Il Covid19 ferma lo sport: di cosa parlano i giornalisti?

ANCHE IL MONDO DELLO SPORT E IL SUO RACCONTO VENGONO STRAVOLTI DALL'EMERGENZA COVID19

 

“Il mondo senza sport non perde la speranza: ce la faremo” così titolava lo scorso 14 marzo il Corriere dello Sport. Uno scenario surreale e drammatico quello che si prospetta giorno dopo giorno – ormai da circa un mese e mezzo – sull’Italia e sull’intero sistema sportivo e lavorativo ad esso collegato. In un momento di difficoltà generale, da Nord a Sud, il giornalismo sportivo sta vivendo un momento d’adattamento, o meglio cambiamento.  Stop a tutte le competizioni e manifestazioni sportive dalla Serie A (motore di questo mestiere per la penisola italiana) al basket, passando per la pallavolo, la F1 e la MotoGp senza scordare tutti gli altri sport. Cosa trattare? Cosa scrivere nei propri articoli in un momento così delicato? Il mestiere del cronista sportivo si deve adattare perchè a causa delle restrizioni per il contenimento della diffusione del Covid-19 sono poche le interviste, gli spostamenti sono nulli e gli eventi sportivi sono annullati.

DAGLI STADI CHIUSI ALLA PRESA DI COSCIENZA – È stato tutto improvviso, repentino e ha creato diversi disagi e non solo. L’arrivo del Covid-19 ha stravolto la vita dell’intero Paese generando una crisi sanitaria ed economica dai pochi precedenti. Quarantena, chiusura delle scuole, dell’attività commerciali e l’invito a restare a casa per cercare di porre un freno alla sua diffusione. Il mondo dello sport come ha reagito? Si è passati da settimane di articoli sulla lotta scudetto, per poi volgere lo sguardo sulla questione stadi: ovvero se fosse corretto o meno tenere le porte chiuse o aperte ai tifosi. Settimana dopo settimana uscivano articoli contrastanti, manipolando quasi l’intera scena sportiva senza però schierarsi in maniera netta. Giorno dopo giorno però hanno iniziato a girare voci, riportate da quasi tutti i giornali più importanti, legate ai timori degli sportivi e non solo che chiedevano chiarezza riguardo il futuro. Interruzioni, riprese a porte chiuse anzi no semi-aperte per solo una fascia della tifoseria, poi di nuovo senza pubblico fino al 9 marzo: “Non esistono più zone rosse, l’Italia intera diventa zona protetta”. Alle 21:42 il premier Conte tocca il tema calcio italiano. “Abbiamo adottato in aggiunta un’altra misura per quanto riguarda le manifestazioni sportive. In questo contesto non c’è ragione perché proseguano. Penso al campionato di calcio per esempio: dispiace dirlo, anche i tifosi devono prenderne atto” così veniva riportato da sport.sky.it. L’ultima partita a porte chiuse è stato il Derby d’Italia Juventus-Inter, poi è arrivato lo stop da parte del Governo fino – per ora – al 3 aprile.

DAL 10 MARZO LA STORIA È CAMBIATA – Pochi fronzoli, meno voci di spogliatoio, litigi in allenamento e storie fuori dal terreno di gioco. Poco spazio ai risvolti social delle star dello sport, ma notizie mirate, precise e chiare su un virus che ha colpito il cuore dell’intrattenimento e delle passioni degli italiani. Notizie su questa pandemia e quali sono i suoi risvolti sulla vita quotidiana di atleti e campionati, GP, giri d’Italia o meglio sull’intero sistema sportivo.

Ed ecco arrivare le prime notizie dalle società con calciatori contagiato dal virus: da Rugani (difensore della Juventus) fino ad i calciatori della Sampdoria (che ha preso la decisione di non informare più su eventuali test per non diffondere inutili allarmismi dopo i casi di Gabbiadini ed altri tesserati) e della Fiorentina (si legga l’intervista a Vlahovic) Ecco dunque che l’intero Paese comincia a prendere coscienza del problema e le autorità competenti forse si domandano se avessero fatto meglio a bloccare in anticipo le manifestazioni sportive.

LE DECISIONI DELLE FEDERAZIONI – Ma come hanno reagito le varie federazioni? Se il calcio starà fermo fino al 3 aprile per poi – stando alle parole del presidente della FIGC Gravina  – terminare in estate tra maggio e giugno con eventuali play-off o formule alternative, così sarà anche per la FIP (Federazione Italiana Pallacanestro) e FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo). Rinviato a data da destinarsi il Giro d’Italia – precedentemente in programma dal 9 al 31 maggio – e probabilmente la stessa sorte toccherà ad Euro2020 (12 giugno – 4 luglio) con il direttivo di Nyon che cosciente della situazione europea sarebbe molto vicino alla decisione finale. Aggiornamento di oggi il rinvio della competizione calcistica al prossimo 2021. Posticipata pure la partenza della nuova stagione di F1 e MotoGP con diversi GP cancellati ed ancora molte perplessità tra i piloti ed i piani dirigenziali.

Stop in Europa anche alla Liga (Spagna), alla Bundesliga (Germania), all’Eredivise (Olanda), Ligue 1 (Francia), Premier League (Inghilterra) – ultima lega a dire stop dopo diverse partite disputate ancora a porte aperte con migliaia di tifosi presenti –  e alle competizioni come Champions League ed Europa League. Oltre oceano stop immediato per l’NBA fino a data da destinarsi.

Particolare ciò che avvenuto lo scorso week-end in Argentina dove la partita di coppa nazionale tra River Plate e Atletico Tucuman è stata sospesa ancor prima di iniziare, per effetto della scelta del River di rifiutarsi di aprire le porte dello stadio Monumental alla squadra ospite. La decisione è stata presa per la paura della diffusione del Covid-19, che aveva spinto i padroni di casa a comunicare nella giornata di venerdì lo stop delle attività sportive a tempo indeterminato. Una decisione che ha destato scalpore in Sud America con la Federazione che non ha visto tale decisione molto positivamente anzi. Infatti il Club ora rischia diverse sanzioni dalla sconfitta a tavolino fino all’esclusione dalla competizione. Sembra quasi un paradosso, ma forse qualcosa negli ultimi giorni sta cambiando. La Conmebol (Federazione argentina), nei prossimi giorni,  si pronuncerà sul destino dei due principali tornei continentali ovvero la Coppa Libertadores e la Sudamericana.

L’ipotesi più probabile? Giocare a porte chiuse nei luoghi in cui sono già stati registrati casi di positività al Coronavirus. Più complicata invece la questione legata alle Eliminatorias (fase finale del campionato sudamericano), perché il discorso coinvolge una gran quantità di giocatori provenienti da aree ad alto tasso di contagio come Italia e Spagna in primis. Si sta temporeggiando, come riporta la Gazzetta Dello Sport, attendendo disposizioni dalla Fifa. La sensazione è che le prime due giornate di Eliminatorias verranno rinviate a maggio. Questo slittamento porterebbe alla conseguenza di far saltare anche la Coppa America che si dovrebbe disputare in Argentina e Colombia tra il 12 giugno e il 12 luglio. Si rimane però in attesa di ulteriori aggiornamenti nei prossimi giorni.

Nessuna novità riguardo le Olimpiadi di Tokyo che secondo le autorità locali dovrebbero svolgersi in quanto non ci sarebbero rischi al riguardo. Come riportato da quotidiano.net le autorità sarebbero ferme e decise sulle loro posizioni: “Il portavoce del governo, Yoshihide Suga, e la governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, hanno assicurato che i Giochi andranno regolarmente in scena”. L’ultima parola tuttavia spetta al CIO, che comunque nelle settimane passate, per voce del presidente Bach ha invitato tutti gli atleti con il pass già in tasca e quelli che ancora devono guadagnarselo a continuare ad allenarsi, perché i Giochi non sono a rischio.

Dunque di cosa parlare? Spazio alle analisi sull’incidenza del virus nel mondo sportivo ed al parere degli esperti con aggiornamenti quotidiani, non solo sulla carta stampata bensì anche e soprattutto on-line. Si prenda ad esempio il sito della Gazzetta Dello Sport che presenta intere rubriche sul Coronavirus divise per settore, trattando pure le notizie e gli aggiornamenti di cronaca. Un’apertura sul panorama mondiale a 360° per poter informare i propri visitatori senza tralasciare i social, offrendo la possibilità di vedere come le star del panorama calcistico e non solo stiano affrontando questo periodo di quarantena. Questo non è solo un modo per dare una certa continuità all’informazione, ma per usare gli sportivi, modelli di vita per molti tifosi, come esempio da seguire.

Non solo analisi ed approfondimenti sulla situazione mondiale, ma ricerca delle notizie sui social e diffusione d’informazioni utili a far aumentare il senso civico delle persone. Si guardi alla notizia riportata pochi giorni fa da Tuttosport.it  dove il noto calciatore della Sampdoria Fabio Quagliarella – in un video postato su Instagram – denunciava l’irresponsabilità di alcune persone che non rispettavano le indicazioni poste in atto dal decreto varato dal Governo di non uscire di casa.

Simile la scelta del Corriere dello Sport che però decide anche di trattare singoli club analizzando come questa situazione possa andare ad influire sulle scelte future per il riscatto o meno dei propri calciatori ed atleti. Spazio anche ad altri sport come il running ed i motori dove però il leitmotiv rimane la pandemia del virus. C’è da registrare la scarsa presenza della situazione degli altri sport – che uno dopo l’altro – stanno dicendo stop fino a data da destinarsi sperando che questo brutto inizio di 2020 possa presto passare per tornare alla normalità e alle lotte del calciomercato che infiammano i cuori delle persone.

di Riccardo Cisilino

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