Giulio Nori: “The Very Best of Family Life!”

UN REPORTAGE FOTOGRAFICO ATTRAVERSO LO SGUARDO DI UN PADRE

La vivacità e il sorriso di Margherita, 6 anni, contagiano nell’istante stesso in cui ci si trova dinanzi la mostra che il padre, Giulio Nori, le ha dedicato. Rimarrà esposta fino al primo marzo, presso Officina delle Arti Audiovisive a Parma, la serie fotografica rappresentante il rapporto della bambina con la sorella più piccola, Teresa; il tutto narrato dall’occhio del padre.

GLI ESORDI – Giulio Nori, classe 1969, ha iniziato a fotografare a 16 anni, quando i suoi fratelli gli regalarono la prima fotocamera. Da quel momento la fotografia (e poi la regia di documentari) l’hanno accompagnato nei suoi viaggi: Kurdistan, Bulgaria, Serbia, sono solo alcune delle mete che ha approfondito attraverso l’obbiettivo.

LA MOSTRA – Dopo un periodo di allontanamento, la nascita della prima figlia diventa l’occasione per riprendere a scattare, utilizzando di volta in volta lo strumento che stava riscoprendo in quel momento, come afferma il fotografo stesso: “Family life è un progetto che è nato per darsi il tempo di continuare a scattare. Il dividerlo in tre capitoli e l’usare diversi mezzi – spiega Nori – è dovuto al fatto che il primo anno stavo ristudiando la pellicola, il secondo stavo testando delle fotocamere mirrorless e il terzo ho usato il cellulare, strumento che è stato per me difficilissimo con cui scattare”.

La mostra prende forma in un reportage dal grande potere comunicativo, dove il coinvolgimento emotivo è assicurato dalle rappresentazioni di vita quotidiana di una bambina giocosa. L’accostamento di fotografia analogica in bianco e nero e fotografia digitale a colori funziona, grazie al filo conduttore del punto di vista affettuoso del padre.

LA FOTOGRAFIA COME STRUMENTO DI COMPRENSIONE – Chiedendo alla piccola Margherita, anche lei con l’aspirazione della fotografia, non esita quando, guardando Giulio, dice: “Papà è bravissimo a fare foto”. “L’argomento della mostra in sé – continua Giulio – è la paternità, ovvero io che divento padre e uso il mezzo fotografico per arrivare ad avere chiaro ciò che mi sta accadendo intorno. È un prenderne coscienza”.

 

 

di Tommaso Cabassi

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