Curarsi sul web: così funzionano (?) autodiagnosi e farmaci online

TUTTI MEDICI SU GOOGLE, MA CHE RISCHI CORRIAMO?

Nel 2017 il pakistano Mustafa Hasan Arif è stato condannato a sei anni di carcere negli Stati Uniti per aver venduto online farmaci che avrebbero dovuto curare un gran numero di malattie incurabili, tra le quali l’Alzheimer, il Parkinson e varie forme di ritardo mentale. Un giro d’affari enorme, quantificato in più di 12,8 milioni di dollari, gestito tramite più di 1.500 siti. Quanti mai crederebbero all’esistenza di un farmaco miracoloso? Evidentemente più persone di quante ne si pensi, abbindolati da finte informazioni diffuse su internet. Uno strumento, si sa, potenzialmente molto pericoloso. In particolare, se viene usato per sostituirsi non solo al farmacista ma anche al proprio medico. Le diagnosi trovate sui vari siti che si occupano di medicina sono raramente corrette. Uno studio effettuato nel 2016 dalla Harvard  Medical School di Boston ha confrontato la capacità di diagnosi fra 234 dottori in carne ed ossa e 23 software online: su 45 casi testati, hanno avuto la meglio i dottori, sopratutto quando si tratta di situazioni particolarmente gravi e rare.

DIAGNOSI FAI DA TE – I siti di check up inglesi permettono di effettuare un check up online, ovviamente senza mai omettere che il parere del medico è vincolante. Citandone alcuni abbiamo Symptom Checker, dove si selezionano i sintomi in base ad una mappa del corpo, che può essere superficiale o dettagliata, ottenendo un possibile elenco di malattie anche complesse; e Isabel, strumento interattivo dove basta semplicemente indicare i sintomi per avere una diagnosi più o meno dettagliata. 
In Italia non esistono veri e propri siti che diano la possibilità di fare una diagnosi ma tanti forum medici nei quali si ritrovano molte testimonianze di chi ha avuto gli stessi disturbi o gli stessi dolori. Uno a cui si affidano in molti è equivalente.it, il quale mostra una serie di patologie e i rispettivi sintomi, diagnosi, farmaci e cure.

Il dottor Lorenzo Lodi, primario del pronto soccorso di Montecchio Emilia, al riguardo di chi acquista farmaci online o fa diagnosi afferma che “il rischio è non curare il problema. Faccio un esempio: se si avesse un dolore di stomaco potrebbe sembrare provocato da stitichezza ma invece derivare da un malfunzionamento dell’aorta addominale: solo il medico ne può  fornire la terapia corretta visto che le diagnosi sono completamente diverse”.

Ma il ruolo dei medici non deve limitarsi al minimo indispensabile: “Il consiglio che posso dare e che do ai miei colleghi – prosegue – è quello di avere con le persone un rapporto aperto, devono sentirsi accolti e sicuri e cercare di dare risposta a tutte le informazioni che cercano, deviando la voglia di andarle a cercare su internet.

FARMACIE ONLINE, EFFETTI CONCRETI – Dopo la presunta diagnosi è il momento di curarsi. Se tentare di scoprire di cosa si soffre inserendo i propri sintomi in un portale è pericoloso, assumere farmaci senza il controllo di un medico lo è ancora di più: le sostanze chimiche ingerite possono portare a degli effetti collaterali molto importanti, che potrebbero andare ad aggravare un quadro clinico che in origine non era preoccupante.
Per quanto riguarda i farmaci da banco nessun problema, possono essere acquistati online senza incorrere in sanzioni, affidandosi ad una delle farmacie autorizzate dal Ministero della Salute.

Se si tratta invece di farmaci con obbligo di ricetta, la questione si fa più complessa: la legge italiana non permette infatti il loro acquisto online, ma è possibile reperirli in maniera illegale. Esistono delle vere e proprie farmacie online in cui è possibile acquistare e far spedire direttamente a casa propria tutti i farmaci che si desiderano, senza bisogno della ricetta.

Circa il 60% dei medicinali acquistati in questo modo sono quelli contro la disfunzione erettile, soprattutto il Viagra, ma anche Levitra e Cialis. Questa categoria è anche quella più facilmente reperibile: la maggior parte dei siti li aggiunge in regalo con ogni ordine. Altri farmaci molto ricercati sono gli antidepressivi, come lo Zoloft, o antipsicotici. Tutti i farmaci citati in Italia possono essere assunti solo sotto il controllo di un medico, a causa dei loro importanti effetti collaterali. 
Il Viagra può essere molto pericoloso per determinati pazienti, soprattutto se allergici al principio attivo e quindi possibilmente soggetti a difficoltà respiratorie, gonfiore delle palpebre, del viso, delle labbra e della gola. Per questo in Italia può essere acquistato solo tramite ricetta medica, per evitare che venga usato come droga ricreativa. Lo Zoloft invece può portare a disturbi della vista, palpitazioni, vomito, ma, in casi più rari, anche disturbi psicotici e difficoltà nei movimenti. L’unico modo per evitare questi rischi è affidarsi al parere di un medico, che è in grado di valutare in ogni singolo caso quale sia il medicinale adatto e intervenire immediatamente in caso di effetti collaterali.
Tra i tanti aspetti preoccupanti di questo fenomeno, il fatto che questi siti possano essere trovati tramite una banale ricerca su Google, senza bisogno di entrare nel deep web o avere capacità informatiche avanzate. Anche effettuare l’ordine è semplice, basta inserire i propri dati, come su qualsiasi altro negozio virtuale.

Tra i moltissimi rischi che derivano dall’acquisto di medicinali online, non bisogna trascurare la possibilità di incorrere in composti contraffatti tossici: non è infatti possibile certificare la qualità dei farmaci, che possono contenere sostanze molto pericolose per l’organismo. La contraffazione può riguardare sia la quantità del principio attivo sia la sua qualità, ma c’è anche la possibilità di ingerire impurità molto pericolose, come arsenico, polvere di cemento, gesso o talco.
Oltre a ciò, anche se si tratta di un problema minore, non bisogna trascurare i costi, che sono superiori a quelli che si dovrebbero sostenere acquistando la stessa sostanza in maniera legale. Secondo uno studio realizzato nel 2017 dai Carabinieri dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), il giro d’affari del circuito illegale di medicinali e dispositivi medici ammonta a 21,6 mln di dollari.

Le autorità a livello internazionale si stanno impegnando per sradicare questo fenomeno. In particolare i progetti che stanno portando avanti sono due: Pangea e Fakeshare. L’operazione Pangea è nata nel 2008 con la partecipazione di 8 Paesi e poi si è ampliata esponenzialmente. Oltre agli interventi per sequestrare i dispositivi medici e i farmaci illegali, l’attività degli investigatori è volta anche alla lotta alle principali aree sfruttate dalla criminalità organizzata: la registrazione di domini sconosciuti, i sistemi di pagamento elettronico e i servizi di consegna. Nel 2017, Pangea X ha portato al sequestro di farmaci contraffatti per più di 51 mln di dollari, all’arresto di 400 persone e alla chiusura di 3.584 siti internet in tutto il mondo.
Fakeshare invece è un progetto, coordinato dall’Aifa e co-finanziato dal Programma ‘Prevenzione e lotta contro la criminalità’ della CE, che ha l’obiettivo di sviluppare iniziative coordinate per il contrasto alla distribuzione illegale di farmaci attraverso internet: indagini, campagne di sensibilizzazione e attività di formazione. Da questo progetto è nato un sito, la cui area pubblica www.fakeshare.eu contiene documenti e approfondimenti elaborati per sensibilizzare i consumatori sui pericoli legati all’acquisto di farmaci attraverso canali non autorizzati.
Per curare chi invece ormai ha acquistato e assunto medicinali in maniera troppo disinvolta, a Londra è stata aperta una clinica, che si occupa di curare queste persone, ormai dipendenti da sostanze nocive, e di indagare sui motivi che le hanno portate a comprare farmaci online, senza passare per i canali tradizionali.

 

di Rim Bouayad e Lara Boreri

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