Share, learn and make: Hackability per Parma 2020

IL PROGETTO, SOSTENUTO DA FABLAB PARMA, PROMUOVE LA REALIZZAZIONE DI TECNOLOGIE ACCESSIBILI ALLE PERSONE DISABILI

Giorno 15 dicembre presso FabLab di Officine ON/OFF è stato dato il via al progetto Hackability nel territorio di Parma. ‘Share, learn and make’ sono tre parole chiave che racchiudono la filosofia e l’operato di FabLab, una rete mondiale di circa 270 laboratori aperti al pubblico adibiti alla stampa digitale. Grazie a questa ulteriore iniziativa l’ideologia dell’open source si fa spazio nel mondo dei diversamente abili e dell’artigianato digitale. Lasciandoci alle spalle il significato più diffuso di questa parole e il mondo informatico, per esteso ‘hacking’ sarebbe la capacità di modificare un qualcosa adattandolo alle proprie necessità. E proprio da questa caratteristica – che ha sempre permesso all’uomo di non cedere il passo alla crudeltà dell’evoluzione – nasce l’idea di Hackability.

COS’È HACKABILITY – Si tratta di un’associazione creata alcuni anni fa, nel 2016, ma che ha una storia piuttosto lunga. E’ nata per pure caso grazie ad una ricerca fatta da un gruppo di ragazzi nel campo dell’edilizia, indagando ed entrando nelle case di persone affette da paraplegia e tetraplegia e rimanendo colpiti da alcuni aspetti del quotidiano di questi individui, dal fatto che modificavano in base alle loro necessità gli oggetti comuni consapevolmente o inconsapevolmente, per riuscire ad utilizzarli. Questo si chiama appunto ‘hacking’, e accadeva espressamente per un motivo, ovvero che il mercato non si occupava di rispondere a tali problematiche ideando linee di oggetti specifici. Questo perché si tratterebbe di un progetto dispendioso che non permetterebbe di creare in serie prodotti con un solo pacchetto di determinate caratteristiche, poiché ogni domanda di tale categoria ha sempre necessitato di una risposta personalizzata in base al caso. L’idea di Hackability nasce quindi dalla constatazione della presenza di mezzi tecnologici, quali le stampanti 3D, perfettamente utili alla creazione di oggetti unici nel loro genere. Per inciso si tratta di un momento di incontro fra persone diversamente abili e makers, designers, progettisti, stakeholders, rivolti alla co-progettazione di oggetti – in particolare di uso quotidiano – utili ad ogni tipo di diversa necessità.

DISPONIBILE PER TUTTI – Un simile lavoro necessita parecchio tempo per essere ultimato. Ecco perché Hackability si occupa di mettere open source ognuno di questi progetti, di modo che qualunque persona possa accedere a un catalogo on line e modificare i parametri dell’oggetto desiderato, personalizzandolo in base alle proprie necessità. Il problema rimanente è: come e dove produrre a basso costo questi oggetti? La risposta ce la da il FabLab Parma, un laboratorio digitale gestito dall’Associazione di Promozione Sociale ON/OFF all’interno di Officine ON/OFF. Lo stabilimento mette a disposizione del pubblico macchinari, spazi e strumentazioni di vario genere, fra cui le stampanti 3D; promuove la cultura digitale e la conoscenza tecnologica nel territorio e incora un approccio open source basandosi sui concetti ‘share, learn and make’ (condividere, apprendere e costruire). Grazie ai laboratori Hackability attivati a partire dal 15 dicembre FabLab mette a disposizione la sua struttura e i suoi macchinari.

LA SUA STORIA – Il primo incontro Hackability è avvenuto a Torino nel 2015 riscuotendo un ineffabile successo. Circa un centinaio di persone da tutta Italia hanno partecipato dimostrando l’esistenza di un immancabile interesse per la problematica. A quanto pareva era stato toccato un nervo scoperto. Così l’anno successivo nasce Hackability come associazione no-profit che mette in pratica l’iniziativa di co-design. Da maggio 2016 persino il Politecnico di Torino ha deciso di affiancarsi al progetto, proponendo agli studenti di Tecnologie per la disabilità di far praticantato con le persone disabili, i designer, i disegnatori e i makers in alternativa al normale esame. Durante l’estate 2017 la Commissione Europea ha dichiarato Hackability “una delle 30 migliori azioni in grado di diffondere i vantaggi del cambiamento tecnologico in Europa” e Barilla l’ha scelta per sviluppare progetti innovativi di design ad impatto sociale ad hoc per i suoi prodotti, e l’azione che ne è nata, Hackability@Barilla, è stata un’esperienza che ha visto più di 80 makers, designer e persone con disabilità a lavorare sullo stesso tavolo. In questi ultimi tre anni sono stati avviati 50 progetti che hanno coinvolto circa 300 persone in tutta Italia. I suoi centri più attivi si trovano a Torino, Parma, Milano e Cuneo.

DIVERSE INIZIATIVE – La nostra città, con l’obiettivo di Parma 2020, attraverso Hackability@Parma vuole approfondire il tema dell’accessibilità al patrimonio museale e patrimoniale, sperimentando uno degli ulteriori progetti proposti dall’associazione, Hackability4Tourism. Questo vuole sperimentare un nuovo tipo di approccio basato sull’esperienza diretta, in grado di migliorare la fruibilità e l’accessibilità dei luoghi e dei servizi turistici. Un progetto è stato infatti già stato presentato all’Amministrazione Comunale con l’obiettivo di rendere a tutti gli effetti Parma accessibile accessibile a tutti e degna del titolo di Capitale della Cultura. Oltre a questa iniziativa, HackabilityLab propone delle attività in laboratorio adibite allo sviluppo e all’espressione di determinate abilità rivolte al proprio welfare quotidiano. Si tratta di AbilityDress, promosso per la realizzazione di capi che soddisfino le richieste e il gusto del need, LisLab, che propone l’apprendimento tramite lingua dei segni delle nuove tecnologie di fabbricazione, e HandMe, laboratori diversamente abili votati alla costruzione di dispositivi utili a un bisogno specifico o per la formazione di determinate capacità.

 

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