Will Ferrel è una garanzia, ma il film delude un po’

IL FILM PROVA A RESTITUIRE AL PUBBLICO L'EUROVISION CHE NEL 2020 NON SI E’ TENUTO

Eurovision Song Contest: la Storia dei Fire Saga”, film uscito 2020 e disponibile sulla piattaforma streaming Netflix, sembrava essere una pellicola dai toni esasperatamente esagerati e con la probabilità di essere una pellicola offensiva per i fan della manifestazione (quella vera). Il film di David Dobkin si concentra sulla definizione e sul rapporto fra Will Ferrell (unica vera nota positiva del film) e Rachel McAdams.

I loro Lars e Sigrit sono personaggi ingenui, innocenti e puri all’esterno, escono da qualsiasi realtà oggettiva e concreta. Pensano solo a manifestare gioia ed il loro entusiasmo nei riguardi della musica che scrivono e producono. E spesso cantano. La loro intesa è un punto a favore di questo film che fa seguire con interesse la narrazione, tra valide prove canore e inserti che lasciano spazio a battute (non eccezionali) e molta superstizione (tipica, a detta del film, delle popolazioni del nord Europa).

IL FILM – Non stiamo parlando di un capolavoro d’autore, o di un qualcosa che scriverà pagine di qualità nella storia cinematografica, ma la pellicola – messa a disposizione su Netflix – regala quasi due ore di rilassatezza e di comicità leggera, che alla fine piace sempre al pubblico da casa. La commedia, nelle sue gag e battute, non risulta totalmente innovativa: riferimenti sessuali triti e ritriti, battute che fanno al più sorridere ma che raramente strappano la “grassa” risata che sale dalla pancia e diventa naturale. Al netto della comicità utilizzata, i personaggi hanno caratterizzazioni ben precise e i loro cambiamenti danno senso alla storia raccontata.

GLI ATTORI E LE MUSICHE – Il gioco della doppia coppia tra Will Ferrell con Rachel McAdams (Lars e Sigrit) e Dan Stevens con Melissanthi Mahut (rispettivamente il russo Alexander Lemtov e la greca Mita Xenakis) funziona abbastanza bene e dà quella marcia in più per assistere con più voglia alla seconda metà del film (la parte più viva ed importante).

Riguardo alla colonna sonora: da segnalare la grande bontà delle scelte musicali fatte. In un film totalmente incentrato sulla musica sembrava scontato, ma la qualità musicale è stata assolutamente raggiunta. I brani dei due protagonisti colgono l’essenza di tante entry eurovisive. Se per i brani più “danzerecci” ne fa una simpatica parodia, sulle ballate vere e proprie riesce ad essere addirittura verosimile: non si può nascondere che in una gara vera, i due protagonisti, farebbero la loro bella figura.

La trama non è delle più belle (vedere per credere) ma regala qualche momento di suspense e perplessità. Nel complesso, dunque, un film sufficiente che intrattiene ma fa poco ridere: specialmente nel suo essere un po’ troppo riverente verso la gara.

 

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