Giovani e verginità: il 23% aspetta, tra scelte, disagi e giudizi

C'E' CHI DICE "GIOVINEZZA BRUCIATA" E CHI LA RIVENDICA "PER PRINCIPIO"

Oggi il sesso é praticamente ovunque, dalle pubblicità con messaggi  a sfondo sessuale più o meno espliciti, alle fotografie sempre più provocanti che vengono postate sui social, ai film di qualunque genere ormai ricchi di scene erotiche. Con un ribaltamento rispetto a quanto accadeva in altri tempi, veniamo quotidianamente bombardati dalla pornografia, mentre la verginità sembra essere diventata un tabù. Eppure, scavando tra le abitudini sessuali dei giovani, si scopre che non é poi così rara. Ma cosa pensano i ragazzi dell’essere vergini al giorno d’oggi?

Da un questionario anonimo sottoposto a un campione di 90 persone, di età compresa tra i 18 e i 28 anni, è emerso che il 23% di loro è vergine mentre il restante 77%  è sessualmente attivo e, tra questi, la maggior parte ha dichiarato di aver avuto il primo rapporto tra i 16 e i 18 anni.

Dalle risposte balza all’occhio che, tra chi ‘l’ha persa’, non c’è un’idea comune condivisa sulla verginità. Molti di loro non vedono il rapporto sessuale, neanche il primo, come qualcosa di intimo e prezioso. Luca (tutti i nomi utilizzati nell’articolo sono di fantasia per motivi di privacy, ndr) dichiara: “Non penso sia qualcosa di speciale da preservare”; ancor più diretto il pensiero di Anna: “Anni vergini corrispondono ad anni di  giovinezza bruciata.” Altri, al contrario, sottolineano l’importanza della ‘prima volta’, come Fabrizio: “La verginità va persa al momento giusto con una persona speciale”. Ci sono poi i nostalgici come Giulio: “Mi piacerebbe poter tornare alla prima volta”; infine i pentiti come Maurizio: “Prima la perdi poi la rivuoi“.

LA PRIMA VOLTA, QUELLA GIUSTA – Cosa pensa invece del sesso chi non l’ha mai fatto? Si tratta di una precisa scelta? “Sono vergine per principio – conferma Marco, 19 anni – vedo il rapporto sessuale come un qualcosa di molto bello e prezioso che dovrebbe succedere solo quando si creano delle ‘reazioni chimiche’ tra due persone e a me, personalmente, non è ancora mai successo”. Per Mattia il “sesso deve essere epico a livello emotivo”, per Lara fatto per amore. “Penso che la prima volta sia qualcosa di estremamente speciale e devo sentirmi sicura. Non ho ancora incontrato qualcuno per cui provo dei sentimenti e voglio prima trovarlo”. Cè chi aspetta come Enrico “Vergine perché non ho ancora incontrato la ragazza giusta” o Elisa: “Semplicemente possiamo dire che non è capitato”. C’e chi, invece, nonostante abbia avuto la propria occasione, ha scelto di declinare l’offerta per il timore e l’ansia di ritrovarsi nel mezzo di un rapporto sessuale e non saperlo gestire, come Andrea, 19 anni: “Sono vergine per mia scelta, non perché credo di dover arrivare vergine al matrimonio, ma perchè penso di non essere pronta”.  Una mosca bianca, tra il campione, è invece Anita che dice: “Penso che oggi ci siano tanti modi e possibilità diverse di vivere la propria sessualità. Io, ad esempio, mi sento molto vicina all’asessualità“.

AUTOEROTISMO SI O NO? – Ma questi ragazzi, nell’attesa del momento e della persona giuste, praticano autoerotismo? Molti di loro hanno risposto di essere totalmente favorevoli alla pratica erotica individuale, come spiega Elisa: “Credo che sia naturale e assolutamente istintivo, masturbarsi può essere positivo anche per acquisire familiarità e consapevolezza del proprio corpo e della propria sessualità”. Di tutt’altro avviso Federica: “Mai praticata, forse mi sbaglio ma per una donna non la vedo come una necessità”.
L’autoerotismo per alcuni è ancora un tabù e dalle risposte emerge come per alcune intervistate sia talvolta prevalentemente associato solo alla sfera maschile. Lara, 18 anni, a questo proposito dichiara: “Ci ho messo molto per capire che l’autoerotismo è una cosa assolutamente naturale e che non c’è nulla di sbagliato. Soprattutto in quella femminile”.

VERGINI IN UN MONDO POP-PORNO – Agli intervistati vergini è stato chiesto se in un mondo sempre più ‘pornografico’ si sentissero a disagio. Enrico, 19  anni, spiega: “A volte ho la sensazione che essere vergine abbia un ‘peso’ diverso in base alla persona con cui stai parlando. Non è un peso per me, ma per la società e per molte persone probabilmente lo è e non capisco il motivo”. Anche Elisa si sente giudicata: “Possiamo dire che essere vergine è diventata quasi un’etichetta. Mi è capitato che associassero automaticamente il mio essere vergine ad un atteggiamento serioso, distaccato, insicuro, più volte mi hanno detto ‘suora’, ‘sei troppo pudica’. Non è tanto un peso essere vergine, quanto dover spiegare agli altri che questo non dovrebbe essere un fattore discriminante. È totalmente soggettivo e dipende da innumerevoli cose”. Anita, pur ad un’etá di passaggio come i 18 anni, difende il suo essere vergine con determinazione: “Bisogna smettere di pensare che essere vergini sia una cosa brutta. Personalmente sono felicissima di avere una vita che non include contatti intimi con altre persone. Mi limito a leggere e guardare cose al riguardo senza provarle direttamente”.

A quanto pare non aver avuto rapporti sessuali sembra essere un problema più di chi giudica che dei diretti interessati. I vergini, però, un disagio lo vivono comunque e non a causa della loro verginità ma per la superficialità delle gente che spesso giudica chi non ha fretta, chi vuole arrivare pronto e con la persona giusta a vivere un passaggio importante nella vita o chi, semplicemente, sta bene così. Anche senza sesso.

 

di Lisa Bracaccini, Beatrice Nardella, Claudia Pavano, Pietro Antonioli

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