“Mi sono perso nel bosco”: Skawalker tra sogno e realtà

DOPO MALAGA L'AUTORE TORNA A PARMA CON UNA NUOVA MOSTRA A LAZONA

Aprile, a Parma, sarà un mese pieni di colori… acrilici, a olio o di luci colorate. Oltre a Parma 360 che si estenderà fino al 19 Maggio con mostre e installazioni, un altro evento artistico da non perdere è proprio sotto i portici di via d’Azeglio.

‘Mi sono perso nel bosco’ è la mostra d’arte esposta a LaZona, biblioteca cinematografica e fotografica, dell’artista Skawalker, gratuita e visitabile negli orari di apertura della biblioteca, che durerà fino al 29 Aprile.

L’autore Luca Pedrelli, in arte Skawalker, in realtà non è nuovo della scena artistica contemporanea parmense. Sbirciando nella sua biografia si legge infatti che Luca, nato e diplomato all’accademia d’arte di Bologna ha in realtà, da sempre, vissuto a Parma. Questa è la quarta mostra che realizza in città dal 2010 a oggi ma, come dice lui stesso: “Integrarsi nel contesto artistico parmense è un po’ più difficile”, proprio per il tipo di gusto artistico al quale i locali sono abituati.

Eppure, osservando le sue opere la prima impressione è quella di familiarità, anche se inconscia, con lo stile, i temi e le frasi evocative ma anche comuni, impresse negli stessi quadri. E’ forse quest’effetto, percepito anche dallo spettatore più inesperto, che valorizza questa mostra. Disponibile a ogni tipo di interpretazione, sguardo e conoscenza, si è ritagliata uno spazio anche all’estero, nella recente esposizione esibita ne La Casa Amarilla di Malaga.

Ciò che rende queste opere universali è lo stile. Le figure sono grottesche e quasi infantili ma non si rivolgono a un pubblico di settore come avviene invece per le illustrazioni. Nella letteratura per l’infanzia, infatti, questo genere illustrativo si coniuga molto spesso con il mondo fatato dei bambini e diventa strumento creativo dell’immaginazione dei più piccoli. In questo caso invece, ciò che distingue Skawalker collocandolo a pieno diritto nell’opera d’arte, è l’interpretazione del grottesco come specchio del reale. Di lui Francesco Porzio, nella presentazione della mostra, scrive: “E’ un mondo pittorico tecnicamente e artisticamente maturo, a dispetto della sua apparente ingenuità; e molto più consapevole, molto più umoristicamente drammatico di quanto possa sembrare. E’ un mondo figurativo ironico, allarmato, brulicante, che talvolta sembra diviso fra il Matta e il fumetto, fra il lato più primitivo e anarchico del surrealismo e il graffitismo urbano; però mai risolto nell’illustrazione, sebbene ne sfrutti le tecniche. Skawalker insomma rappresenta il mondo così come lo vede, nel bene e nel male, nella sua follia e violenza, ma anche nel suo amore”.

Che abbia ragione o no, la visione ingenua e grottesca a metà tra l’onirico e il reale dei quadri di questo artista, ci mostra l’altra faccia della realtà. Quella dei mostri che, forse, sono più veritieri di quanto siamo abituati a pensare. C’è chi lo definisce un neocubista o chi lo assimila a Bosch ma in verità, Skawalker segue il suo percorso artistico nel quale “è riuscito nella difficile impresa di non diventare completamente adulto”. Che lo si guardi con lo sguardo ingenuo del fanciullo o con maturità e consapevolezza che Luca ha dimostrato di avere, sicuramente questa mostra susciterà qualche reazione nel suo pubblico.

Nella speranza che, anche in previsione del prossimo anno, l’arte contemporanea si faccia sempre più spazio a Parma facendo convivere tutte le diverse declinazioni di arte e valorizzando gli artisti presenti nel territorio.

 

di Melissa Marchi

 

 

 

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