Studente, se studi viaggi (in bus): ma dopo il tramonto a piedi?

A PARMA RIDUZIONI SU ABBONAMENTI TEP PER IL 2019, PRONTOBUS PER GLI STUDENTI UNIVERSITARI E NON SOLO

“Abbiamo cercato un dialogo, creando un ponte tra un’azienda di trasporti, il Comune, gli studenti e l’Università”. Ci scherza su il rettore Paolo Andrei, alludendo al Ponte Romano, la location che ospita l’infopoint dell’Università di Parma in Piazza Ghiaia e presso la quale il 27 novembre è stato presentato ‘Se studi Viaggi‘, un primo passo in avanti del progetto ‘Parma Città Universitaria‘ che prevede un accordo tra il Comune e l’Università per rendere Parma una città sempre più a misura di universitari. Dall’incontro è emerso tutto l’impegno dell’amministrazione per farla diventare una città sempre sostenibile, anche se non tutte le criticità legate al trasporto urbano sono state ancora risolte. Nonostante ciò, sembrano esserci piacevoli novità per gli studenti dell’Università di Parma, e non solo.

“STIMOLI TARIFFARI” – Uno “stimolo tariffario”, così lo definisce il rettore Andrei,  il progetto pensato per incoraggiare gli studenti a preferire i mezzi di trasporto pubblico all’uso dell’automobile, incrementando in questo modo la sottoscrizione di abbonamenti annuali, il cui costo dal 1 gennaio 2019 per gli studenti universitari e delle scuole superiori passerà da 185 a 155 euro. Grazie a questo accordo anche gli studenti del progetto Erasmus potranno godere di condizioni ancor più vantaggiose: 100 euro per un abbonamento annuale e 50 euro per uno semestrale, modalità di abbonamento che fino a questo momento non era mai stata prevista. Inoltre, per l’anno 2019 ogni studente iscritto all’Ateneo di Parma che acquista un abbonamento annuale potrà usufruire di un carnet omaggio di biglietti per il servizio Prontobus.

Secondo Roberto Prada, il presidente di Tep, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico cittadino, la novità di questa iniziativa sta nel fatto che i benefici saranno estesi agli “studenti in senso ampio, includendo chiunque sia iscritto ad un corso universitario indipendentemente dalla sua età”. L’assessora alle politiche di sostenibilità ambientale, Tiziana Benassi, considera invece la promozione degli abbonamenti annuali una sfida  per incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico, “un comportamento sostenibile da parte degli studenti di Parma non potrà che avere una influenza positiva su tutti gli altri cittadini”. Soddisfatto per l’accordo anche il consigliere comunale Leonardo Spadi.  Più cauto Davide Carcelli, Presidente del Consiglio degli studenti dell’Ateneo, che nel ripercorrere i passaggi nella  realizzazione di questo progetto ha ricordato come rimanga “ancora molto da fare per rendere maggiormente vivibile Parma come una città universitaria con alloggi, biblioteche e servizi dedicati agli studenti.”

LINEE BUS SERALI? “RISORSE NON INFINITE”– Alla presentazione era presente anche il sindaco Federico Pizzarotti che ha ribadito l’impegno della sua amministrazione per rendere Parma sempre più una “città universitaria, e non semplicemente una città che ha un’Università”. Questa convenzione è solo uno dei primi obiettivi raggiunti, il Comune sembra infatti voler garantire per il futuro anche “maggiori modalità di trasporto nelle fasce serali”, tenendo conto di “un contesto che ha risorse non infinite, e deve rispondere a un equilibrio di bilancio”.

“L’utilizzo dell’auto sarà sempre meno incentivato” promette il sindaco Pizzarotti,  anticipando nuove modifiche alla mobilità che potranno prevedere anche  “limitazioni all’accesso delle tangenziali”, rendendo in certi casi la sottoscrizione di un abbonamento ai mezzi pubblici quasi una necessità. “Una città più libera dalle auto è una città meno inquinata” ribadisce Pizzarotti, che non manca di ricordare come spesso la scelta di salire su un bus venga influenzata dai pregiudizi che i cittadini hanno sulla velocità dei mezzi pubblici. Secondo il sindaco, questi pregiudizi spesso risultano infondati “se si tenesse conto del tempo impiegato per trovare parcheggio in città”.  Sulla mobilità non ha dubbi quindi: “L’autobus è un mezzo rapido, ecologico e viaggia ad una velocità oraria media superiore rispetto alle automobili“.

IN DIECIMILA AL CAMPUS: NAVETTA? – Un dialogo aperto, quindi, tra voci istituzionali diverse che trova tutti concordi sul fatto che qualcosa di significativo per gli studenti è stato fatto, anche se resta molto da fare. Perché se è vero che circa 10.000 studenti ogni giorno si spostano per recarsi al Campus, diventa chiaro che la mobilità è un tema che riguarda tutti da vicino. A chi domanda, per esempio, se per migliorare la mobilità in quell’area potrebbe essere utile inaugurare un servizio navetta con un tracciato differente e più celere di quello delle attuali linee, Pizzarotti risponde dicendo: “Tutto si potrebbe fare, capendo chi è che paga. Le soluzioni proposte andrebbero studiate a tavolino, numeri alla mano per sapere realmente quale bacino di utenza possa essere realmente interessato ad usufruire di tale servizio”. Secondo il sindaco, infatti, spesso le “domande di servizi  si rivelano più teoriche che pratiche”, e andrebbero verificate preventivamente. A tal fine il Comune di Parma si è dotato di strumenti per effettuare indagini e rilevamenti all’avanguardia: per esempio, si menziona l’esistenza di un software che rileverebbe in forma anonima gli accessi al Campus in base alle celle telefoniche della zona.

Se qualcuno ha dubbio che questo nuovo accordo tra Tep, Comune e Università, possa rivelarsi l’ennesima operazione di marketing in favore di Tep, Pizzarotti  spiega che “i proventi derivanti dagli abbonamenti non arriverebbero a ricoprire le spese del servizio neanche del 30%“.

A PIEDI DOPO IL TRAMONTO? – Soddisfatti per il momento? Sì, ma con delle riserve. Chi ricorda la triste immagine dello studente o del pendolare, intrappolato in stazione con il trolley dopo le 20:30 e costretto a rincasare a piedi, potrebbe pensare che l’idea carnet di biglietti del Prontobus (valida tra l’altro solo nel 2019) possa non essere abbastanza. A chi glielo fa notare, Pizzarotti risponde ironicamente: “Anche io torno a piedi dalla stazione con il trolley, anche se mi fermo a Piazza Garibaldi”. A differenza del sindaco quindi, una buona passeggiata attenderebbe gli studenti  e le loro valigie che proseguirebbero diversi chilometri oltre Piazza Garibaldi, in direzione dei loro alloggi sparsi per la città. Uscire alla sera a bere una birra con gli amici? O a piedi o in bici, per il momento, per chi non è così fortunato da avere una propria auto.

Indipendentemente dal fatto che il sindaco stesse sdrammatizzando, rimane comunque l’impegno preso in prospettiva, che a più voci è stato confermato dal sindaco stesso e dalla assessora Benassi, di pensare di allungare gli orari dei bus nelle fasce serali. Ulteriori novità potrebbero arrivare alla presentazione del nuovo piano della mobilità di Parma. Lo scorso ottobre, inoltre, Tep ha annunciato una serie di investimenti già avviati che prevedono entro il 2020 l’acquisto di 28 nuovi autobus, confortevoli, attraenti e attrezzati.

Un primo passo per cercare di riacquistare fiducia nel trasporto pubblico, quindiche parte dall’amministrazione in collaborazione con altri enti del territorio per disincentivare l’uso dell’auto privata. Usare i mezzi pubblici significa fare la propria parte contribuendo a migliorare la qualità dell’aria. E ha ragione il sindaco, in una città meno inquinata tutti stanno un meglio. Studenti compresi.

 

di Matteo Cultrera

 

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