Stadio Tardini e viabilità: quando lo sport sceglie la città

BLOCCHI DEL TRAFFICO, PASS RESIDENTI E NORMATIVE SICUREZZA: NOVITÀ SULLA MOBILITÀ URBANA INTORNO AL TARDINI

 

Strade chiuse, semafori lampeggianti, code e clacson. Bambini in strada, biciclette ovunque e sciarpe gialloblù sui marciapiedi: una classica domenica al Tardini. Intorno allo stadio di Parma, ogni due settimane, la città si modifica e mobilita per ospitare la Serie A.

Con l’inizio della nuova stagione calcistica la posizione troppo centrale del Tardini è stata rimessa in discussione. Si sono infatti riaperte le polemiche sulla viabilità, sui parcheggi e sulle norme di sicurezza che bloccano l’ambiente cittadino prima, durante e dopo le partite casalinghe del Parma. Il problema era già stato portato all’attenzione delle Istituzioni e, ai microfoni di Radio Parma, il Sindaco Pizzarotti ha fermamente ribadito che lo stadio è della città e che da lì non si muoverà.

Marco Bosi, assessore allo sport del Comune di Parma

IL PUNTO DELL’ASSESSORE- Sicuramente, le problematiche attorno al tema della sicurezza e della mobilità intorno agli stadi sono aumentate anno dopo anno. Nonostante questo, e a dispetto della tendenza degli anni ’90 di spostare gli stadi fuori città, a Parma non si è voluto mai snaturare ciò che il presidente Ennio Tardini – all’inizio degli anni ’20 – decise di costruire. Tra normative, leggi e provvedimenti, abbiamo chiesto di fare il punto della situazione Marco Bosi, assessore allo sport del Comune di Parma: “Negli ultimi anni le direttive sugli stadi del Ministero dell’Interno hanno militarizzato le zone attorno agli impianti e ciò ha portato ovunque maggiori disagi, ma anche miglioramento palese della sicurezza intorno agli stadi. Infatti, gli episodi di scontro tra tifoserie nella nostra città è quasi nullo da 15 anni a questa parte. Se prima la lamentela dei cittadini erano le sassaiole tra tifosi ospiti e tifosi di casa, oggi sono i rallentamenti all’uscita dello stadio: un disagio che può essere sopportato più volentieri”.

Negli ultimi anni il flusso e il deflusso dei tifosi intorno al Tardini è cambiato. Non solo con il salto di categoria, ma soprattutto con la possibilità per gli ospiti di poter andare in trasferta senza obbligo di tessera del tifoso. Conseguentemente, le direttive sulla gestione delle tifoserie sono andate irrigidendosi assieme ai provvedimenti per la sicurezza. Le questioni d’ordine pubblico, però, non dipendono dal Comune, ma sono competenza del Prefetto e della Questura, spiega l’assessore Bosi: “L’attuale Questore ha preteso un allargamento della zona di blocco del traffico e della sicurezza e questo ha comportato che ulteriori vie fossero tenute sgombre. Le lamentele arrivano da chi si trova dentro al blocco per i parcheggi, ma anche da chi è appena fuori dal blocco per le code.  La novità di quest’anno è stata l’iniziativa dei pass di cortesia per i residenti, molto voluta dal Parma Calcio che si è reso disponibile a fornirli. I pass non hanno valore legale, ma prevedono accesso diverso a seconda della zona e anche un pass pedonale nei pressi dell’ingresso ospiti. Il feedback è stato positivo”.

In questo modo il Comune di Parma e la società sportiva Parma Calcio hanno collaborato sia a tutela di chi risiede nei pressi dello stadio, sia per migliorare la fruibilità dell’impianto per tutti coloro che vivono la città. E per chi arriva dalla provincia? L’amministrazione comunale nel Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile ha inserito un progetto per un parcheggio in zona stadio. Potrebbe essere una soluzione? “Oggi i parmigiani vanno allo stadio in bicicletta e in autobus. – continua l’assessore – Un sacco di gente usa il bus solo per andare allo stadio: è una cosa che funziona. Il parcheggio di cui ha parlato il sindaco non sarà funzionale prettamente allo stadio, ma funzionerà anche durante la settimana: il piano prevede un parcheggio in quel quartiere perché è mancante, a prescindere dal tema stadio. Il dove ancora non lo sappiamo, abbiamo individuato alcuni lotti privati, ma per ora abbiamo ricevuto solo risposte negative”.

Diversa è la situazione dei tifosi ospiti che arrivano al Tardini. Solitamente vige un servizio che prevede il trasporto tramite navette andata e ritorno gratuite dall’uscita dell’A1 allo stadio. È un metodo che funziona? E con quali costi? “Attualmente sì. – commenta Bosi – Inoltre, le disposizioni del Questore hanno individuato alcuni parcheggi (come lo scambiatore nord e quello dell’Esselunga) per i tifosi che arrivano con il mezzo privato, che in qualche modo vengono spinti verso quei parcheggi con l’obiettivo di portarli al settore senza intercettare i tifosi di casa. Per le spese invece, esiste una legge: gli enti locali, per eventi privati che impattano sulla mobilità, devono richiedere lo storno delle spese alla società organizzatrice. Il Comune dovrà quindi fare gioco forza e cominciare a chiedere un contributo al Parma Calcio”.

Invece, per quanto riguarda lo Stadio, è prevista una riqualificazione dell’impianto e/o dell’area attorno ad esso? “Noi come Comune non abbiamo fondi e progetti per la riqualificazione dello stadio. – specifica l’assessore – Ma dovesse arrivare una proposta da una società con i titoli per interventi edilizi con un’idea di investimento nei nostri impianti, la giunta sarebbe favorevole. Non è mai stata idea della nostra amministrazione portare lo stadio fuori città. L’obiettivo nostro piuttosto, è quello di far diventare l’impianto un centro polifunzionale a vocazione sportiva che una domenica ogni due settimane ospiti la partita, ma che possa anche far da base per eventi di natura propria. Fuori città non risponderebbe alle esigenze di cui parliamo, ovvero farlo vivere tutti i giorni”. 

La strada per eguagliare gli impianti delle più moderne città Europee non è di certo in discesa. Con un occhio meno tradizionalista e critico, però, assieme a una visione più eco-green, anche lo stadio può iniziare a far parte della vita quotidiana dei cittadini.

I TIFOSI: “E’ SEMPRE STATO COSI'”-  Tuttavia, la condizione del tifoso parmigiano non sembra aver subito modifiche da diversi anni a questa parte. Il binomio  Viabilità domenicale-Tardini sembra un problema vecchio come il mondo e a memoria dei tifosi più assidui “È sempre stato così“.

Le nuove disposizioni e le varie agevolazioni non sembrano aver riscontro: “C’è e c’è sempre stato traffico per arrivare allo stadio e per tornare a casa. Il problema più grande è quello del parcheggio. Di solito le auto vengono parcheggiate in via Torelli, quasi tutte in soste vietata, senza mai aver visto una multa“. In più, il servizio autobus non sembra avere i favori del pubblico: “Lasciare la macchina al parcheggio lontano dallo stadio e prendere la navetta per molti non è comodo, sia per gli orari che per il traffico. In più è a pagamento e in pochi ne usufruiscono per questo motivo”.

La preoccupazione di molti, piuttosto, deriva dalle dichiarazioni del Sindaco rilasciate a Radio Parma: “Se con le nuove tecnologie verranno fatte multe a tappeto nelle vie adiacenti allo stadio come ha detto Pizzarotti nessuno saprà più dove mettere la propria auto e ci sarà bisogno di un parcheggio per chi vuole mantenere la comodità del proprio mezzo. Venire in bici? Non si può fare questo discorso per chi viene dalla provincia”.

La strada verso la soluzione sembra divenire sempre meno lineare: da una parte le richieste di tifosi e residenti, dall’altra le restrizioni della Questura e delle nuove normative sicurezza. Se è vero che lo stadio in città sembra un lusso a cui non poter rinunciare, è altrettanto necessario tendersi la mano. Ma chi è disposto a cedere? Se il rispetto delle norme è irrinunciabile, anche l’undici gialloblù ha bisogno dei suoi supporter e, soprattutto, Parma non può privarsi del benessere dei suoi cittadini.

di Eleonora Ciaffoloni

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