L’anima smarrita: il libro del premio Nobel Olga Tokarczuk

LA PICCOLA REALTÀ EDITORIALE TOPIPITTORI NEL 2017 (IN TEMPI NON SOSPETTI) PUBBLICÒ IL LIBRO ILLUSTRATO DELLA OGGI VINCITRICE DEL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA

Ognuno, nel proprio ambito lavorativo, almeno una volta nella vita spera nel classico colpo di fortuna capace di cambiargli la carriera per sempre: per un editore si tratta di pubblicare un bestseller. Ma per la Casa Editrice milanese TopiPittori,  specializzata in libri per bambini, la casualità favorevole è stata pubblicare un premio Nobel in tempi non sospetti.

Nel 2017, la Casa Editrice fondata da Giovanna Zoboli e Paolo Canton pubblicò il libro illustrato L’anima smarrita. La parte grafica è stata curata da Joanna Concejo, un’illustratrice che da tempo collabora con l’editore, mentre il libro è opera della scrittrice pluripremiata Olga Tokarczuk. Intervistata, Giovanna Zoboli spiega che fu proprio la Concejo a presentare l’autrice polacca alla Casa Editrice che in seguito editò il libro. L’anima smarrita era già stato pubblicato dall’editore polacco Format, con il titolo originale Zgubiona dusza. Nel 2017, TopiPittori ne comprò però i diritti, ristampando il libro con il titolo italiano e distribuendolo sul territorio.

Quest’anno, ai numerosi premi vinti da Olga Tokarczuk, il 10 ottobre 2019 si è aggiunto il massimo riconoscimento: il Nobel per la Letteratura. Con totale sorpresa sia del team TopiPittori, sia della stessa scrittrice, l’Accademia di Svezia ha deciso di assegnare il premio 2018 all’autrice. L’anno scorso, infatti, il Nobel per la letteratura non venne assegnato a seguito di alcuni scandali che avevano coinvolto l’Accademia. L’assegnazione del premio era così stata rimandata al 2019 che, infatti, ha visto due vincitori: oltre a Olga, premiato Peter Handke (romanziere, drammaturgo e poeta austriaco).

Prima del riconoscimento, il nome della Tokarczuk era noto e affermato soprattutto nel panorama del romanzo polacco, ma restava nell’ombra in Italia. “Il giorno dopo la vittoria abbiamo immediatamente ricevuto l’ordine di 700 copie da numerose librerie italiane” commenta la Zoboli, riferendo una successiva impennata delle vendite su tutto il territorio.

LA TRAMA- Essendo un libro per bambini, la storia si apre e si chiude in una sola pagina. La narrazione veicola, però, un forte messaggio indirizzato non solo ai più piccoli, ma anche agli adulti. Il protagonista è descritto come “un uomo che lavora molto sodo e molto in fretta” e che in una notte come tante si sveglia non ricordando più il suo nome, né la sua identità. L’uomo decide quindi di rivolgersi ad una dottoressa, la quale gli svelerà che la dimenticanza è dovuta alla perdita della sua anima. L’unico rimedio per guarire è fermarsi e aspettare. Così l’uomo decide di ritirarsi in una casa isolata: smette di lavorare e ogni giorno, seduto in poltrona, attende il ritorno della sua anima.

L’ESSENZIALITÀ DEL DISEGNO – Da questo momento, sono le immagini di Joanna ad accompagnare la storia. Questo “evidenzia il forte contrasto tra il racconto essenziale e la ricchezza narrativa dell’immagine” spiega la Zoboli, continuando che “la parte illustrativa aggiunge al libro il richiamo all’infanzia“. Particolarmente significativa è la raffigurazione scelta per descrivere l’anima perduta: una bambina che pian piano si avvicina alla casa dell’uomo. Il ricongiungimento tra l’uomo e la bambina viene illustrato attraverso un’esplosione di verde e l’inizio di un’infinita fioritura dentro l’abitazione. Le immagini si colorano di vivacità dopo i silenziosi paesaggi innevati che avevano accompagnato la narrazione fino a quel punto.

UN LIBRO E IL SUO MESSAGGIO – Se Il Piccolo Principe consiglia ai grandi di rimanere un po’ bambini perché “gli uomini si imbucano nei rapidi, ma non sanno più che cosa cercano e allora si agitano e girano intorno a se stessi”, allo stesso modo il libro della Tokarczuk illustra un protagonista indaffarato e preso dal suo lavoro finché non si rende conto di aver perso qualcosa di molto importante. “Se qualcuno fosse in grado di guardarci dall’alto, vedrebbe che il mondo è pieno di persone che corrono in fretta e furia, sudate e stanche morte, nonché delle loro anime in ritardo, smarrite…”, racconta il libro. L’esplosione di verde che caratterizza l’incontro tra l’uomo e la sua anima diventa allora un modo per sottolineare come il mondo interiore di ogni persona nasca proprio durante l’infanzia, nel ‘fanciullino’ di Pascoli. Riprendere in mano la propria anima è come ricordarsi di essere stati bambini. “Il libro ci ha subito colpito proprio perché racchiude un tema adulto e universale, di grande ricchezza interiore”, conclude l’editrice Zoboli.

 

di Arianna Banti e Virginia Barilli

 

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