Truffaut al Cinema D’Azeglio: il Covid blocca la rassegna dedicata al regista francese

'I 400 COLPI' HA INAUGURATO L'OMAGGIO DEL D'AZEGLIO AL GRANDE CINEASTA FRANCESE

Con il film I 400 colpi è stata inaugurata al Cinema D’Azeglio “Il Cinema secondo Truffaut“, una rassegna all’interno della 15° edizione del progetto “Per una Storia del Cinema“. All’ingresso è stata fornita una scheda critica del film del giorno, a cura del professor Giovanni Cossio, vicepresidente e direttore artistico del Cinema D’Azeglio. La rassegna, che prevedeva un totale di 7 proiezioni fino al 5 novembre, è stata interrotta a causa dell’aumento dei contagi da coronavirus. Il nuovo Dpcm del 24 ottobre sancisce infatti, tra le altre cose, la chiusura di cinema e teatri.

L’inizio di una nuova onda

‘Fare il diavolo a quattro’. Così si potrebbe tradurre in italiano il titolo originale del film, nonché espressione gergale francese, Les Quatre Cents Coups. Ed è la sintesi perfetta per descrivere il protagonista della vicenda: il dodicenne Antoine Doinel, scapestrato e ribelle, che altri non è che il ‘doppio’ dello stesso regista. Si può dunque considerare un film autobiografico, in cui Truffaut ripercorre la propria turbolenta adolescenza. Inoltre, come spiega il professor Cossio: “I 400 Colpi si dice sia il manifesto e il punto di partenza di alcuni giovani registi che arrivavano dalla rivista cinematografica Cahiers du Cinéma. Essi proposero qualcosa di totalmente nuovo nel panorama del cinema francese. Una rivoluzione. Truffaut mostrò una grande vivacità e soprattutto un coraggio nella scelta dei temi affrontati, che colpirono molto quando il film venne presentato al Festival di Cannes”.

«Il cinema francese riconosce i suoi terribili figli», magazine Jours de France (2 maggio 1959). Fonte: Cinémathèque française.

L’allora ventisettenne François Truffaut, dopo aver lavorato per alcuni anni come critico cinematografico e rivelandosi quasi sempre insoddisfatto dei film di cui doveva scrivere, decise di passare dietro la macchina da presa, con lo scopo di dare vita egli stesso a quel cinema che desiderava, ma che non trovava nelle pellicole dell’epoca. Altri suoi giovani colleghi e amici fecero lo stesso e così prese vita uno dei movimenti più importanti della cinematografia francese: la Nouvelle Vague (nuova onda). Nonostante il breve lasso di tempo in cui questo fenomeno si svolse, tra fine anni ’50 e i primi anni ’60, esso consacrò cineasti come Jean-Luc Godard (il cui film più celebre di questo periodo è À bout de souffle, in italiano Fino all’ultimo respiro) e lo stesso François Truffaut. Insieme agli altri membri del movimento, si identificarono come difensori e promotori della politica degli autori, secondo la quale il regista va ritenuto unico autore del film e dunque il solo responsabile della sua riuscita. Egli deve dirigere, ma anche scrivere i propri film e avere l’ultima parola su ogni decisione.

I 400 colpi fu il primo segnale di un grido di rivolta che iniziava a sollevarsi contro un sistema che da tempo favoriva maggiori prese di potere da parte di sceneggiatori e produttori, a scapito del regista, ridotto quasi a un semplice operatore.

Conoscere un grande maestro

Truffaut raggiunse la fama con questo film, ma negli anni successivi il suo talento e il suo amore per il cinema lo portarono ben oltre l’essere un esponente della Nouvelle Vague. Ad oggi è considerato tra i registi francesi (e non solo) più importanti di sempre e con questa rassegna si ha la possibilità di riconoscerne e apprezzarne la grandezza.

Nonostante la chiusura di cinema e teatri dovuta all’aumento dei contagi da coronavirus, questa rassegna rappresenta un’occasione importante per riscoprire il lavoro del regista attraverso la magia del grande schermo. Come sottolinea infatti il professor Cossio: “Venire al cinema è come immergersi in una poltrona con un bel libro e vagare con la fantasia, attraverso le immagini, in un discorso che porta a vivere l’esperienza artistica“.

di Federica Mastromonaco

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