Parma guarda ai diritti: nasce Consultami – Spazio Indifesa per le donne in difficoltà

LO SPORTELLO SI OFFRE PER PREVENIRE LA VIOLENZA, LA DISCRIMINAZIONE DI GENERE E PROMUOVERE L'INCLUSIONE SOCIALE

Rappresenta l’ultimo passo di un progetto avviato nel 2012 da Terre des Hommes. Consultami – Spazio Indifesa è uno sportello di ascolto e un consultorio gratuito per donne, ragazze e bambine vittime di violenza fisica, psicologica ed economica. Ha aperto le sue porte a Parma, in Via Venezia, nel quartiere più multiculturale della città, quello del San Leonardo. Uno spazio franco, colorato, che fa dell’accoglienza il primo mantra su cui fondare un modello di solidarietà capace di affrontare le criticità di una categoria spesso fragile, come quella femminile.

Terre Des Hommes per i diritti delle bambine del mondo 

La campagna Indifesa nasce in occasione della Giornata Mondiale delle Bambine proclamata dall’ONU, era l’ottobre del 2012. L’obiettivo di Terre des Hommes è mettere al centro la promozione dei diritti delle bambine del mondo, impegnandosi a difendere il loro diritto alla vita, alla libertà, all’istruzione, all’uguaglianza e alla protezione. Tutto ciò a partire da interventi sul campo volti a dare risultati concreti per rompere il ciclo della povertà, nelle sue molteplici forme, e offrire opportunità di vita migliori a migliaia di ragazze. Ora, porta a Parma la sua azione, in uno spazio che rappresenta il primo ingranaggio di una macchina di aiuti a supporto dei soggetti più vulnerabili.

Il punto di ascolto è un progetto della Fondazione Terre des Hommes e dell’associazione Intesa San Martino, con il contributo di Bata, e la collaborazione di Aiga Parma (Associazione italiana Giovani Avvocati), Opp (Osservatorio psicologi parmensi), Fondazione Munus OnlusBiblioteca Sociale Roberta Venturini. Per Paolo Ferrara, direttore generale Terre des Hommes Italia si tratta di “un lavoro di sensibilizzazione sulla violenza di genere trasformatosi in un presidio territoriale al servizio dei bambini e delle donne e soprattutto delle famiglie”.

I servizi di Consultami – Spazio InDifesa 

Può bussare alla porta di via Venezia chi sta affrontando criticità personali complesse, come vittime di discriminazione di genere, di abusi fisici, psicologici ed economici. “Queste criticità verranno affrontate grazie al nucleo di psicologi volontari che abbiamo all’interno della nostra associazione – spiega Antonella Darcante, coordinatrice del progetto Parma Terre des Hommes – sia in casi di violenza o abuso, laddove fosse necessario grazie a un gruppo di avvocati volontari, iscritti al gratuito patrocinio, che presteranno assistenza legale e al quale possiamo attingere. Potremo quindi seguire i singoli casi attraverso una sinergia che opera sia sul versante psicologico, necessario perché spesso le donne sono inibite dal denunciare gli abusi e necessitano di accompagnamento di lungo periodo, sia sul versante propriamente legale”.

Michele Vanolli (AIGA Parma) ha affermato a riguardo che “l’avvocatura non deve restare confinata nei tribunali ma aprirsi al mondo del sociale per la tutela dei diritti di tutti” – confermando la collaborazione con il mondo legale.

Oltre la soglia di Consultami troverà anche uno spazio accogliente e confortevole che propone ascolto e supporto agli utenti, offrendo loro sia laboratori ludici e didattici (tra i quali, per le donne, un corso di scrittura creativa) ma anche incontri per trattare temi come la relazione genitori-figli o intorno ai cicli di vita della famiglia e la crescita dei bambini”. Un percorso utile dunque, per una presa di consapevolezza e valorizzazione delle proprie risorse.

Perché via Venezia? La scelta di situare il punto di ascolto in via Venezia, nel cuore del San Leonardo, quartiere vivo e multiculturale, non è casuale. La storia di questo luogo e le sue caratteristiche sociali (è una zona a forte impronta operaia) lo rendono oggi un territorio più critico rispetto ad altre zone della città, perché periferico e in cui Consultami intende diventare quel punto di riferimento altrimenti mancante. Lo conferma il lavoro dell’associazione Intesa San Martino e della Biblioteca Roberta Venturini che quotidianamente intercetta storie di fragilità alle quali si sente l’urgenza di dare una risposta. Ne sono esempio la difficoltà di integrazione o la solitudine nella quale spesso si trovano le famiglie. Temi questi peraltro in linea con quanto emerge dall’ultimo dossier pubblicato proprio da Terre del Hommes per l’anno 2020.

Nel documento vengono presentate le principali questioni con cui il mondo femminile fa spesso i conti: dalla salute riproduttiva, alla parità di genere, passando dalla violenza e dalle discriminazioni. Il dossier fa focus anche sull’Italia: il nostro Paese, per esempio, è uno dei nove stati europei con il divario di genere più pronunciato. I dati sui NEET (giovani che non studiano né lavorano) evidenziano il gap tra uomini e donne. Spesso a causa di forme di retaggio culturale o pressioni sociali, delle problematiche sommerse legate al mondo del lavoro, ma i numeri restituiscono un contesto precario, in cui le donne faticano a emanciparsi o semplicemente ad assumere decisioni su se stesse.

Problematiche che – stando a quanto dichiarato dalla Darcante nel giorno dell’inaugurazione del punto ascolto, “abbiamo riscontrato sul territorio”. “Il sogno che vorremmo vedere realizzato è che il punto di Parma possa diventare il primo di una lunga serie”.

E prosegue: “Il progetto Consultami – Spazio Indifesa, grazie alla collaborazione con le altre associazioni attive in zona, vuole essere prima di tutto una rete a supporto della comunità che si estende con la sua azione su tutta la città, non limitandosi all’utenza del quartiere nel quale sorge. In questa ottica allargata, sarà fondamentale instaurare una collaborazione con le scuole del territorio: l’obiettivo è quello di lavorare insieme per offrire a bambini e bambine così come a ragazzi e ragazze condizioni di pari opportunità nella scelta e progettazione di un futuro che possa essere davvero libero da condizionamenti, imposizioni e costrizioni”.

di Sofia D’Arrigo

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*