Il Presidente Mattarella al Teatro Regio: “Parma Capitale, vetrina d’Italia”

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SUL PALCO CON LE ISTITUZIONI DEL TERRITORIO PER L'INAUGURAZIONE ISTITUZIONALE DI PARMA 2020

Parma 2020 Teatro Regio Presidente Mattarella

“Parma è già stata Capitale nella sua lunga storia: questi segni di Capitale, li reca tra le vestigia delle sue piazze, nei suoi monumenti, nelle opere d’arte, nell’architettura degli edifici più celebri, ed in tante altre espressioni che sono oggi integrate pienamente nella modernità della vita cittadina”: è iniziato così il discorso del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, intervenuto all’inaugurazione istituzionale di Parma 2020 al Teatro Regio.

Una celebrazione semplice, anticipata, il giorno prima, dalla parata dei cittadini, uniti dal colore giallo sotto l’egida del motto “People of Parma”. In ricordo di questa mobilitazione cittadina, semplice inizio delle manifestazioni, sul palco del Teatro si sono succeduti i grandi protagonisti politici della Capitale Italiana della Cultura 2020, in ordine di “grandezza” (di territorio, s’intende).Pizzarotti Teatro Regio Parma 2020

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha concentrato il suo pensiero sull’unità svelata dai suoi concittadini nella parata: il 2020, ha detto, è “un anno che dona l’occasione di presentarci come una comunità: non come una singola amministrazione, ma donne e uomini che hanno inteso il progetto del loro territorio come qualcosa di unico”; ha poi ricordato che “i cittadini di Parma devono esser custodi e protagonisti di ciò che la città sarà quest’anno”.

Un’idea raccolta anche dal Presidente della Provincia di Parma, Diego Rossi: Parma 2020 è “l’inizio di sfide entusiasmanti per tutte le comunità del territorio, di eventi realizzati con uno sforzo corale di amministrazioni pubbliche, di aziende, dell’Università e non solo. È uno sforzo corale, di tutto il territorio, percorso per secoli dalla via Francigena, che ha collegato l’Italia all’Europa, e che ha creato legami, aperture, incontri tra le comunità”.

Sulla stessa scia si è posto il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: “La regione prende il nome di una strada, la Via Emilia, nata per separare e giunta ad unire, un collegamento”. E ancora, “L’unione dei tre capoluoghi – Parma, Reggio Emilia e Piacenza, un filo di perle sulla Via Emilia, con tre esperienze politiche diverse, sotto un progetto comune simile dà l’idea della bellezza che nasce dall’accettare la rappresentanza anche di chi non ti ha votato, e probabilmente non lo farà mai”. Ha inoltre ribadito l’importanza dei fondi alla cultura, specialmente per l’evoluzione digitale del territorio, per fare in modo che con la cultura si possa mangiare.

Ha preso dunque la parola il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, che ha ricordato la genesi nel 2014 del progetto delle Capitali Italiane della Cultura, e ha lodato la città con una citazione: “Maria Luisa d’Asburgo- Lorena dice che i parmigiani sono «generosi di cuore e di spirito, anche se di lingua pronta e tagliente. Non sopportano le offese ma non sono permalosi: hanno affabilità, cortesia, gaiezza e amano il bel vivere e la buona tavola. A Parma non è difficile vivere, a patto di saper dar ragione all’interlocutore in una discussione a carattere musicale o gastronomico». È ancora così”.

Guerra Teatro Regio Parma 2020Una vera e propria standing ovation ha accolto infine, prima del Presidente Mattarella, l’intervento di Michele Guerra, Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili del Comune di Parma nonché responsabile della Strategia e dell’Indirizzo di Parma 2020. Anche lui, nel ripercorrere il Dossier presentato per la candidatura a Capitale della Cultura, ha fatto una citazione, l’unica presente in tutto il documento, “tratta da Sant’Agostino: «Sono tempi cattivi, dicono gli uomini. Viviamo bene ed i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi». Questo è stato scelto come tema monografico di Parma 2020: La cultura batte il tempo“. Sulla scia di questo motto, ha paragonato l’evento ad una scuola, “dove siamo tutti studenti e nessuno è  professore. Ogni studente porta ciò che sa fare, e crede fermamente che sarà rilevante solo in confronto alle cose che sanno fare gli altri. Solo così è possibile aumentare la partecipazione attiva della comunità, e veder crescere il benessere oltre ai soldi in tasca”.

Dopo l’intonazione del Va Pensiero di Giuseppe Verdi, cantato dal coro del Teatro Regio con musica dell’OrchestraParma 2020 Teatro Regio Presidente Mattarella 2 Toscanini, il Presidente Mattarella ha espresso il suo discorso di saluto. Dopo aver accennato alla sua natura di Capitale secolare, il Presidente ha rimarcato le tante nature della città di Parma: “Parma nel tempo si è arricchita di culture e saperi diversi; è stata crocevia di commerci, confronti, ha conosciuto tante stagioni assai fertili, ed ha raggiunto eccellenze che ancora oggi si possono ammirare: la Parma romana, la Parma dell’epoca comunale, la capitale del Ducato, la Parma borbonica e napoleonica, e la Parma protagonista della storia nazionale, dal Risorgimento, alla Resistenza, agli anni della rinascita. Da Capitale Italiana della Cultura, avrà la grande opportunità di rinsaldare e far conoscere ancor di più le proprie radici, mostrandole agli italiani che verranno a visitarla, e offrendole agli europei, che di questa cultura sono partecipi“.

Lo scambio di culture è stato un perno del discorso di Mattarella: “La cultura definisce il segno distintivo di ogni comunità“, ha ribadito, “ed è tutt’altro che una condizione statica, immobile, inerte, perché si nutre di creatività e di confronto. Lo sviluppo del dialogo è nelle relazioni; è più ricco quando si apre alla conoscenza e al rispetto delle differenze. La storia ci dimostra proprio grandi avanzamenti delle arti e del pensiero grazie a incontri, scambi, aperture reciproche alla conoscenza”.

Allo stesso modo, Parma, è chiamata ad un dialogo estrinseco, ma anche all’interno del proprio territorio, come ricordato dalle autorità che lo hanno preceduto sul palco. “L’esperienza della Capitale della Cultura può porre in Parma 2020 Teatro Regio Saluto Presidente Mattarellasinergia le istituzioni, le forze imprenditoriali e sociali, i corpi intermedi, le intelligenze e le sensibilità presenti nella città e nel territorio in cui è inserita. Quando si realizza una felice collaborazione tra pubblico e privato, come qui avvenuto, si rafforza il tessuto civile, oltre a quello economico”.

Ha infine concluso con un augurio sentito, citando un autore che ha amato la città, tanto da porla al centro di una delle sue opere più riuscite. “Parma sarà vetrina dell’Italia, e quest’impegno la porterà a sentirsi sempre più città europea. Stendhal nella prima metà dell’Ottocento scriveva ne La Certosa di Parma che «le loro gioie sono più vive e durano più lungamente». Mi auguro che questo atteggiamento positivo si possa sempre rafforzare. È questo l’augurio che rivolgo a Parma: vivere con impegno questa occasione“.

 

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