Sanità, a Parma nuovo dipartimento interaziendale per l’emergenza

ASSISTENZA TEMPESTIVA E OTTIMIZZATA DEL PAZIENTE PER UN'ITALIA CHE INVECCHIA SEMPRE PIU'

Le statistiche Istat parlano chiaro, la popolazione italiana sta velocemente invecchiando: nel 2017 circa 22,6% della popolazione era over 65 e le previsioni sul futuro demografico del nostro Paese mostrano come questo trend sia in continua crescita.
Il processo di modernizzazione, di secolarizzazione della società, lo sviluppo scientifico e la crisi economica recente hanno fatto in modo che nell’ultimo decennio (2005-2015) il tasso di fecondità – le donne hanno figli in età sempre più avanzata perché danno più importanza alla carriera lavorativa – e di mortalità scendessero, causando un deficit demografico nel saldo naturale. I minori di 15 anni sono solo il 13,4% – e l’età media della popolazione è di 45,2 anni. In aumento anche le famiglie senza figli, le famiglie composte da soli anziani e di persone ‘sole’.
Anche le zone del Mezzogiorno e le popolazioni immigrate, un tempo ‘roccaforti’ della fecondità, oramai si stanno adattando agli standard e ai numeri delle regioni settentrionali.
Focalizzandosi sull’Emilia Romagna, la provincia di Parma non si discosta da queste statistiche: la percentuale della popolazione di età compresa tra i 65 e i 74 anni è del 10,5/11%, quella compresa tra i 75 e gli 84 anni è del 8,4/9% mentre quella di età maggiore agli 85 anni è del 3,6/4,1%, con un totale di persone anziane del 23% circa.
In questo particolare contesto demografico si registra un diffuso sovraffollamento degli ospedali pubblici provinciali, passati da otto a tre negli ultimi anni.

In un’Italia che ‘invecchia’ costantemente, il settore sanitario deve rispondere a queste nuove esigenze, per scongiurare il rischio sovraffollamento degli ospedali e la mancanza di strumenti idonei a trattare i pazienti. Diventa quindi fondamentale gestire e coordinare bene le strutture, il personale e le cure. A questa sfida risponde l’iniziativa che ha visto a Parma la nascita del nuovo Dipartimento interaziendale di Emergenza-Urgenza per il trattamento dei pazienti nei momenti più delicati, nei quali la persona rischia di più e necessita assistenza specialistica e rapida. Attraverso una regia unica, renderà possibile intervenire tempestivamente e nel modo più efficiente possibile ai bisogni di questa importante parte della popolazione. Perché, d’altronde, le statistiche prevedono che nel 2065 l’età media della popolazione crescerà fino a raggiungere i 50 anni e la speranza di vita crescerà fino a 91,5 anni nelle donne e 86,6 negli uomini.

Gianfranco Cervellin

IL PROGETTOCon questo nuovo passo, dopo l’implementazione del servizio di elisoccorso della centrale operativa 118, Parma conferma e, anzi, aumenta il suo livello di qualità nel settore sanitario. ‘La giusta assistenza a ogni paziente, nel giusto ospedale e nel tempo giusto’: è questo il motto della nuova struttura interaziendale, presentata il 4 aprile nella Sala congressi del Maggiore. Un’iniziativa che non rimane confinata alla città ma si estende alla provincia con il coinvolgimento delle strutture sanitarie pubbliche di Vaio e Borgo Taro.
A guidare la squadra dei professionisti sarà il primario del Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza Gianfranco Cervellin, presente all’incontro per illustrare le attività insieme al rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei, ai direttori generali di Azienda Ospedaliero-Universitaria e Azienda Usl, Massimo Fabi ed Elena Saccenti, al responsabile del Punto di primo intervento dell’Ospedale di Borgotaro Melchior Franco Carzedda e ai responsabili dei programmi per le Attività interventistiche in neuroradiologia Roberto Menozzi, Attività di procurement Stefano Lunardi e Percorso stroke care Umberto Scoditti.

“Il progetto consentirà in modo concreto l’integrazione e la collaborazione delle strutture di emergenza-urgenza dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e dell’Ausl che consolida il forte legame esistente con l’Università di Parma“. Gli obiettivi concreti del dipartimento, come spiegato durante l’incontro, sono “la presa in carico tempestiva e specialistica del paziente, l’appropriatezza dei percorsi clinici e la qualità delle cure sulla provincia di Parma”.
Per raggiungere questi obbiettivi e confermarsi come strumento d’eccellenza della sanità, il progetto vanta un’ampia sinergia tra vari settori e strutture che permetterà di mettere a sistema competenze cliniche e assistenziali. Compongono, infatti, il neo dipartimento: il Pronto soccorso e Medicina d’urgenza Ospedale di Vaio, guidato da Gianni Rastelli e le strutture dell’Ospedale Maggiore: la prima anestesia e Rianimazione, guidata da Sandra Rossi, la Chirurgia d’Urgenza, guidata da Fausto Catena, la Centrale operativa 118 Emilia Ovest, diretta da Adriano Furlan, la Neurochirurgia guidata da Ermanno Giombelli, oltre ovviamente alla struttura complessa Pronto soccorso e medicina d’urgenza dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, già dal 2005 guidata da Cervellin.
Il fattore che ha portato alla necessità di istituire il dipartimento interaziendale di Emergenza-Urgenza è quello del coordinamento unico, con la scelta del più adeguato percorso clinico assistenziale per garantire un giusto sistema di welfare, prevenzione e assistenza sanitaria. “La razionalizzazione dei percorsi clinici è uno dei nostri obiettivi”, spiega il neo direttore Gianfranco Cervellin, nominato all’unanimità a capo del dipartimento.

L’Università di Parma non riduce la propria attività alla didattica, ma partecipa in modo concreto a tutti i settori e le attività della città e della provincia, e questa non è sicuramente un’eccezione. Infatti “la nascita del dipartimento vede l’Università e Medicina e Chirurgia proseguire un lavoro iniziato dall’ex rettore Loris Borghi, con l’Ateneo e la scuola di specializzazione in emergenza-urgenza a fianco dei professionisti del Maggiore e dell’Ausl”, afferma il rettore Paolo Andrei. All’interno della nuova struttura, infatti, l’apporto della università concernerà in particolare concretezza e competenza per lo sviluppo della didattica.

 

di Laura Storchi

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