Facebook vs Instagram: il passaggio di testimone

CAMBIO GENERAZIONALE ONLINE, CON I GIOVANI CHE SI RIVOLGONO A INSTAGRAM E GLI OVER 45 CHE INVADONO FACEBOOK

Sono figli dello stesso genitore, eppure così diversi, e, come succede spesso in famiglia, stanno intraprendendo strade completamente differenti. Chi sono? Facebook e Instagram, ovviamente. Il padre? Mark Zuckerberg. Nell’era del web, si sa, tutto avviene con una accelerazione inedita e, così, quel relativamente giovane di Facebook, che ha dato gloria all’inventore e vantato numeri da capogiro, in un attimo perde tutto il fascino a vantaggio di Instagram, il fratello minore adottato nel 2012, che attira su di sé tutta la miglior gioventù online. Per chi li frequenta entrambi, questa non può essere una sorpresa. Chiunque, infatti, nei ultimi tempi si è ritrovato a fare scroll fra un ‘Buongiornissimo’, un ‘Grazie per l’amicizia’ in bacheca e quei commenti con un abuso sconsiderato di puntini di sospensione: i segni distintivi di un cinquantenne qualsiasi, sbarcato sul social per “ritrovare le vecchie amicizie” e finito a invadere le home altrui. Facebook è ormai un luogo per anziani, i giovani lo frequentano sempre meno e i nativi digitali non si avvicinano neanche. Perciò, non resta che fare le valigie e migrare su altre piattaforme. La preferita? Instagram!

I DATI PARLANO CHIARO – Non si può dire che Facebook sia in totale crisi, ma sicuramente è in calo. Lo indica il 34% di perdita in Borsa relativo alla fine del 2018 e lo dimostrano i dati degli utenti attivi giornalieri resi noti dalle pubblicazioni contabili: nel Nord America non crescono più e in Europa diminuiscono. Il trend generale del 2018 però, tenendo conto dell’espansione globale, marca comunque un aumento del +11% rispetto allo scorso anno. Instagram, invece, si conferma in grande crescita: un aumento del numero degli utenti mensili del 5% ogni trimestre (Facebook si ferma al 3,4%). Il boom si deve anche all’invenzione delle stories nel 2016, vero punto di forza di questo social. Un’analisi particolare, ed è qui che si arriva al cuore della notizia, spetta all’età anagrafica di chi popola queste piattaforme . Stando ai dati riportati in ‘Digital in 2018 Global Overview‘, per la prima volta si conferma la teoria dell’abbandono da parte dei giovanissimi di Facebook: un calo di 10 milioni di persone (6,5%) comprese fra i 13 e i 17 anni (nel solo periodo di gennaio-aprile 2018). A colmare questo vuoto ci pensa la popolazione più anziana: nello stesso arco di tempo si contano +17 milioni di utenti di età pari o superiore ai 45 anni (3 milioni di questi con età pari o superiore ai 65).

PAROLA AGLI UTENTI“È passato di moda Facebook”, commenta così Luca, 15 anni, a cui non è mai venuto in mente di aprirsi un profilo sul ‘re dei social’ e, infatti, ha solamente l’account Instagram: “È bello perché tramite dei video puoi scoprire quello che succede nel mondo e si può essere sempre aggiornati sulle nuove tendenze“. Per tendenze si riferisce a quelle prettamente giovanili, che rispecchiano la popolazione instagrammer. Facebook, con il suo target più eterogeneo, parla a tutti e, nel mare di informazioni che contiene, risulterebbe loro più difficile trovare istantaneamente contenuti specifici per la loro età. Non è l’unico di questa opinione. Tra i ragazzi nativi digitali, quasi tutti concordano nel condannarlo all’oblio o, per lo meno, a considerarlo come qualcosa che non li riguarda. Loro scelgono Instagram perché più immediato e per l’uso di foto, piuttosto che per post con semplice testo che magari persone over 40 desiderano condividere”, come sostiene Federica, 17 anni. “Posso vivere la quotidianità della gente che conosco, attraverso le loro storie – dice Caterina (16 anni) e, invitata a riflettere sul perché gli ‘anziani’ si iscrivano a Facebook, aggiunge: “È lì che trovano gente della loro fascia d’età, perchè questo social si è diffuso prima di Instagram”. In quel ‘prima’ c’è tutta la distanza che li divide ormai da quella piattaforma, osservata e trattata come un relitto. Quel ‘prima’, in realtà, sono solo 6 anni. Ma, come già detto, nel web tutto invecchia molto velocemente. E, allora, non resta che chiedersi cosa ne pensano coloro che hanno ‘sfrattato’ i giovani da Facebook. Eliana, 63 anni, ha pubblicato il suo primo post nel 2012 e spiega così cosa l’abbia spinta a iscriversi: “Volevo ritrovare le mie amiche di quando ero in collegio, sparse per l’Italia, e riscoprire quella parte del mio passato”. Non è un caso, infatti, che ritenga il potersi tenere in contatto con persone lontane ciò che più le piace di questo social. Per lei, niente foto personali: i contenuti che condivide più spesso sono notizie sulla situazione politica e citazioni letterarie. A conferma dei dati,  Eliana stima che circa il 70% dei suoi coetanei abbia un profilo Facebook. “I giovani usano altre piattaforme più recenti che gli adulti non conoscono ancora. Inoltre, vogliono crearsi uno spazio solo per loro, di cui gli adulti, tra cui anche i loro familiari, non facciano parte”.

SCONTRO TRA TITANI – In principio erano Harry Potter e Voldemort. Ora a scontrarsi sono Facebook e Instagram, i due colossi di casa Zuckerberg. Per capire chi vincerà questa eroica battaglia abbiamo chiesto proprio al web, terreno di scontro designato per questa lotta. Il sondaggio, creato e diffuso ad hoc, che non ha pretese statistiche, ha dato risposte più veloci ed efficaci della cara vecchia Siri.  Dai 74 campioni rilevati (con un 60,8% di donne e un 39,2% di uomini), è emerso che gli habitué dei social risultano iscritti per il 73% sia a Facebook che a Instagram, l’86,5% dei quali con età compresa tra i 19 e i 30 anni. La partita è ancora 0-0, ma d’altronde è solo il primo tempo.

Approfondendo la questione, però, appare che l’approccio ai due social sia ben diverso. L’età e la conoscenza diretta degli utenti non hanno particolare importanza per i ‘consumatori’ Facebook, che premiano invece due grandi caratteristiche del social network: l’essere fonte di notizie e dare la possibilità di condividere idee. Il 38,3 % del campione ritiene piuttosto rilevante l’opportunità di tenersi in contatto non solo con i propri ‘amici’, ma con il mondo intero: Facebook, infatti, è una piattaforma che facilita e incoraggia lo scambio di notizie, anche se non sempre attendibili (pensiamo alla diffusione delle fake news), proprio grazie alla presenza di diverse testate giornalistiche che, attraverso le loro pagine, diffondono notizie quasi in tempo reale.

Altro punto di forza di questo social è la condivisione di pareri e opinioni: circa il 60,3% di coloro che hanno partecipato al sondaggio ritiene che il poter liberamente esprimere idee, opinioni e critiche, sia ancora una carta vincente per Facebook. Scrivere post dalla lunghezza illimitata con la possibilità di inserire posizione, tag, hashtag e attività permette non solo di restare aggiornati con i propri contatti, ma facilita anche l’interazione diretta tra gli utenti.

Se, quindi, i valori cardine di Facebook – premiati dagli utenti – sono informazione e condivisione di idee, Instagram gioca su un terreno differente. Innanzi tutto il valore dato al target di età è sensibilmente più alto (il 38,7% valuta come molto importante questo fattore), probabilmente in relazione al vero fiore all’occhiello di questa piattaforma: l’immagine. Se da un lato, la possibilità di condividere esclusivamente immagini e video è ritenuta pressoché fondamentale da quasi il 74% del campione, dall’altro questo influisce anche sull’importanza data all’età dei propri follower/seguiti. Certo, perché non dovrebbe. La comunicazione visiva è più immediata, più semplice ed è fatta per attirare l’attenzione: sembra scontato dire che, essendo catturato da ciò che gli interessa, l’utente sarà naturalmente portato a seguire persone più vicine ai suoi interessi e quindi, molto spesso, anche alla sua età.

Fino a qui la partita sembrerebbe mantenersi a uno stato di parità, ma il risultato comincia a sbilanciarsi se si chiama in campo forse l’aggiornamento social più riuscito degli ultimi anni: le stories, ritenute dei veri catalizzatori di interesse dal 42% del campione. Queste offrono infatti la possibilità di condividere immagini, video, canzoni – senza limiti di spazio o numero – che saranno visibili ai follower solo per 24 ore, senza cioè intasare la bacheca o il profilo personale. Certo, questa non è più un’esclusiva Instagram perché il caro Mark ha deciso di estendere l’aggiornamento anche a Facebook (forse per evitare che i suoi ‘figli’ facessero la fine di Caino e Abele? Chissà), dove non hanno però ottenuto lo stesso successo, sottolineando così come, nonostante la parità di strumenti, Facebook resti indietro.

INFLUENCER? CERTO, GRAZIE – C’è chi li ritiene nullafacenti, chi incapaci arricchiti grazie al web e altri invece pensano che abbiano capito tutto dalla vita. Qualsiasi sia l’opinione a riguardo, gli influencer sono ormai una realtà con cui fare i conti, che piaccia o meno. Veicolano il flusso di utenti, orientano scelte e opinioni, incrementano le vendite dei prodotti che pubblicizzano, sono dei veri e proprio comunicatori professionisti, secondo alcuni. Odiati o apprezzati, sono certamente seguiti e la loro presenza su un social piuttosto che su un altro determina il successo di quest’ultimo. Circa il 50% del campione ha affermato che la presenza degli influencer su Instagram è un criterio importante che porta a preferire questo social a Facebook. La combo influencer+ Instagram stories risulta, evidentemente, esplosiva. Diciamo la verità, alla gente piace farsi gli affari altrui e quale miglior modo che poter sbirciare sulla vita dei personaggi più in vista, che con così tanta facilità e frequenza la rendono pubblica.

Ecco, forse, l’ago della bilancia per la vittoria di questa lotta. Facebook è come una piazza affollata e turistica dove poter conoscere gente, informarsi su ciò che succede e fare passaparola. Instagram è il balcone che vi si affaccia. Forse c’è rumore, confusione ma, se si vuole, ci si può sedere, prendere un binocolo e guardare solo ciò che più interessa.

di Bianca Trombelli e Beatrice Matricardi

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