagella, Damiano Campini e Matteo Godio. “Erano tutte proposte eccellenti e mi piacerebbe vedere anche le altre – afferma il giudice Sacchi – quella sul cambiamento tecnologico aveva forse in più il disegno della politica. Noi qui dovevamo valutare una proposta di policy anche valutando il suo grado di vicinanza a una proposta di policy reale che poi possa essere attuata, e quella sul cambiamento tecnologico aveva queste caratteristiche”.

I GIOVANI, UNA SPERANZA PER IL FUTURO –
In periodo di campagna elettorale, in cui non sembrano esserci reali proposte di crescita per il Paese, i giovani non hanno perso la voglia e la speranza di costruire un futuro migliore. “Abbiamo fatto questo hackathon anche perché dalla campagna elettorale che sta venendo fatta non avevamo grandi spunti. Non c’è voglia di politica” racconta Francesco Filippucci, uno dei fondatori di Tortuga. “Non solo sono soddisfatto dei ragazzi che hanno partecipato, ma non potevo immaginare che alcune cose fossero così sorprendenti. Idee molto belle, ben strutturate, ben comunicate. Meglio di così non potevamo aspettarci” afferma soddisfatto Filippucci. Soddisfazione condivisa anche dai giudici che hanno valutato le proposte dei giovani. “Io ho lavorato negli ultimi anni da policy maker ed è bello vedere l’intelligenza collettiva a cosa porta. La grande qualità di queste proposte mi rassicura” afferma Stefano Sacchi (presidente dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche). È stato inoltre bello continua Sacchi “sulla scorta della mia esperienza, poter dare loro anche qualche consiglio su come si disegnano le politiche, su quali sono gli ostacoli”.  I temi scelti sono forti temi di attualità e le proposte di policy presentate dai ragazzi vanno a sottolineare importanti lacune nel sistema politico, cercando di proporne un miglioramento. Insomma, Hackitalia è stato un successo: ha permesso ai giovani di mettere in gioco le proprie idee e competenze, e ha dimostrato a tutti gli altri che c’è ancora speranza per il futuro.

 

di Yara Al Zaitr

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