Legali per poche molecole: ‘smart drugs’, le nuove droghe sintetiche

L'UNIVERSITÀ DI PARMA ORGANIZZA UN CONVEGNO SUL PREOCCUPANTE FENOMENO TUTT'ALTRO CHE SMART

 

“In Italia una droga per essere definita tale dev’essere censita nell’elenco delle molecole illegali del Ministero della Salute. Se una molecola non è in quella tabella allora la puoi produrre, la puoi assumere, ma soprattutto la puoi vendere”. Sta in questa frase la chiave di ‘Smetto quando voglio’, film di successo che rispecchia, seppur con ironia, la realtà delle droghe sintetiche e le loro ‘scorciatoie’.

Lunedì 8 e martedì 9 ottobre, all’Auditorium del Plesso Polifunzionale del Campus Scienze e Tecnologie dell’Università di Parma, si è tenuto il convegno ‘Le nuove droghe sintetiche: conoscere per prevenire assieme all’Università di Parma‘. L’evento, organizzato dall’Ateneo con il patrocinio del Comune di Parma e realizzato con il contributo della Fondazione Cariparma, ha voluto offrire un focus su un fenomeno relativamente ‘giovane’ ma già abbastanza preoccupante. Rivolgendosi ad un pubblico, soprattutto, di studenti universitari e docenti, sono intervenuti numerosi esperti; sia nell’ambito della prevenzione a livello internazionale che in quello della lotta sul campo: Squadra Mobile di Parma, RIS di Parma, Centro Antiveleni di Pavia, Polizia Stradale di Parma.

Ma cosa sono le cosiddette droghe sintetiche? Le droghe sintetiche sono le versioni prodotte chimicamente di droghe illegali, che vengono leggermente modificate in modo che non vengano classificate come tali e siano quindi vendibili nei negozi o su internet. La difficoltà maggiore nel contrasto a questo fenomeno sta nel fatto che una piccolissima modifica a livello molecolare cambia completamente la fisionomia della sostanza, rendendo le varianti estremamente diverse l’una dall’altra, e non considerabili come illegali. Negli Stati Uniti sono state identificate dalle 200 alle 300 nuove droghe sintetiche nel giro di 5 anni, dal 2009 al 2014; mentre negli ultimi 10 anni circa 650 diversi tipi di sostanze  hanno raggiunto il mercato europeo, senza contare le varie derivate. Ad alimentare la diffusione di queste cosiddette NPS (nuove sostanze psicoattive) partecipano vari fattori: sono molto più potenti rispetto alle loro versioni naturali, ad esempio la cannabis; hanno un costo decisamente inferiore; fino a quando non vengono catalogate sono a tutti gli effetti legali; inoltre la maggior parte di queste sostanze non sono identificabili attraverso l’esame delle urine. Ma essendo infinitamente più potenti anche i loro effetti sono devastanti: “Sonnolenza, vertigini e battito cardiaco veloce o irregolare. Sono stati notati anche aspetti clinici più gravi, tra cui psicosi, delirio, convulsioni, ipertermia e morte“, come riporta il New England Journal of Medicine nel 2017.

SMETTO, QUANDO VUOLE LA LEGGE – Ma come contrastare una droga ‘legale’? Secondo Cosimo Romano, capo della Squadra mobile di Parma, la principale difficoltà consiste nel rapportarsi a contesti completamente e continuamente nuovi rispetto alle droghe tradizionali: “Il commercio di queste sostanze avviene per la maggior parte sul web, o cosiddetto deep web, dunque è necessario un tipo di controllo sulla rete che non avviene per gli altri tipi di sostanze stupefacenti”. Anche seguirne il percorso è più difficoltoso, infatti: “Anche se la quasi totalità delle NPS proviene dalla Cina o dal Sud-est asiatico, il mercato globale di Internet rende il tracciamento molto difficoltoso. La maggior parte delle sostanze che arriva in Italia proviene soprattutto da Paesi Bassi, Belgio e Polonia“.

“La risposta delle istituzioni italiane – spiega nel suo intervento Giampietro Lago, comandante dei Ris di Parma– è stata la nascita del progetto ‘Nps online‘: previsto dall’accordo inter-istituzionale stipulato tra il Dipartimento Politiche Antidroga e il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri  nel settembre 2017, e finanziato per due anni con un budget di 1.520.000 €, ha per oggetto proprio il monitoraggio delle nuove sostanze psicoattive sul web.” Oltre a specifica formazione e acquisto di attrezzature ad hoc, questo progetto prevede una maggiore collaborazione tra l’arma dei carabinieri, la polizia stradale, i 4 Ris presenti in Italia e i 22 Laboratori di Analisi Sostanze Stupefacenti (Lass) per una risposta a tutto tondo.
Alla base, però, la capacità di riconoscere le nuove sostanze. Prezioso così il progetto Sn.a.p. . Iss, dove la collaborazione tra il Dipartimento per le politiche antidroga e l’Istituto Superiore di Sanità gestisce un sistema di allerta precoce denominato: “Ha un’importanza fondamentale – prosegue Giampietro Lago – perché raccoglie tutte le segnalazioni di sostanze sospette, le organizza in database e le comunica ai Lass e ai Ris”.

SMETTO, O ANZI NON COMINCIO PER NIENTE – “La generazione del nichilismo”, così l’ha definita il sociologo e filosofo Umberto Galimberti. Giovani insicuri, fragili, angosciati dall’incertezza del futuro e dall’assenza di uno scopo per cui vivere. Immersi in una società frenetica, si ricerca una felicità surrogata, circondandosi il più possibile di sterili distrazioni. Il problema è l’incapacità di gestire la sofferenza, la frustrazione causata da questo vivere nel conflitto, nell’ansia, in un turbine di fretta e aggressività. Qualsiasi forma di dipendenza, dalla droga ai social network, serve per esorcizzare questo senso di malessere interiore.
Nel corso del convegno, la sociologa Linda Lombi ha esaminato le varie possibilità di prevenzione del consumo di sostanze psicotrope: “Per evitare questo tipo di dipendenza è fondamentale mettere in atto le cosiddette ‘Life skills’, ovvero quel complesso di abilità che sono in grado di aiutare l’individuo ad adottare delle strategie efficaci ed efficienti per affrontare i problemi della vita quotidiana. Le life skills possono essere sintetizzate in tre gruppi: emotive, vale a dire consapevolezza di sé, gestione delle proprie emozioni e degli eventi stressanti; cognitive, risolvere i problemi, prendere decisioni, pensiero critico e creativo, o fare semplicemente del sano sport; relazionali, ovvero empatia, comunicazione efficace e relazioni costruttive.”
“Le parole giuste valgono molto e costano poco” diceva il poeta George Herbert.

Barbara Bezzi, assistente sociale del SerDP di Parma, chiarisce le conseguenze dell’abuso di sostanze: “Le nuove droghe sintetiche, e in generale tutte le sostanze stupefacenti, che cosa distruggono?  Le motivazioni: la spinta a raggiungere gli obiettivi e ad affrontare le sfide come conquistare, per esempio, un buon risultato nello sport o un bel voto a scuola, ovvero perseverare in un percorso che porti alla realizzazione dei propri progetti. La creatività: le droghe distruggono ogni tipo di entusiasmo. Le emozioni: la capacità di percepire la vita in maniera reale, intensa, appagante e ricca di significato. Le relazioni: la capacità di creare sane amicizie, di saper ascoltare e capire gli altri, di vivere veramente le storie d’amore ed i rapporti familiari , di essere credibile ed affidabile. La capacità di decidere: saper analizzare e distinguere i vantaggi e gli svantaggi di ogni scelta; la determinazione e la libertà di pensare con la propria testa, senza farsi influenzare dagli altri e ancor meno dalle droghe”.

Effetti che, subiti in adolescenza, ovvero in quella fascia d’età in cui si è particolarmente fragili e più esposti al rischio della droga o ad altre forme di dipendenza, cambiano una vita intera. Ma come dice lo scrittore Massimo Recalcati: “La verità è che non possiamo evitare né le turbolenze dell’adolescenza né i suoi rischi né tantomeno i suoi dolori. La verità è che non possiamo garantire la felicità dei nostri figli. Possiamo solo vegliare affinché esistano attorno a loro degli adulti che sappiano offrirsi come destinatari della parola.”

 

 

di Elisa Carlino e Pierandrea Usai

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