Sweet Home Alabama è solo il titolo di una canzone

PASSA LA LEGGE CONTRO L'ABORTO, GLI ULTRACONSERVATORI MARCIANO VERSO LA CORTE SUPREMA PER OTTENERNE IL BANDO TOTALE

Nel profondo sud degli Stati Uniti, 25 senatori repubblicani hanno scelto di far approvare un disegno di legge che decide sul corpo delle donne: l’aborto è fuorilegge. È il sedicesimo Stato, quest’anno, che decide di porre norme così restrittive.

Il decreto vieta l’aborto anche in caso di stupro o incesto, fatta eccezione per le gravidanze che mettono in serio pericolo la vita della madre o malformazioni del feto. Fino all’ergastolo – in caso di buon esito dell’operazione – per i medici che assistono le donne nell’aborto, una pena che equivale a 99 anni di reclusione. Quella per stupro ne conta molti meno.

L’obiettivo dei pro-life è quello di arrivare alla Corte Suprema per ottenere l’approvazione della legge e ribaltare così la sentenza Roe vs. Wade del 1973, che aveva legalizzato a livello federale l’aborto (a questo proposito c’è il documentario su Netflix “Reversing Roe, la questione dell’aborto negli Stati Uniti” che analizza molto bene una lotta lunga anni), e tornare così alla possibilità per ogni Stato di disciplinare tale legge, secondo le loro condizioni. Non sembra poi essere una missione così impossibile, considerando che la Corte Suprema è a maggioranza conservatrice e ha l’appoggio di Trump, che viste le vicine elezioni presidenziali del prossimo anno, è passato improvvisamente sostenitore del movimento pro-life, per assicurarsi la rielezione da parte dei conservatori.

Con una firma e un cinguettio, la governatrice dell’Alabama Kay Ivey ha azzerato le libertà della donna: “Per i molti sostenitori di questo provvedimento, questa legge serve a testimoniare in modo possente la profonda convinzione della gente dell’Alabama che ogni vita è preziosa ed è un dono sacro di Dio”.

Se ti stuprano, se decidono che la stirpe debba proseguire pura e sei costretta a procreare con un tuo cugino, e non importa se tuo figlio può nascere con malformazioni, l’aborto è fuorilegge. Sei una criminale se decidi di abortire e lo sei anche se con molta sofferenza prendi la decisione, non solo per te stessa, ma anche per il futuro di una nuova vita, di non portare avanti la gravidanza perché non ci sono le giuste condizioni, perché magari il padre ti ha abbandonata, non hai un lavoro o semplicemente non ti senti pronta. Aborto no, ma abbandonarlo davanti a una chiesa sì. Aborto no, ma se ti stuprano, e magari rimani pure incinta, allora devi tenere in grembo il figlio di chi ha umiliato, ferito, saccheggiato il tuo corpo e ritrovarci pure gli stessi occhi che ti fissavano per rubarti tutto, ogni parte che ti apparteneva. Aborto no, ma infilarsi nella vagina un ferro da maglia per perdere il feto, sì. Quando l’aborto è vietato, le donne muoiono.

È successo in Alabama, Stati Uniti, proprio lì nel Paese del “è qui dove i sogni si avverano”.

di Greta Ammendola

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