Cinque nuovi leader: uno per stella?

ESPULSIONI E DIRETTORIO: IL MALCONTENTO DEI GRILLINI

Giovanna Triolo

E’ tumulto all’interno del M5S da quando, pochi giorni fa, il leader Beppe Grillo ha dichiarato, citando ironicamente Forrest Gump, di essere “Un po’ stanchino”.
La mattina del 27 novembre scorso i membri del Movimento che si sono svegliati, hanno acceso il Wifi e consultato il blog del loro leader hanno trovato brutte sorprese e a piangere sono stati soprattutto in due: Paola Pinna e Massimo Artini, espulsi dal Movimento perché “non hanno rispettato le regole”. ”Io faccio osservare 4 cazzo di regole” ha urlato Grillo, che già precedentemente aveva punito altri suoi discepoli a colpi di espulsione.

Ma quali regole i due deputati hanno infranto per meritare tale punizione? Pinna e Artini hanno peccato di avidità, non hanno restituito parte dello stipendio, com’è invece previsto dalle regole del M5S.
Secondo tale norma l’indennità dei parlamentari non deve superare i 5000 euro lordi al mese, il resto va restituito… i due grillini non l’hanno fatto e il loro “capo” li ha fatti fuori.
Ma Grillo che si dice democratico ha avviato un referendum sul suo stesso blog dove si chiedeva se si era d’accordo o meno con l’espulsione dei due parlamentari, e purtroppo per i due il 70% circa dei votanti ha detto SI.

Ma le brutte sorprese per i grillini non sono finite. Grillo ha, infatti, deciso di nominare quello che è stato ribattezzato come Direttorio. Ha proposto, sempre attraverso il suo blog, 5 nomi, cinque punti di riferimento per tutto il Movimento, sul territorio e in Parlamento. Cinque deputati che affiancheranno il leader e che regolarmente lo incontreranno per meglio gestire il M5S. Esaminare la situazione, condividere le decisioni più urgenti e costruire il futuro del Movimento. “Oggi, se vogliamo che questo diventi un Paese migliore, dobbiamo ripartire con più energia ed entusiasmo. Il M5S ha bisogno di una struttura di rappresentanza più ampia di quella attuale. Io rimango come garante”, queste sono state le parole di Grillo, oltre a “Io, il camper e il blog non bastiamo più”.
E sempre dal famoso blog è partito l’ennesimo referendum: “Sei d’accordo con la decisione di creare un organo di rappresentanza più ampio di quello attuale?”… e la maggioranza ha votato SI. Nasce dunque il Direttorio del M5S che ha come protagonisti Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia.

La decisione di Grillo non è stata ben accetta da parte dei numerosi membri del Movimento, molti dei quali avrebbero preferito altre modalità di scelta dei membri del Direttorio, magari qualcosa di più dialogato di un referendum online, dove a votare sono stati pochissimi (circa 40mila votanti su 500mila iscritti). Tanti hanno addirittura affermato di essere certi di essere fra i prossimi espulsi.
Ma siamo certi che la restituzione di parte dello stipendio sia la causa reale dell’espulsione decisa da Grillo? O, come molti pensano, Grillo era solo infastidito dalle critiche che i due avevano rivolto alla leadership del Movimento dopo la sconfitta elettorale?
Come ha twittato il sindaco di Parma Federico Pizzarotti il giorno dopo la nascita del Direttorio “Uno vale”. Ma uno chi? Grillo? o Casaleggio? O forse entrambi nella figura del leader?
“Dietro il mio tweet non c’è un nome , ma il punto è il concetto. Uno ha valso e ha deciso per tutti”, così il primo sindaco del M5S ha spiegato durante la trasmissione Piazza Pulita, su La7. E alla domanda del conduttore Corrado Formigli “Pizzarotti resta dentro o fuori il Movimento?” ha risposto: “Credo di essere nel luogo giusto e non voglio andare da nessun’altra parte”.
Cinque nuovi “vice-leader” dunque alla gestione del M5S, forse uno per stella… con l’amarezza di molti altri membri, espulsi e non.

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