‘Si prega di toccare’: invito inusuale per una mostra speciale

AL GLAUCO LOMBARDI DI PARMA UNA MOSTRA SPECIALE: RIPRODUZIONI D'ARTE PENSATE PER ESSERE "VISTE" IN MODO ALTERNATIVO

“Non è una semplice esposizione di cose”, spiega la curatrice Paola Maccioni, ‘Si prega di toccare’ è un’occasione per imparare a conoscere l’arte con le mani, visitabile al museo Glauco Lombardi di Parma fino al 23 ottobre. Si tratta infatti di una ‘mostra speciale’, dedicata soprattutto a persone con disabilità visive parziali o totali, a cui viene data la possibilità di toccare le opere e apprenderne i dettagli. La mostra è sostenuta dal Lion’s Club, un’associazione umanitaria internazionale: “Un insieme di persone che hanno creduto nel progetto”, ci tiene a precisare la curatrice.

PERCHE’ E’ SPECIALE?– Innanzitutto non ci sono cartelli ‘non toccare’, anzi bisogna assolutamente approcciare alle opere con le mani. “La mostra nasce non solo e non tanto per i disabili visivi – spiega la curatrice – ma come momento di sensibilizzazione“. Per questo è stata pensata per essere usufruita in totale autonomia. All’inizio del percorso, infatti, sono posti due cartelli studiati per essere accessibili ad ogni tipologia di spettatore grazie al supporto del QR. Questo avviene anche per le singole opere ma con una diversità: “Mentre i pannelli iniziali sono letti con lo stesso tono e lo stesso ritmo, i pannelli che riguardano le opere, nel momento della descrizione tattile, rallentano e accompagnano le mani nella lettura”, sottolinea Maccioni.

“NON E’ UNA MOSTRA TEMATICA” – “Non siete venuti a vedere Leonardo, Mastrodascio o Tagliaferri, – spiega la curatrice – ma siete venuti a vedere una certa rappresentazione del corpo umano e di come si è evoluta nel corso del tempo”. Il corpo umano, ma soprattutto i volti, sono al centro della mostra, realizzati da autori nazionali e internazionali sui più svariati materiali: pietra, gesso, polimeri, plastica, marmo di Carrara, bronzo e terracotta. Il percorso sensoriale termina con la sala dedicata a Leonardo, con due delle sue opere principali, la Gioconda e l’Uomo vitruviano, realizzati rispettivamente in bassorilievo prospettico e in rilievo.

LA LETTURA TATTILE – La lettura tattile è un linguaggio, e come tale va appreso. Cioè ha una sua grammatica, un suo vocabolario e ha una sua modalità di costruzione sintattica della frase”. E’ così che la curatrice descrive questo metodo di recezione. Metodo che sfrutta il senso più ancestrale e primitivo che possediamo. Infatti, è proprio con il tatto che da neonati esploriamo il mondo e percepiamo il nostro corpo. L’approccio alle opere, tutte da toccare, è sicuramente un’esperienza diversa rispetto all’uso della vista.  Il visitatore, guidato nell’esplorazione, sfrutta le capacità tattili per estrapolare più informazioni possibili. Sorprendentemente, mettendosi fisicamente a contatto con l’opera, è possibile cogliere sfumature e particolari impercettibili anche alla vista. “Si arriva a capire nel dettaglio l’espressione dei volti, la tensione della pelle data dalle rughe, da come sono piegati gli occhi”,  testimonia una visitatrice. “Tutti aspetti che con la sola vista potrebbero sfuggire, togliendo densità all’opera”. È d’accordo con lei la curatrice, ma anche accompagnatrice degli ospiti con disabilità visiva. “Questa mostra – aggiunge Paola Maccioni – non nasce solo per chi ha questo tipo di difficoltà, ma per sensibilizzare tutte quelle che sono le problematiche legate all’accessibilità museale“. Una mostra, quindi, come avvio alla sensibilizzazione. Ma perché partire proprio dall’arte? “Perché è la prima manifestazione dell’animo umano che, insieme alla parola, ci differenza dalle altre specie animali.”

di  Eleonora di Vincenzo, Eva Skabar e Paolo Moretti

 

 

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*