Mamma, papà… che cos’è il Covid-19? A rispondere è un libro

LA PSIGOLOGA ANNA GONELLA HA REALIZZATO UN LIBRO CHE AIUTA BAMBINI E GENITORI A COMPRENDERE MEGLIO IL COVID-19

Il titolo di un libro. Ma anche un problema. La situazione è più attuale che mai. Tante persone in questo momento sono ferme. Nella grave situazione del Covid-19, per proteggersi, bisogna stare a casa. A casa. Non in palestra. E nemmeno con gli amici. Per tante persone però è difficile, veramente difficile farlo. E per i bambini? Per loro Tutti a casa è anche il capitolo di un libro scritto apposta per loro. Un libro può aiutare? Leggere ci può salvare dalla noia della quarantena? Sì. Soprattutto se il libro stesso nasce per spiegare ai più piccini (ma anche ai genitori) quali sono le modalità migliori di affrontare la situazione.

“Voglio aiutare i bambini e i genitori… e in dieci giorni è nato un libro”. A parlare è Anna Gonella, psicologa e psicoterapeuta piemontese che lavora nell’area materno infantile e nella psicologia dell’età evolutiva. Dal primo gennaio è in pensione, ma questo non l’ha fermata. Con l’insorgere dell’emergenza Covid-19 ha pensato di mettesi a disposizione di genitori e bimbi per poter dare una mano, o meglio qualche pagina. “La letteratura scientifica ha un po’ paragonato questa pandemia ad una guerra o un terremoto, che quindi attiva un disturbo da stress acuto e di conseguenza un disturbo post traumatico da stress”.

Così la dottoressa Gonella inizia a parlare dell’insorgere del problema. “Ho pensato che l’unico modo per affrontare il disturbo post traumatico da stress, senza che le intense emozioni che si vivono si possano incapsulare dentro di noi e presentare dei sintomi, è quello di mettere in parole le emozioni: di esplicitarle, di conoscerle, di poterle affrontare. E ho pensato che molti genitori in questa fase fossero in difficoltà perché erano da soli, senza la rete che un genitore ha intorno di solito: il mondo della scuola, da insegnanti, amici e dai nonni. Così ho scritto un libro”. UN GENITORE IN QUARANTENA – Nel periodo della quarantena è caduto sulle spalle dei genitori un momento di grandi preoccupazioni: affrontare tutta l’intera giornata con i bambini e rispondere alle loro domande. Il tutto senza la possibilità di avere attività sportive, di uscire fuori e di incontrarsi con altri bambini. “Ho pensato che avessero bisogno di una mano e potevo essere loro d’aiuto”.

“All’inizio è stata un’idea orientata a una collaborazione con le scuole della mia zona e con i dirigenti scolastici” per fornire loro un servizio alla famiglia attraverso la piattaforma scolastica online. Da subito la dottoressa ha pensato di mettere a disposizione il progetto gratuitamente. “Il libro ha avuto una prima stesura e poi è stato integrato dai disegni – ha chiarito la dottoressa – Il libro, in una prima fase, è stato messo online sulla piattaforma della scuola, subito con i primi dieci capitoli e poi con gli altri dieci. Quando il libro è stato ultimato ho preso contatti con una dottoressa che l’ha proposto alla fondazione Solidal in collaborazione con Medical humanities: dandogli una veste grafica più professionale, l’ha messo a disposizione online di tante altre persone”.

L’ESPERIENZA DELLA PSICOLOGA – “È il primo libro che scrivo – continua la dottoressa – Nella mia attività lavorativa però, soprattutto con i bambini che avevano avuto esperienze traumatiche alle spalle, dovute a separazioni precoci o altri traumi, spesso adottavamo la narrazione attraverso la scrittura per dare loro la possibilità di riappropriarsi dei pezzi della loro vita”. Mettere quindi in parole le emozioni e gli eventi significativi. “Questa è però la prima volta che scrivo un libro anche per adulti oltre che per bambini. Ho utilizzato molto la mia esperienza clinica perché spesso ai genitori spiegavo come affrontare l’educazione affettiva e, in particolare, come gestire e contenere le emozioni forti”.

Nei suoi racconti, la dottoressa Anna Gonella ha scelto la storia di una famiglia che potesse in qualche modo aiutare i più piccoli ad identificarsi nella parte e ha narrato racconti di giovanissimi di diverse fasce d’età perché potessero essere utili ad una vasta rete di bambini. Nel libro vi sono alcuni capitoli più dedicati alla fascia prescolare e, per questo, ricchi di metafore. Ma ci sono anche altri personaggi a interpretare diverse situazioni, come ad esempio una bambina con i genitori separati, un bambino con un disturbo dello spettro autistico senza sviluppo della capacità verbale, con il papà in ospedale e la mancanza di rete amicale intorno.

NUMEROSI EPISODI ED EMOZIONI- “Ho fatto in modo di fornire un quadro di situazioni variegate” spiega la dottoressa, con l’intento di fare un percorso in sequenza temporale che diventa anche simbolica: il racconto va da Carnevale al giorno del lunedì dell’Angelo e segue una serie di tappe con delle storie quasi giornaliere dove si affrontano tutte le emozioni come la frustrazione, che rappresenta per i bambini il senso del limite, o come l’angoscia della morte, essendo tante famiglie colpite da un lutto.  Tutte le emozioni (anche noia, paura e rabbia) sono state sviscerate in modo da far capire anche ai genitori come poterle esprimere e trattare adeguatamente con i propri figli.

I giovanissimi stanno vivendo dei momenti angoscianti ed è importante dare ai genitori dei consigli su come affrontarli. “È facile che i bambini abbiano dei segnali di disagio come degli atteggiamenti regressivi, piccoli episodi di enuresi notturna, passaggio dall’aggressività a momenti di chiusura in sé stessi. Il testo è un percorso che deve portare alla consapevolezza del mondo interiore. La mia mente è collegata con il cuore, è l’hashtag del libro. Diciamo che ha un doppio significato: gesti di generosità ma anche consapevolezza di sé”.

ANCHE NOI SIAMO CREATIVI – “Ho cercato anche di fare emergere delle risorse: non è solo una prigionia questo periodo di quarantena, ma offre la possibilità per i genitori di fare anche delle cose un po’ diverse. Nella vita quotidiana normale, tra compiti e attività sportive, non si ha molto tempo per fare cose creative. Ho invitato gli stessi genitori a sperimentare attività nuove, come spiegare ai bambini a fare un dolce”. Il messaggio più significativo veicolato dai personaggi del libro è che dopo la quarantena non saremo più quelli di prima.

Significativo il retro della copertina del libro: il mondo. Tutti sono stati colpiti, ma ai bambini deve essere anche dato il messaggio di responsabilità: la propria vita è un bene prezioso e va salvaguardato, occorre avere uno sguardo sempre attento al proprio benessere ovunque si sia e sentire che questo periodo è costato tanta fatica e sacrifici ma che, a volte, i momenti difficili aiutano a crescere.

“Mi farebbe molto piacere far conoscere il libro ed essere d’aiuto a più famiglie possibile. – conclude la psicologa – Nella mia provincia sono riuscita a mettermi in contatto con tante persone, ma mi piacerebbe che ci fosse la possibilità di divulgarlo in maniera ancora più capillare”.

 

di Nicolò Bertolini

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