Il mondo accademico ricorda Loris Borghi: “Rispetto”

CERIMONIA GREMITA A UN MESE DALLA SCOMPARSA

Un uomo amato e rispettato, e non solo per essere il magnifico Rettore. Loris Borghi era caparbio ed energico, sempre aperto a nuove proposte. A testimoniarlo, la cerimonia in suo onore che il 14 aprile, a un mese dalla scomparsa, ha voluto rinnovarne il ricordo e che molti hanno voluto condividere: le domande di partecipazione hanno raggiunto un livello così elevato da superare la capienza dell’Aula Magna, ragion per cui la commemorazione è stata trasmessa anche in diretta streaming sul sito dell’Università.

A ricordare l’uomo e il professore è stato l’attuale rettore dell’Università di Parma,Paolo Andrei. A seguire sono intervenuti Gaetano Manfredi, presidente della Crui e rettore dell’Università di Napoli Federico II, Francesco Ubertini, rettore dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Giorgio Zauli, rettore dell’Università di Ferrara, Angelo Oreste Andrisano, rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e Patrizio Bianchi, assessore al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna. La cerimonia si è tenuta in concomitanza con le giornate di Openday delle lauree triennali, come ricorda Andrei “l’orientamento agli studi è il migliore modo per onorare la memoria del professor Borghi, il quale ha sempre preso a cuore il futuro degli studenti”.

Stretti attorno al ricordo dell’ex rettore, si è così formata una vera e propria tavola rotonda

che ha messo al centro un uomo che si è battuto profondamente per il sapere e la cultura; una parte integrante della comunità accademica che ha sempre mostrato di avere a cuore l’iter universitario dei giovani e l’impegno a garantire un futuro migliore. “Ricordo la sua grande passione verso gli studenti e verso l’accademia – ha affermato il rettore Andrei – Loris Borghi è stato un uomo che ha speso tutta la vita nell’Università e per l’Università. Oggi vogliamo ricordarlo in maniera semplice ma solenne, e il senso di questa cerimonia si basa sul concetto di ‘essere accademici’: la sapienza, il valore e l’intelligenza si misurano con la capacità di relazionarsi con il mondo”. La tragica fine del professore, infatti, impone una seria riflessione sul ruolo di accademia: “Una comunità che non sappia cogliere questi stimoli per ripensarsi e riflettere è destinata alla decadenza”. E conclude “Voglio ringraziare Loris per quanto ha saputo trasmetterci e per quanto oggi noi vogliamo celebrare in suo onore”.

Lo stesso Manfredi ha sottolineato che “rettore significa essere al centro dell’attività accademica, concetto che si scontra con la complessità dell’Università di oggi”. Ciò che emerge dalle parole degli ospiti è come l’Università sia oggi una vera e propria impresa: ha un rapporto intrinseco con il mondo globale ed è vincolata alla burocrazia dello Stato; allo stesso tempo deve stare al passo con i tempi moderni. “Il bene più importante che ha il sistema universitario è la sua autonomia, ma una comunità per essere autonoma deve essere coesa“, ha spiegato Manfredi.

“Oggi siamo sempre connessi – ha affermato Ubertini – sempre in rete: è tutto smart! Siamo meno solitari, ma non significhi che siamo meno soli; tutto viene consumato subito. Ci dobbiamo soffermare su valori e relazioni vere. L’Università non è una gara: studiare vuol dire seguire una vocazione! Loris ha scelto di andarsene nel modo più drammatico, con un gesto estremo che lascia dietro di sé solo silenzio e rispetto.”

Durante l’intervento di Ubertini, il rettore ha ritenuto importante scandire la parola rispetto, concetto ripreso anche da Andrisano: “La sua drammatica scomparsa deve essere motivo di riflessione per tutti: maggiore rispetto in ogni circostanza per chi ha speso la propria vita al servizio del sapere e dell’assistenza sanitaria. Borghi – ha aggiunto il rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia – si è sempre battuto per il ruolo dell’Università di Parma in ambito regionale e anche nazionale, senza però rinunciare a una visione d’insieme.”

Zauli ricorda l’immediata empatia con Borghi: “Loris sosteneva che fosse una vera ricchezza la presenza di quattro atenei di lunga tradizione e prestigio sul territorio della regione, uniti in cooperazione (e competizione). L’Università ha un ruolo centrale nella vita di una nazione, questo era il convincimento dell’ex rettore e tutti dobbiamo ricordarlo per questo: il professor Borghi si immedesimava completamente con l’Università”, un pensiero condiviso da tutti i rettori presenti.

Bianchi allora conclude: “Oggi ci ritroviamo qui perché non è solo il giorno del ricordo di Loris, ma è anche il giorno dell’orgoglio dell’Università“, orgogliosamente pubblica e aperta a tutti. “Quando una persona cara scompare, e in maniera così tragica – ha aggiunto – anche per lenire il dolore ci ripetiamo che non la dimenticheremo mai. Non è così, perché alcune cose si dimenticano: la voce, il sorriso… Ma quello che non possiamo dimenticare è come lui ci ha cambiato, e la traccia che ha lasciato in noi.”

Al termine della cerimonia Manfredi ha consegnato alla figlia del professor Borghi la medaglia conferita agli ex rettori lo scorso marzo dalla Crui  e subito dopo si è scoperto il ritratto del compianto Rettore, collocato nella galleria dei Rettori dell’Università.

 

di Valentina Perroni

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