Ciao Loris

LETTERA DEL DIRETTORE DEL CAPAS, LUIGI ALLEGRI

Ciao Loris. Un po’ più a freddo, ma solo un po’, rispetto alla mostruosità di quanto è accaduto, non Luigi Allegri ma il direttore del CAPAS ti ricorda, ti saluta e ti abbraccia. Luigi Allegri, che ha creduto nel tuo progetto e ti è stato accanto in questi anni per portarlo avanti, conserva dentro di sé pensieri e sentimenti che non si sente di condividere con nessuno. Ma il direttore del CAPAS deve dire a tutti che se questo Centro esiste, se ha una bella sede funzionale e aperta a tutti, se in nemmeno due anni ha realizzato decine di manifestazioni, se sempre più studenti lo conoscono e lo frequentano, lo deve soprattutto a te, che ne hai condiviso l’impostazione e la progettualità con l’entusiasmo che era il tuo modo di rapportarti al mondo del fare.

Grazie Loris. Te lo dico io, te lo dice Manuela, te lo dicono i componenti della dozzina di gruppi di lavoro che abbiamo costruito in questi anni, te le dicono le centinaia di studenti che hanno potuto e possono seguire le loro passioni mentre formano la propria professionalità. Diventeranno ingegneri e medici migliori – ce lo dicevamo sempre – se intanto possono anche suonare in una band rock o ballare la kizomba o scrivere articoli su questo giornale. Ci voleva un Rettore intelligente, aperto e appassionato per costruire e favorire un luogo e un progetto come il CAPAS, che probabilmente non ha uguali negli Atenei di tutta Italia.

Addio Loris. Te ne sei andato, in un modo atroce ma sei volato via. E, come dice il poeta, anche se in altro contesto, “ti guardiamo noi, della razza/ di chi rimane a terra”. Ma noi, qui a terra, continueremo a lavorare, a seguire quel progetto che ti e ci ha animato all’inizio, a sognare di contribuire a formare giovani donne e giovani uomini padroni di se stessi e liberi di seguire le proprie passioni. La via ce l’hai indicata tu. Ciao Loris.

 

Luigi Allegri, direttore del CAPAS

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