Alex Chinneck: l’artista che trasforma la materia in mostra da BDC a Parma

DAL FASCINO SURREALE, LE SUE OPERE PROIETTANO IN UN'ALTRA DIMENSIONE DOVE LA MATERIA NON HA REGOLE

 

Quasi 500 anni fa a Parma un rivoluzionario artista locale “sfondò” le pareti della cupola del Duomo per oltrepassare lo spazio e costruire un’illusione in un vortice di movimento tra luce e colori. Il Correggio inaugurava la libertà illusionistica che divenne poi tipica dell’arte barocca, contraddicendo e invertendo i canoni classici della visione rinascimentale. Oggi un altro artista che modella le forme e le materie giocando con le illusioni porta a Parma le sue opere rivoluzionarie, e con loro un nuovo modo di relazionarsi all’arte: lasciandosi trasportare dal fascino del surreale.

L’artista di origne inglese, Alex Chinneck, porta in mostra presso BDC, in Borgo delle Colonne 28, la retrospettiva di  IQOS World revealed by Alex Chinneck  portata alla Milano Design Week 2019: un progetto monumentale visitato da oltre 200.000 persone in una sola settimana. La mostra a Parma, inaugurata il 1 dicembre, resterà aperta fino all’8 dicembre.

La mostra documenta la creazione di un opera dirompente: il progetto di Chinneck a Milano ha visto protagonista l’architettura dell’edificio degli anni ’60, Opificio 31, nel cuore del distretto milanese di via Tortona, che, attraverso una serie di interventi scultorei, è stato trasformato sfidando la percezione del pubblico. All’esterno l’artista ha ricreato la facciata, il cui prospetto, tipico dell’estetica della tradizionale architettura milanese, sembra “aprirsi” in una delle sue estremità attraverso una enorme zip che lascia intravedere l”anima’ di questa struttura. Gli spazi interni sono stati invece trasformati radicalmente: attraverso “aperture” inaspettate nel pavimento in cemento e nelle pareti in pietra, come immaginifici portali o infinite vie verso il futuro. E un assaggio di tutto questo è stato portato a Parma da IQOS per l’inaugurazione della sua nuova boutique in via Cavour, negli spazi dell’ex libreria Battei.

DA MILANO A PARMA- “Il progetto realizzato in collaborazione con IQOS è stato un successo e sono orgoglioso della meravigliosa risposta che ha ricevuto durante la Milano Design Week – spiega l’artista Chinneck in occasione della preview della mostra da BDC – Sono molto contento di tornare in Italia per presentare la documentazione che racconta questa collaborazione e di presentare il mio lavoro per la prima volta a Parma”. Negli affascinanti spazi dell’ex chiesa di Borgo delle Colonne, Chinneck ha quindi portato una retrospettiva della sua opera milanese con fotografie e “dettagli”, come l’enorme tiretto della zip che ha “aperto” l’Opificio 31 ed altre cerniere che si stagliano verso l’alto giocando con le luci e lo spazio intorno.  Tutti i progetti di arte pubblica di Chinneck hanno preso vita a partire da studi e sculture in piccola scala. Questi pezzi rivelano lo stesso spirito giocoso e la stessa accessibilità delle sculture ambientali, realizzate grazie a una eccellente e minuziosa lavorazione artigianale.

 

Il simbolo della zip è stato il tratto distintivo del progetto milanese portato a Parma, l’espediente attraverso cui l’artista ha dato origine a una serie di fenditure surreali da cui si propagava una luce eterea e impalpabile, trasportando il visitatore altrove, in un altro tempo o spazio. “La mia ambizione è stata quella di portare qualcosa di nuovo. – racconta l’artista – Prendere i materiali più comuni e riportarli in un immaginario nuovo. Come per tutte le mie opere non c’è un’età o un background necessario per apprezzarle. Ho scelto una zip perchè è un oggetto internazionale, riconoscibile in tutto il mondo. Inoltre a Milano questo oggetto era perfetto perchè si sposa con lo stile architettonico tradizionale milanese che mi ha ispirato, unendo un oggetto così comune con una realizzazione artistica che diventa inaspettata. Queste opere, anche se semplici da vedere, non sono così semplici da realizzare perchè implicano varie conoscenze, da quella architettonica a quella ingegneristica oltre allo studio del materiale stesso. Quello che voglio ricreare è sempre il movimento e la fluidità”.

 

UN ARTISTA VISIONARIO- Alex Chinneck è nato nel 1984 a Bedford, e attualmente vive e lavora nel Kent, Regno Unito, anche se la sua fama ha raggiunto livello internazionale. Laureato presso il Chelsea College of Art, è membro del consiglio della Royal Society of Sculptors. Realizza la sua prima opera d’arte pubblica a 28 anni e da subito si caretterizza per il suo essere “monumentale”, sia nell’ambizione che nell’impatto. Unendo infatti le discipline dell’arte, dell’architettura e del teatro con l’ingegneria, nella sua ricerca l’artista mira a superare i confini dei materiali e il loro potenziale scultoreo. In un’era sempre più digitale, il lavoro di Chinneck è radicato in esperienze di vita reale. Le sue sculture sfidano la nostra comprensione di oggetti e materiali familiari, trasformando l’ordinario in straordinario. I suoi materiali non rispettano le regole: legno si annoda, l’asfalto si arriccia, la pietra si libra nell’aria e i mattoni si sciolgono. L’inflessibile non esiste e tutte le sue opere hanno una forte fluidità e armonia. Il lavoro di Alex Chinneck è stato presentato per la prima volta in Italia nell’aprile del 2019, rispecchiando la reputazione internazionale dell’artista.

Tra le sue installazioni più rappresentative si ricorda lo stravolgimento di un edificio di tre piani attraverso un illusorio scorrimento della facciata in mattoni verso il basso; una casa a due piani costruita con 7.500 mattoni di cera, scioltisi nelle settimane successive; una replica illusoria di un edificio in pietra a Covent Garden che, liberandosi dalle proprie fondamenta, sfidava la forza di gravità come stesse fluttuando a mezz’aria; un’installazione in cui un pilone dell’elettricità alto 37 metri è stato presentato capovolto, come una stella caduta dal cielo in occasione del London Design Festival. Lo scorso anno una scopa annodata realizzata a mano in legno di frassino è stata selezionata tra quasi 10.000 partecipanti come vincitrice della Liberty Open Call 2018.

La natura dirompente e surreale delle sue opere di Alex Chinneck mette in discussione la nostra comprensione degli oggetti e dei materiali più familiari, rendendo straordinario tutto ciò che altrimenti sarebbe ordinario.

 

di Arianna Belloli

 

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