Pescare in rete: cercasi online nuovi Manzoni

UNA RUBRICA PER RACCONTARE GLI INCONTRI SUL WEB TRA EDITORI E NUOVI AUTORI

Scrittori onlinedi Isotta Piazza, docente di letteratura italiana contemporanea e sistema editoriale |

Il 18 marzo 2015 il corso magistrale di Giornalismo e Culturale editoriale proporrà agli studenti, ai docenti, ma anche alla cittadinanza e agli addetti al mondo del lavoro editoriale, una riflessione su una delle dinamiche più nuove e interessanti che stanno emergendo dal panorama attuale: la possibilità per gli editori di fare scouting (cioè di individuare nuovi scrittori emergenti e promettenti) pescando dalla rete i nomi da lanciare su un mercato editoriale che è ancora (in larghissima parte in Italia) prevalentemente cartaceo.

Tenendoci a debita distanza tanto dalle previsioni apocalittiche di quanti (soprattutto qualche anno fa) avevano previsto l’imminente catastrofe del libro cartaceo e dell’editoria tradizionale, quanto da chi, ancora oggi, esalta la presunta democratizzazione culturale assicurata dalla rete, si è scelto di indagare uno dei fenomeni in cui vecchio e nuovo, editoria tradizionale e moderne pratiche di scrittura e pubblicazione in rete sembrano collaborare e influenzarsi reciprocamente. Pensiamo ad esempio al fenomeno dei blogger che diventano scrittori e a quello dei self-publisher che, nei casi più fortunati, sono stati chiamati da editori tradizionali e messi sotto contratto per pubblicazioni cartacee.

Trattandosi, come si può ben capire, di fenomeni nuovi e in costante trasformazione, nuova sarà (non poteva essere altrimenti) la modalità di riflessione che adotteremo. Anzitutto aprendo qui, su ‘ParmAteneo’, una rubrica, intitolata Pescare in rete, in cui confluiranno le testimonianze raccolte, i casi, gli approfondimenti condotti su questo argomento dagli studenti del corso di Letteratura italiana contemporanea e sistema editoriale (II anno della magistrale di Giornalismo). E, in secondo luogo, allestendo nella mattinata di mercoledì 18 marzo, un incontro a più voci in cui pescatori (cioè editori) e pescati (cioè scrittori della rete) raccontino le loro testimonianze, aprendo (così ci si augura) uno scambio tra Università e mondo del lavoro proficuo per entrambe le parti.

Ai docenti della magistrale che già hanno aderito all’iniziativa spetterà poi il compito di tirare le fila del discorso e, soprattutto, di inquadrare le esperienze raccolte in una sintesi interpretativa che metta le competenze specifiche di ciascuna disciplina e gli strumenti culturali propri dell’accademia al servizio della contemporaneità, accettando una sfida che è tanto difficile quanto necessaria.

Sì, perché se ci guardiamo attorno, e in particolare rivolgiamo l’attenzione ai materiali prodotti e circolanti oggi in rete, si nota come i paradigmi storico-culturali prodotti dalla modernità letteraria risultino a volte insufficienti o inappropriati a cogliere la specificità di contenuti percepiti come letterari da comunità di lettura virtuali. Addirittura, gli stessi soggetti, protagonisti della modernità letteraria, cioè gli scrittori, i lettori e gli editori, sono difficilmente riconoscibili all’interno del sistema della rete, almeno secondo quelle precise caratterizzazioni storiche e culturali che ne hanno definito l’identità nel corso degli ultimi due secoli. Gli scrittori, ad esempio, si occupano, sempre più stesso, di pubblicare e promuovere i propri testi, i lettori sono sempre più coinvolti nel processo creativo (di pertinenza autoriale) e in quello selettivo (di pertinenza editoriale). Infine, gli spazi di pubblicazione sul web, lungi dall’agevolare la stabilizzazione dei contenuti, sembrano viceversa incrementare la loro costante trasformazione, puntualizzazione, socializzazione.

Chiamiamola pure, giusto per intenderci, rivoluzione digitale. Intanto, però rivolgiamo ad essa tutta l’attenzione che dedicheremmo ad una rivoluzione culturale.

 

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